Splashafrica: un gelato contro il pregiudizio

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In occasione della XIV edizione del festival culturale “Ottobre Africano”, sabato 8 Ottobre si è svolto un incontro presso la gelateria romana Splash: “Splashafrica” per storie e sapori oltremare di un’integrazione senza tabù.

“Siamo sempre lo straniero di qualcun altro”. Mai frase fu più vera, se si pensa alle instancabili costanti che accompagnano la figura del migrante in tutti i suoi viaggi: il pregiudizio e la conseguente diffidenza. Eppure nella società odierna i riferimenti culturali volti alla decostruzione del concetto stereotipato di “estraneo” e alla diffusione di nuovi modelli di integrazione tra differenti etnie sono numerosi: dai celeberrimi film “East Is East” e “Non sposate le mie figlie!” a tutta una vasta e articolata letteratura della migrazione; è perciò in questo dibattito di ampio respiro che si inserisce ormai da 14 anni un festival denominato “Ottobre Africano”(di cui fa parte l’iniziativa Splashafrica e che per quest’anno prende il titolo di “Cultura in diplomazia”) e che si snoda in varie città italiane, da Napoli a Milano, da Bologna a Roma, con il fine di promuovere una pacifica idea di multiculturalismo.

“Road to Ottobre Africano 2016”.

Come ci tiene a spiegare il direttore di “Ottobre Africano”, Cleophas Adrien Dioma: ” Tutto nasce dalla rabbia, la rabbia di vedere il proprio paese rappresentato solamente come territorio di guerra, di conflitti, di malattia, mentre l’Africa è molto di più vista dalla giusta prospettiva, e in questi 14 anni di festival i numerosi partecipanti , spinti dalla curiosità e dalla sete di conoscenza, lo hanno dimostrato, sforzandosi di andare oltre l’immagine troppo spesso manipolata  dalla “politica del terrore” a fini propagandistici per ammirare la bellezza delle storie mai raccontate”.

Splashafrica quindi, oltre ad essere il nome dell’iniziativa svoltasi sabato 8 Ottobre presso la gelateria Splash di Roma è anzitutto la vetrina di tradizioni dimenticate e il simbolo di una intensa collaborazione tra diverse associazioni culturali tra cui API, Associazione Ponte Internazionale, l’associazione Faja-Loby Italia-Olanda-Suriname, da sempre impegnata attivamente nell’offerta di servizi di aiuto agli immigrati attraverso uno sportello di ascolto, assemblAbili globAli e Casa Africa.

L’evento.

A fare da apripista a Splashafrica è un corto di Amin Nour, “Babylon fast food“, una spassionata sintesi senza fronzoli, vittimismo o perbenismo su un più generale contesto di problemi d’identità e integrazione che affliggono le seconde generazioni, trattati con la giusta dose di autoironia e leggerezza.

Mentre l’idea centrale dell’iniziativa rimane la seguente: utilizzare il cibo ( e in questo caso il gelato) come elemento di congiunzione e conoscenza tra due culture differenti: quella italiana e quella africana; protagonisti indiscussi per una perfetta sinfonia di sapori e colori sono quindi gusti insoliti e straordinariamente buoni fatti con estratto di baobab, maracujà, cous cous e mango, solo per citarne alcuni; ogni elemento è preceduto poi da una breve panoramica sul luogo di origine e dalla spiegazione sulle principali proprietà nutritive, in modo tale da “aprire una finestra” su un continente vasto come quello africano e così poco conosciuto se non attraverso racconti “filtrati”.

L’incontro viene inoltre coordinato alla perfezione dalla proprietaria della gelateria, Simonetta, un passato da bibliotecaria che emerge nei numerosi libri poggiati su mensole e scaffali e una totale disponibilità nell’offrire il proprio spazio all’organizzazione di eventi culturali come questo, volti ad incoraggiare la conoscenza e l’apertura verso sempre nuove e positive esperienze.

Splashafrica quindi come scoperta e conoscenza dell’altro, senza l’ottica straniante del diaframma con tutto il suo spettro di paure correlate a ciò che è estraneo, per abbracciare attraverso il cibo una nuova cultura e farla finalmente propria.

 

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