Prevenzione: storia di vita, sorrisi e paure

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Questo mese abbiamo parlato di autunno e abbiamo deciso di chiudere il mese di ottobre con una storia che parla di prevenzione, attraverso gli occhi, il sorriso e la forza mista a paura di una donna come tante altre. O forse no.

“Prevenire è meglio che curare”, si dovrebbe cominciare così un articolo che parli di prevenzione, attraverso poche parole, a volte usate in modo quasi banale o propinate superficialmente per rimarcare l’importanza di un concetto fondamentale per tutelare la nostra salute.

Ottobre è stato il mese della prevenzione del tumore al seno e, se per noi di Openmag è importante dedicare spazio all’argomento, è però altrettanto significativo farlo a modo nostro, al di là di ogni forma di banalità, obbligo o noia, cosa che talvolta si tende a percepire quando si affrontano temi simili. Mi viene in mente questo mentre ripenso alla storia che ho conosciuto e che mi ha spinto a parlare dell’ ottobre rosa in un modo un po’ diverso dal classico articolo sulla prevenzione.

Di storie ce ne sono tante, di donne che hanno affrontato il tumore lontane dai riflettori – e dai fenomeni di solidarietà mediatica – altrettante.

“E non andiamo via, ma nascondiamo del dolore…” 1

Avremmo potuto raccontare di Angelina Jolie, Shannen Doherty, di vicende legate allo star system o degli eventi organizzati in occasione del mese della prevenzione. E invece abbiamo deciso di partire da una storia, quella di una donna che potrebbe essere qualcuno che conosciamo, che ci sta a cuore, che potremmo aver visto lottare. Oppure no, potremmo non conoscerla mai, non vivere quel che ha vissuto, ma sentirla ugualmente vicina.

Una donna dal sorriso e lo sguardo dolce, dal tono di voce accogliente e un modo rassicurante di approcciarsi all’altro. Ogni persona emana un proprio “colore” a primo impatto, e questo sembra essere il suo. Uno strano mescolarsi di determinazione e dolcezza, forza e affabilità che investe in modo inaspettato e piacevole anche chi la conosce per la prima volta.

Una donna che ha visto da vicino cosa sia il tumore al seno.

“Che importa tocca a te, avanti sogna…” 2

La sua battaglia inizia di riflesso a un’altra, quella di una delle persone più importanti nella vita di una donna: la propria madre. Quando la mamma si trova a dover affrontare un tumore scoperto quasi per caso, Marta (nda. Nome di fantasia) inizia ad entrare nel difficile tunnel delle visite in ospedale, le cure tradizionali e quelle sperimentali. E a quel punto nasce anche la sua attenzione per il tema della prevenzione, i controlli periodici e la paura di dover affrontare di nuovo, questa volta in prima persona, quello che la madre sembra aver superato dopo tante sofferenze.

È proprio durante un controllo che scopre un nodulo “da tenere sotto controllo”, così le dice la dottoressa. Un nodulo che poi si rivela da togliere, non benigno e che fa crescere nella donna dolce ma forte una paura leggera ma costante, quasi palpabile mentre parliamo ma allo stesso tempo controllata. “Controllo”, ecco una delle parole chiave per questa donna, che ha fatto della prevenzione il suo punto forte.

“Penso spesso che se non avessi fatto quelle visite quel nodulo avrebbe potuto diventare qualcosa in più e ormai sono diventata per tutti la donna della prevenzione. Da quant’è che non fai un controllo? Vuoi che andiamo insieme? Chiedo ogni tanto alle mie amiche”, ci dice ridendo. Una risata controllata e allo stesso tempo liberatoria, sicura e insieme cauta come la “donna della prevenzione”.

1 Quello che le donne non dicono – F. Mannoia

2 Una donna per amico – L. Battisti

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