Farmaci di fascia C anche nelle parafarmacie?

Di recente, anche il settore farmaceutico ha subito dei cambiamenti che potrebbero decisamente interessare a ogni cittadino italiano.

Ultimamente abbiamo sentito parlare molto delle nuove soluzioni contro i tumori, le allergie e l’epatite di tipo C, ma è utile sapere che le cose potrebbero cambiare anche nell’ambito delle liberalizzazioni dei medicinali di fascia C. Questi ultimi potrebbero presto essere reperibili anche nelle parafarmacie, ma queste anticipazioni stanno scatenando una serie di discussioni e polemiche. Per questi motivi, potremo dover attendere qualche tempo prima di sapere se e quando questo accadrà. Tuttavia, ecco una panoramica contenente tutte le informazioni che dovremo conoscere a riguardo, che vi sarà utile per capire cosa aspettarvi e anche cosa fare nel frattempo.

Come abbiamo visto, Matteo Renzi sta mettendo in atto una serie di cambiamenti già proposti da qualche tempo. Infatti, nell’ultimo anno ha apportato una serie di modifiche al sistema, soprattutto per quanto riguarda il mondo del lavoro. D’altra parte, al Governo stanno lavorando molto anche per quanto riguarda altri settori, puntando principalmente sul settore farmaceutico e analizzando le varie soluzioni per migliorare l’Italia anche sotto questo punto di vista. Uno dei cambiamenti al quale stanno pensando è proprio quello relativo alla liberalizzazione dei farmaci di fascia C. Diventando commercializzabili anche nelle parafarmacie, darebbero il via alla concorrenza che finora è mancata nell’ambito del settore farmaceutico, sia per quanto riguarda i punti vendita che per la distribuzione dei medicinali. A primo impatto, i consumatori potrebbero non notare alcuna differenza ma, tuttavia, è opportuno pensare che se anche le parafarmacie saranno abilitate a commercializzare i farmaci di fascia C e la concorrenza diventerà molto più elevata, potremo certamente avere meno difficoltà a reperire i medicinali. Perciò potrà rivelarsi un cambiamento molto positivo per tutti noi. Tuttavia, dato che ancora non abbiamo la possibilità di usufruire di così tanti punti vendita, in caso di urgenza potremo comunque continuare a cercare le farmacie aperte effettuando una ricerca sul web per reperire le farmacie di turno di Padova, di Milano, di Firenze e di qualsiasi altra città italiana.

Ad ogni modo, sembra che Renzi sia davvero intenzionato a far sì che le parafarmacie possano vendere i vari medicinali di fascia C senza la necessità di una ricetta medica. Inoltre, questi punti vendita saranno anche abilitati alla commercializzazione di farmaci generici sempre appartenenti alla stessa fascia di quelli delle marche più conosciute. Tuttavia, i cambiamenti proposti dal Premier sono anche rivolti alla quantità di farmacie, che dovranno essere molto di più. Oltre a questo, verrà incrementato anche il numero di licenze rilasciate per ogni provincia, consentendo così l’apertura di molti più punti vendita. In più, i farmaci equivalenti con il brevetto quasi al termine potranno essere inseriti tra quelli appartenenti al Servizio Sanitario del nostro territorio. Questo potrà comportare alcune implicazioni ma, essendo tutto ancora in fase decisionale, probabilmente proveranno a trovare la migliore soluzione anche in questo caso.

Anche se ancora non sappiamo se e quando questo avverrà, possiamo dire che questa potrà rivelarsi un’opportunità davvero molto interessante per i consumatori e anche per le persone interessate ad aprire una farmacia o parafarmacia. Inoltre, si rivelerebbe come una vera e propria trasformazione ed evoluzione del settore farmaceutico. Tuttavia, anche se le decisioni non sono ancora state prese concretamente e se attualmente sono oggetto di varie discussioni, è opportuno sapere che queste proposte stanno già scatenando diverse polemiche da parte di grandi case produttrici di farmaci come Federfarma e Assofarm. Infatti, alcuni esponenti di queste aziende hanno dichiarato che le problematiche di cui il Governo dovrebbe occuparsi sarebbero decisamente altre. In più, affermano che la maggior parte dei punti vendita del settore non potrebbero superare un’eventuale riduzione dei fatturati mensili che potrebbe verificarsi se venissero aperte più strutture e se le parafarmacie potessero vendere anche i farmaci di fascia C. Altre dichiarazioni hanno asserito addirittura che questi cambiamenti potrebbero creare “un problema di sanità pubblica”.

Ad ogni modo, seguendo il percorso e l’esito delle varie discussioni, potremo a breve capire cosa accadrà e se potremo davvero assistere a questi cambiamenti nell’ambito farmaceutico oppure no.

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