Snapchat e marketing? Incredibile ma vero!

Snapchat e marketing? Incredibile ma vero!

Quando si parla di social network si tende a pensare subito a Facebook o Twitter, ma negli ultimi anni si è fatto strada anche Snapchat.

Che i social media siano un ottimo canale da sfruttare per le strategie di marketing aziendali è ormai più che assodato. Molte aziende fanno, giustamente, largo uso di campagne social per una serie di validi motivi, tra cui la possibilità di ampliare il proprio bacino di utenti, fidelizzandoli e riducendo considerevolmente la distanza inevitabile tra brand e clienti.

La presenza sui social dà un volto umano ai brand, e anche questo lo si sente ripetere da tempo. A movimentare la scena social ci pensa la nascita di nuovi social network, che si muovono veloci come il magma. Tra questi, negli ultimi anni è arrivato con un effetto a dir poco dirompente un nuovo social network sotto le vesti di un’app di messaggistica istantanea per smartphone e tablet, incentrata sulla condivisione di contenuti in formato video. Si tratta di Snapchat, il cui logo con il fantasmino bianco su sfondo giallo rimarrà nella vostra testa non appena lo vedrete.

Ed è proprio questa applicazione, con le opportunità che offre in termini di marketing, la protagonista di questo articolo. Sapevate che l’ideatore di Snapchat ha rifiutato una cospicua offerta da parte del boss di Facebook, Mr Zuckerberg, che la voleva comprare?

Snapchat, come funziona

Gli Snapchatter possono creare dei video istantanei a schermo pieno in formato verticale, non editabili a posteriori, della durata massima di dieci secondi e che si autodistruggono dopo 24 ore. Proprio così, i contenuti condivisi su Snapchat restano disponibili per una sola giornata.

Tutto ciò va nella direzione opposta rispetto a Facebook, che con il suo “On This Day” punta a far leva sulle memorie archiviate, ripresentando i contenuti condivisi da un utente lo stesso giorno di uno, due, tre anni fa. Se Facebook archivia  i ricordi, Snapchat li cancella per proporne altri di sempre nuovi ed estemporanei, in un ciclo di ricambio continuo che porta l’utente a focalizzarsi sulle sensazioni che un determinato contenuto ha suscitato in lui, più che sulla fruizione del contenuto fine a se stessa.

Questa fugacità degli snap (l’equivalente dei post) ha dei lati molto positivi, dal momento che stimola gli snapchatters a non farsi sfuggire i contenuti di coloro che seguono di più. Inoltre le funzionalità dell’app sono molteplici e divertenti, perciò gli utenti, che in media hanno dai 18 ai trent’anni, si divertono nell’utilizzarla.

L’arrivo di questa applicazione, oltre a confermare quanto il video sharing siauna tendenza sempre più dilagante, ha attirato la curiosità degli esperti di social media, che ben presto hanno capito che questo social network offre molte possibilità anche per la promozione dei brand.

In che modo un brand può farsi pubblicità tramite un social network così particolare?

Innanzi tutto pubblicando video originali in cui magari sponsorizza un prodotto o una promozione speciale. Riuscire a trasmettere bene il proprio messaggio promozionale in dieci secondi può davvero essere una bella sfida a suon di “less is more!”.

Snapchat e marketing? Incredibile ma vero!

Snapchat dà inoltre la possibilità di creare a pagamento dei filtri brandizzati o geolocalizzati, QR code personalizzati tramite cui un utente viene identificato sul social network.

Un’idea può essere quella di offrire dei codici promozionali per i follower che guardano tutto lo snap, o si fanno un selfie con un determinato prodotto. E ancora si possono stringere dei rapporti di partnership con dei personaggi di spicco con molti follower al seguito.

Ad aver approfittato con successo delle opportunità date da Snapchat troviamo brand importanti come Vans, Coca Cola, Gatorade e persino Spotify.

gatorade Snapchat e marketing? Incredibile ma vero!

Di contro, c’è da dire che chi fa promozione su Snapchat va incontro a delle problematiche legate soprattutto alla difficoltà nel misurare i risultati concreti delle campagne, data la velocità con cui i contenuti si creano e si distruggono giornalmente.

Ma non per questo la sfida si fa meno interessante.

Il caso Snapchat fa inevitabilmente riflettere su come possa essere differente il modo in cui gli utenti vivono la fruizione dei social network, e in particolare le sensazioni che può suscitare un contenuto effimero che si autoelimina dopo 24 ore.

E voi che cosa ne pensate?

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