Feste di Natale 2016: una playlist tutta da scoprire

Feste di Natale 2016: una playlist tutta da scoprire

Stanchi della solita playlist delle feste? Quest’anno vi proponiamo una serie di brani “alternativi” per scatenarvi e iniziare il nuovo anno nel migliore dei modi.

È proprio vero, certe tradizioni non muoiono mai e dicembre porta sempre con sé pandori, cioccolatini, pacchetti regali, tombolate, pranzi e cene infinite e ultimo ma non ultimo… il Cd Natalizio. Per questo 2016 ci ha pensato la nostra Laura Pausini a sfornarne uno nuovo di zecca che poi, considerata la tracklist, tanto nuovo di zecca non è. Cosa possiamo fare per sopravvivere al tour de force psicologico e fisico a cui siamo sottoposti nell’ultimo mese dell’anno? Ma la vera domanda è, cosa possiamo fare per sopravvivere all’incessante loop di Jingle Bells e All I Want for Christmas is you? Noi di OpenMag ci abbiamo a lungo riflettuto e forse una piccola soluzione che possa dare sollievo, almeno al vostro apparato uditivo, l’abbiamo trovata. Quella che stiamo per proporvi è una colonna sonora “alternativa”, che possa ricaricarvi le batterie e darvi le energie necessarie per arrivare vivi all’Epifania.

Mettetevi comodi e alzate il volume. Si comincia con la top ten e una playlist del tutto originale.

1) Paranoid Android- Radiohead

Primo singolo estratto dall’album “Ok Computer” è una pietra miliare nella storia del rock britannico. Una canzone coraggiosa non solo per la sua durata, ben 6 minuti e mezzo, ma soprattutto per il suo essere così ricca di ritmi, sfumature e movimenti diversi, come se all’interno della stessa canzone ce ne fossero tre diverse perfettamente fuse tra loro.

2) Smells Like Teen Spirit- Nirvana

È il pezzo rock più conosciuto degli anni ‘90 e anche se in realtà racchiude rabbia, dolore e depressione è molto difficile ascoltarla senza saltare e senza cantarla a squarciagola.

3) In The End- Linkin Park

Correva l’anno 2001 e i Linkin Park scalavano le classifiche di tutto il mondo con questo singolo che per la prima volta mescolava il metal con il rock e un po’ di rap. Un esperimento ovviamente riuscito.

4) Piece Of My Heart- Janis Joplin

Una donna. Che donna! La più grande interprete bianca di blues. L’eredità musicale che ha lasciato è senza dubbio intramontabile. Il suo è un rock di matrice blues ma ciò che fa davvero la differenza è la voce disperata, amara, grossa e travolgente che entra dentro come un pugno ogni volta che la si ascolta.

5) Song 2- Blur

Un titolo provvisorio che diventa definitivo per una canzone che, dopo “Girls & boys”, ha regalato alla band inglese un successo enorme. Impossibile non pogare.

6) Ramble on- Led Zeppelin

Una delle tracce più belle dell’album “Led Zeppelin II” che sancisce la consacrazione artistica della band. Ramble on è un brano difficile da catalogare ma quello che spicca è la particolarità della melodia sempre perfettamente cucita ai continui cambi ritmici del brano. La voce di Robert Plant è unica, è la voce rock & roll per eccellenza.

7) Welcome To The Jungle- Guns N’ Roses

Canzone potentissima, sensuale, cattiva ed energica al massimo. È probabilmente una delle loro canzoni più famose ed è considerata uno dei brani più importanti nella storia dell’hard rock mondiale.

8) Du Hast- Rammstein

A dirla tutta questo brano fa anche un po’ paura ma è la canzone migliore per allenarsi nell’ headbanging, ovvero quella consuetudine che hanno i rocker nel muovere violentemente la testa agitando così le loro fluenti chiome. Che dire di questi Rammstein? Heavy metal allo stato puro!

9) Let There Be Rock- AC/DC

Il consiglio è di vedere il videoclip di questa canzone. Bon Scott travestito da prete e gli altri componenti della band vestiti da chierichetti con una finta aureola sulla testa suonano in una chiesa, fino a che il cantante decide di togliersi il vestito da prete e rimanere con una tutina che non ha niente da invidiare ai peggiori articoli di abbigliamento sadomaso maschili e femminili. Inutile contare quante accuse di blasfemia sono piovute addosso agli AC/DC.

10) Plug in Baby- Muse

A caratterizzarla è senza dubbio il riff di chitarra iniziale, ritenuto tra l’altro uno dei 25 più belli di tutti i tempi. Un brano in cui rock e metal si fondono in un crescendo di sensazioni positive, il tutto condito dalla voce enorme di Matthew Bellamy.

Non potevamo concludere questa playlist con un brano più giusto di questo e sperando di avervi dato la scossa che vi serve per alzarvi da tavola e ballare insieme a noi vi auguriamo di cominciare saltellando questo nuovo anno.

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