Preziose ortiche colorate: i Solenostemon

Preziose ortiche colorate: i Solenostemon

“Ortiche colorate”, gli inglesi chiamano così i Solenostemon, erbacee dalle infinite tonalità ed abbinamenti di colore. Delicati, in inverno vanno tenuti al chiuso al riparo, in serra, casa o una veranda.

solenostemonPiantine straordinarie, dal grande fascino, i Coleus (dal greco “koleos”, “lamina”, in riferimento agli stami, fusi in un tubo o, appunto in una lamina), dal 1990 sono stati riclassificati come Solenostemon, ma ancora oggi vengono ricordati con il vecchio nome, più facile da ricordare.

Appartenenti alla famiglia delle Lamiacee (la stessa di menta ed ortica per capirsi), comprendono circa 60 specie di origine tropicale ed innumerevoli ibridi e cultivar che nei climi caldi si comportano come erbacee perenni o suffruticose sempreverdi, mentre nei luoghi freddi si comportano come annuali.

Oggetto di una vera e propria frenesia in epoca vittoriana, durante la quale erano essenziale elemento d’arredo in verande e serre della nobiltà del tempo, i Solenostemon vivono oggi una nuova popolarità, soprattutto negli U.S.A. e nel Regno Unito, dove i vivai studiano con attenzione le frequenti mutazioni gemmarie, che danno origine a nuove forme varietali, e della facilità di  moltiplicazione per talea per introdurre ogni anno nuove forme. In Israele è in atto un vero e proprio programma di miglioramento genetico.

Solenostemon nel mondo

In Italia purtroppo invece si trovano solo poche cultivar, commercializzate dai garden center come piante annuali, derivanti per lo più da Coleus (Solenostemon) blumei, dall’origine sconosciuta e descritta per la prima volta dal botanico tedesco Karl Ludwig von Blume nella prima metà dell’Ottocento, che la vide coltivata dagli olandesi nelle colonie a Giava.

Tra le collezioni di questo genere in Europa, una delle poche e ben assortita è in Italia nei  giardini dell’ Isola Madre e dell’ Isola Bella, sul lago Maggiore, proprietà fin dal 1500 della famiglia Borromeo.

Se ne occupa Gianfranco Giustina, curatore dei giardini da trentasette anni, un vero mito per giardinieri e botanici, tanto da meritarsi nel 2014 la Veitch Memorial Medal, medaglia assegnata ogni anno dalla RHS di Londra, a chi nel mondo, contribuisce ai progressi delle conoscenze scientifiche nel giardinaggio.

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Gianfranco Giustina

La collezione nelle Isole Borromee conta attualmente circa cinquanta tra cultivar ed ibridi, importate dallo stesso Giustina da Francia, Svizzera e Germania, per lo più appartenenti a Solenostemon scutellarioides, originari dell’Asia sud-orientale.

Nuove varietà sono state da lui ottenute di recente, ma non ancora nomenclate.

Degne di nota sono le cultivar:

  • “Pineapple beauty”, molto frastagliata
  • “Combact”, tricolore
  • “Dark chocolate”, cosi’ scura da sembrare nera.
  • “Gay’s delight”, gialla con venature porpora.

Come coltivarli:

Si piantano all’aperto da aprile ad ottobre, nei climi freddi poi vanno ritirati in locali con temperatura minima non inferiore a sedici gradi.

Come esposizione gradiscono la mezz’ombra, in casa ottima una finestra invece rivolta a Sud; importante non fare asciugare mai del tutto il terriccio, anche in inverno, ma neanche inzupparlo, perché temono i ristagni idrici, fatali.

Non necessitano di cure particolari, tranne una concimazione liquida mensile per piante verdi durante la bella stagione, e soprattutto una frequente cimatura, per tenere le piante accestite ed ordinate.

La moltiplicazione si effettua per semina o molto più velocemente nella bella stagione per talea, lunga almeno sei centimetri ed immersa in un ormone radicante per velocizzare l’emissione di radici, che compaiono in genere dopo un mese.

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