2 dicembre 1988: Benazir Bhutto primo ministro

benazir bhutto

Il 2 dicembre 1988 Benazir Bhutto diventa Primo Ministro in Pakistan: è la prima donna del paese a ricoprire questo ruolo. Verrà uccisa da un attentato politico nel 2007.

Benazir Bhutto, la prima e unica donna primo ministro in Pakistan, era la primogenita di Zulfiqar Ali Bhutto, fondatore del PPP, partito al quale aderirà anche la figlia, e primo ministro dal 1971 al 1973. Le origini della donna che tentò di cambiare il Pakistan sono importanti. Anche il nonno infatti è stato un nome conosciuto nel paese, poichè esponente di spicco del movimento indipendentista pakistano.

Nata il 21 giugno 1953 a Karachi, Benazir Bhutto decide, dopo aver finito le scuole in Pakistan, di continuare i suoi studi all’estero. Nel 1973 si laurea ad Harvard in scienze politiche e perferzionerà i suoi studi ad Oxford dove conseguirà una seconda laurea. Concluso il periodo di formazione fa ritorno nel suo paese, dove diventerà assistente del padre, ancora primo ministro. La storia politica di Zulfiqar Ali Bhutto è però destinata a finire in tragedia, come poi avverrà poi anche a quella della figlia.

Viene infatti deposto dal suo ruolo politico e poi assassinato per volere del generale Muhammad Zia-Ul-Haq e Benazir Bhutto arrestata. A seguito di questi fatti torna in Inghilterra e da lì diventa il leader del PPP – il Partito del Popolo Pakistano. Deve aspettare il 1988 e la morte del dittatore Zia-Ul-Haq per riuscire a vincere le elezioni.
Il 2 dicembre 1988, all’età di 35 anni, Benazir Bhutto giura come primo ministro del Pakistan. E’ la prima (giovane) donna a farlo. Destituita nel 1990 per accuse di corruzione tornò a ricoprire il ruolo nel 1993 ma il mandato si concluse con la stessa sorte: Benazir Bhutto era una donna, scomoda per questo più del padre. Così le accuse di corruzione dovute all’attività imprenditoriale del marito tentarono di allontanarla dalla politica nuovamente. Entrambi furono condannati a cinque anni di carcere e dovettero pagare una multa salatissima.

Dopo essersi nuovamente allontanata dal Pakistan vi fa ritorno nel 2007 in occasione della campagna elettorale per le elezioni politiche dell’anno successivo. Ma la scure che colpisce i politici della famiglia Bhutto è pronta a riversarsi su di lei. Dopo aver concluso l’ultimo comizio del PPP, mentre è a bordo di una jeep dalla quale saluta, sporgendosi, gli elettori Benazir Bhutto rimane vittima di un attentato. Viene colpita da due colpi sparati volutamente nella sua direzione; intanto un kamikaze si lascia esplodere a pochi passi.

L’attentato terroristico è mortale per quasi 140 tra i presenti e ferisce più di 600 persone, per la maggior parte seguaci del partito e di Benazir Bhutto.

Il 27 dicembre 2007, nello stesso mese in cui era diventata primo ministro tanti anni prima, la donna che aveva tentato di fare politica in un mondo di uomini muore.

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