Ritratti di donne: Elisabetta I d’Inghilterra

Elisabetta I

Elisabetta I, figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena, talvolta chiamata la Regina Vergine, Gloriana o la buona regina, fu la quinta ed ultima monarca della dinastia Tudor

Elisabetta IElisabetta succedette alla sorellastra Maria I d’Inghilterra, detta Maria La Sanguinaria, morta senza eredi. Il suo regno fu lungo e segnato da molti avvenimenti importanti. La sua politica di pieno sostegno alla Chiesa d’Inghilterra, dopo i tentativi di restaurazione cattolica da parte di Maria Tudor, provocò forti tensioni religiose nel regno e vi furono parecchi tentativi di congiure contro di lei, in cui fu coinvolta anche la cugina Maria Stuarda, che ella fece giustiziare. Coinvolta a più riprese nei conflitti religiosi della sua epoca, uscì vittoriosa dalla guerra contro la Spagna; sempre durante il suo regno furono poste le basi della futura potenza commerciale e marittima della nazione ed iniziò la colonizzazione dell’America settentrionale. La sua epoca, denominata età elisabettiana, fu anche un periodo di straordinaria fioritura artistica e culturale: William Shakespeare, Christopher Marlowe, Ben Jonson, Edmund Spenser, Francis Bacon sono solo alcuni degli scrittori e pensatori che vissero durante il suo regno.

Elisabetta I, la vita

Elisabetta fu l’unica figlia sopravvissuta di Enrico VIII e della sua seconda moglie, Anna Bolena, con la quale il sovrano si era segretamente sposato tra la fine del 1532 e l’inizio del 1533. Nacque a Greenwich, il 7 settembre 1533. Enrico avrebbe desiderato un maschio per assicurare la successione, ma dato che Maria, sua prima figlia, era stata dichiarata illegittima con l’annullamento del matrimonio dei genitori, Elisabetta era, all’epoca, l’erede presunta. Nel gennaio 1536 Anna Bolena, madre di Elisabetta, cadde in disgrazia: accusata di stregoneria, alto tradimento, incesto con il proprio fratello George Boleyn e numerosi altri cortigiani, il 2 maggio venne rinchiusa nella torre di Londra ed il 19 maggio fu decapitata. Il giorno successivo Enrico si fidanzò con Jane Seymour, che era stata dama di compagnia di Anna Bolena e di Caterina d’Aragona.

Elisabetta IElisabetta, che allora aveva tre anni, fu dichiarata illegittima, perse il titolo di principessa e fu cresciuta in esilio con la sorellastra Maria, fino a che Jane Seymour non diede alla luce un figlio maschio, Edoardo, morendo pochi giorni dopo di febbre puerperale. In seguito alle poco fortunate nozze del re con Anna di Clèves, nobildonna tedesca, avvenute nel 1540, Elisabetta fu ammessa a corte ed allacciò con la matrigna un’amicizia che durò fino alla morte di questa nel luglio 1557. In seguito, la sesta moglie di Enrico, Caterina Parr, riconciliò il re con la figlia che, assieme alla sorellastra Maria, fu reinserita nella linea di successione dopo il principe Edoardo, con l’Atto di Successione del 1544. Grazie a Caterina Parr, Elisabetta riceve un’educazione in un ambiente rigidamente protestante, sotto la guida dell’insegnante umanista Roger Ascham, studiando latino, greco, francese, italiano e spagnolo. Elisabetta era eccezionalmente intelligente, oltre ad essere molto colta, aveva una memoria prodigiosa.

Nel 1553 Edoardo, sedicenne, di salute sempre più cagionevole, morì probabilmente di vaiolo, lasciando un testamento che annullava le volontà del genitore e dichiarava sua erede Lady Jane Grey. Lady Jane ascese al trono, ma fu deposta meno di due settimane dopo. Resa forte dal sostegno popolare, Maria entrò trionfalmente a Londra con la sorellastra al fianco. Quando Maria I sposò Filippo di Spagna, un matrimonio molto sgradito ai suoi sudditi protestanti, temendo di poter essere deposta e sostituita dalla sorella, fece imprigionare Elisabetta nella Torre di Londra.

Dopo due mesi nella Torre, ad Elisabetta furono concessi gli arresti domiciliari al castello di Woodstock, alla fine dell’anno, quando si diffuse la falsa voce che Maria era in attesa di un figlio, Elisabetta poté tornare a corte con l’assenso di Filippo, che, preoccupato che la moglie potesse morire di parto, preferiva che la corona inglese passasse a lei piuttosto che a Maria Stuarda, regina di Scozia.

Elisabetta, primi anni di regno

Il 17 novembre 1558, alla morte di Maria per un tumore, Elisabetta ascese al trono. Elisabetta fu incoronata il 15 gennaio 1559. L’incoronazione di Elisabetta fu l’ultima ad avvenire con il rituale latino: le successive incoronazioni si svolgeranno secondo il rito di lingua inglese. Una delle più importanti preoccupazioni dei primi anni di regno di Elisabetta fu la religione: Elisabetta ridusse anche l’influenza spagnola sull’Inghilterra, adottò il principio dell'”Inghilterra per l’Inghilterra”, principio di cui il suo altro regno, l’Irlanda, non beneficiò mai.

Elisabetta I, la morte

Elisabetta IElisabetta amava le imprudenze e soprattutto fare ciò che i medici le vietavano. Ma nel 1603 cadde in un profondo stato depressivo. Non sopportava più i discorsi di governo, sentiva la morte vicina e si lasciava andare. Morì il 23 marzo nel Palazzo di Richmond pronunciando la famosa frase “Chiamatemi un prete: ho intenzione di morire”. Prossima ai settant’anni, un’età che nel XVII secolo quasi nessuno arrivava a raggiungere, era la più anziana sovrana sino ad allora vissuta. Elisabetta fu seppellita nell’abbazia di Westminster, di fianco alla sorella Maria I. L’iscrizione sulla loro tomba recita: “Compagne nel trono e nella tomba, qui noi due sorelle, Elisabetta e Maria, riposiamo, nella speranza di un’unica resurrezione”.

Elisabetta e il matrimonio

Poco dopo la sua ascesa al trono, molti si chiedevano chi Elisabetta avrebbe sposato e i motivi per cui non si sposò restano oscuri anche se molte ipotesi in proposito sono state avanzate. Forse ebbe il timore di subire la stessa sorte della madre Anna Bolena (giustiziata dopo un processo farsa perché Enrico VIII si era stancato di lei e temeva che non avrebbe potuto dargli più figli) e della matrigna Catherine Howard, cugina della madre (decapitata appena ventenne con l’accusa di adulterio). Rimanendo nubile, inoltre, Elisabetta avrebbe evitato i rischi legati al parto, che certo non le erano ignoti: due delle sue matrigne, Jane Seymour e Catherine Parr morirono di quella che all’epoca era chiamata febbre puerperale. Si può supporre inoltre che ella rimase psicologicamente traumatizzata dalla sua (presunta) relazione infantile con Lord Seymour (che provocò molti scandali).

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