Jovanotti, il più grande spettacolo dopo il Big Bang

Jovanotti, il più grande spettacolo dopo il Big Bang

Torna il secondo appuntamento con la nuovissima rubrica “Appuntamento con la musica”. Il personaggio di questo mese è Jovanotti: 30 anni di carriera e uno spettacolo di successo.

“Niente e nessuno al mondo potrà fermare quest’onda che va…”

Non esiste affermazione che meglio di questa possa rappresentare il personaggio in questione. Un cantante che fa di ogni singolo una hit, di ogni album un successo e soprattutto di ogni concerto un vero e proprio spettacolo.

Jovanotti, al secolo Lorenzo Cherubini, non ha mai avuto paura di confrontarsi con generi diversi e di mescolare alle sue solite sonorità qualche novità scoperta e rubata in un angolo di mondo, riuscendo sempre a confezionare dischi completi che coniugassero passato, presente e sonorità future. È sicuramente questa la sua carta vincente, il motivo per cui in quasi trent’anni di carriera (si, avete letto bene sono quasi trenta!), ha saputo prendere per mano diverse generazioni e legarle a sé con un filo indissolubile, quello del divertimento fatto di rap, hip-hop, funky, disco music, ballate romantiche, canzoni impegnate e anche di ritornelli martellanti che ti entrano in testa e li restano.

Gli esordi

Fin dagli esordi con pezzi come “Gimme five”,”La mia moto”, “Vasco”, brano con cui è andato a Sanremo nel 1989, nessuno poteva immaginare che quello scanzonato provocatore col cappellino potesse avere una tale carriera e una tale evoluzione artistica ottenuta anche grazie alla continua collaborazione con i più grandi musicisti del panorama italiano e non solo, da Gianna Nannini a Pino Daniele, Zucchero, Ramazzotti, Edoardo Bennato, Negramaro, Planet Funk, Ben Harper, Sergio Mendes, Claudio Baglioni e chi più ne ha più ne metta.

Molti critici hanno indicato un punto di svolta della sua scrittura nell’album “Albero” (registrato in Sudafrica nel 1997) che con le tracce più famose “Bella” e “Questa è la mia casa” tira fuori quelle che poi saranno caratteristiche permanenti nelle sue composizioni: purezza e semplicità, ricchezza e immediatezza e una grande tenerezza.

Nella primavera del 1999 esce l’album “Capo Horn”, anticipato dall’uscita del singolo-ninna-nanna “Per te”, dedicato alla nascita della figlia Teresa, e dalla hit estiva “Un raggio di sole”.

Jovanotti torna poi sulla scena con “Il Quinto Mondo” (2002) anticipato dal singolo “Salvami” che viene presentato con una maratona televisiva di oltre trenta comparsate in diversi programmi suscitando non poche polemiche per le parole con cui Jovanotti tratta il tema della guerra.

La Nato, la Fao, le nazioni unite, Sei miliardi trecento milioni di vite, dignità, dignità, una vita normale, l’indifferenza è il più grave peccato mortale…”

Le sperimentazioni

Nel 2005 arriva un nuovo disco di inediti, “Buon Sangue”, portato alle prime posizioni dal martellante “Tanto ³” che con il suo ritmo travolgente e il fiume di parole riesce a coniugare la sperimentazione di nuove sonorità con gli elementi più tradizionali della produzione di Lorenzo e non c’è dubbio che Buon Sangue sia il disco che più di tutti apre la strada ad un Jovanotti più completo. Sicuramente fondamentale nella produzione di questo disco è stata la presenza di artisti del calibro di Stylophonic, Michele Canova Iorfida, Edoardo Bennato e Planet Funk.

La “maturità”

Nuovo disco, nuovi passi in avanti e nel 2008 arriva “Safari” in cui sembra che il cantante abbia raggiunto la sua maturità. Il primo singolo estratto “Fango” (brano dedicato al fratello scomparso) rende l’idea di quale sarà il mood dell’intero disco, sicuramente più POP dei precedenti e più musicalmente completo. Si percepisce fin da subito una sfumatura più cantautorale soprattutto in brani come “A Te”,Come musica”, “Innamorato”, sempre però messi accanto al Jovanotti divertente e divertito di “Mezzogiorno” e di “Safari”. Con questo disco in particolare Lorenzo riesce a portare gli ascoltatori nel suo personalissimo Safari, inteso come viaggio da un genere musicale ad un altro, lasciando però intatta la sensazione di piacevolezza e godibilità che solamente i dischi davvero completi sanno dare.

Ricordiamo oltretutto che il singolo “Fango” ha vinto la prima edizione del premio Mogol.

L’ultima fatica “Lorenzo 2015 CC” è un enorme doppio disco contenente 30 pezzi, numero da molti ritenuto decisamente abbondante, ma in fondo che piaccia o meno Jovanotti dopo 30 anni è ancora qui, in piedi, che balla e si dimena non solo nei videoclip ma in tutte le ore di ogni suo concerto. E quindi noi continueremo a seguirlo in ogni angolo musicale in cui lui ci vorrà portare.

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