Verso “Rio 2016”: Olimpiadi e Tiro a Volo

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Con l’avvicinarsi delle Olimpiadi di Rio tutti ne parlano e nessuno ne conosce sul serio le modalità: storia di una disciplina tanto complessa quanto unica come il Tiro a Volo.

“Lo sport va a cercare la paura per dominarla, la fatica per trionfarne, la difficoltà per vincerla” (Pierre de Coubertin). Mai citazione fu più vera o realistica: del resto, non è una novità (e l’istituzione delle Olimpiadi ne è il più grande esempio), lo sport è una parte indissolubile e ineliminabile nella vita di una singola persona come di una collettività, e i motivi sono presto detti: sana competizione, determinazione, ma anche aggregazione e rafforzamento di valori identitari socio-culturali, per non parlare della costruzione di veri e propri miti riguardanti le figure degli sportivi più amati dal pubblico; tutto questo e anche di più è ciò che si configura come il grande mondo dello sport.

Altro dato di fatto incontestabile riguarda la preferenza di certe discipline, inevitabilmente più amate e più seguite, su altre; cosa si sa per esempio del Tiro a Volo, seguito da molti per la fascinazione che se ne subisce, ma di cui si conosce ben poco riguardo la storia, le vittorie e la sua regolamentazione?

“Da addobbi natalizi a primi bersagli mobili”: potrebbe sembrare un’affermazione semplicistica, ma è proprio così; nella seconda metà dell’800 infatti, gli statunitensi attribuiscono un impiego diverso agli ornamenti di vetro degli abeti natalizi ideando un gioco di abilità che consiste nel colpire questi “bersagli improvvisati” , lanciati in aria da apposite macchine chiamate “balltraps“. Questo “passatempo” diviene in breve un esercizio popolarissimo in America mentre contemporaneamente in Europa impiega più tempo ad ingranare,  in quanto considerato divertente, ma poco impegnativo.

Il bersaglio (poi diventato in argilla) si diffonde molto nei paesi anglosassoni con il nome di clay-bird (uccello d’argilla), quindi come pigeond’argile (piccione d’argilla) in Francia ed infine in Italia e Spagna dove il dischetto viene ribattezzato comunemente con il sostantivo “piattello“. L’effetto Olimpiadi (il tiro a piattello specialità Trap o Fossa Universale viene ammesso come sport facoltativo ai Giochi di Parigi del 1900) giova senz’altro alla promozione internazionale della disciplina, tanto da far fondare nel 1926 ad un appassionato industriale del settore, Ettore Stacchini, la Federazione Italiana Tiro al Piccione d’Argilla (FITPA) che riesce a riunire ben 30 società di tutte le regioni italiane.

“Dogma” incontestabile rimane perciò la manutenzione e la cura delle proprie armi, fondamentale per l’eccellente riuscita della disciplina ma impossibile da realizzare se non si ha innanzitutto un luogo adatto alla custodia, in questo caso particolarmente utile può risultare l’armadio portafucili con vetrina come quello fornito ad esempio dall’azienda “Blindò Blindati“, produttrice di una vastissima gamma di armadi blindati, realizzati interamente in Italia e con soli materiali di pregio, predisposti per il deposito di armi lunghe e di armi corte.

Sport = interazione e costruzione di un preciso immaginario culturale in un mondo che tiene gli occhi fissi e puntati sulle vittorie delle prossime Olimpiadi.

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