La rivincita della pittura medievale: Rossetti il preraffaellita

Rossetti è stato un pittore preraffaellita che ha fatto dell’arte visiva medievale vera poesia. Niente è stato impossibile per questo bambino prodigio, giovane ribelle, genio incompreso che a soli 57 anni ci ha lasciato un patrimonio artistico incredibile.

Londra nella prima metà dell’Ottocento ha visto la nascita di Gabriel Charles Dante Rossetti. Grazie alla sua arte e a quella dei compagni William Holman Hunt e John Everett Millais nel 1848 ha preso vita la “Confraternita preraffaellita”. Un gruppo di pittori che hanno deciso di opporsi al classicismo della pittura ottocentesca, per riportare in auge la purezza e la ricchezza dell’arte medievale.

“Se un uomo ha in sé della poesia dovrebbe dipingere”

Rossetti con questa frase ha reso immediatamente chiaro il valore poetico della sua arte. La sua pittura ha tramutato il valore delle parole in tratti visivi dall’atmosfera incantata. La bellezza è divenuta così valore di essenza primaria nelle sue opere. In questo modo chi osserva le sue opere si trasforma in un’astante, perché la pittura preraffaellita di Rossetti è la magia di un’interpretazione della poesia.

Quando si pensa all’arte medievale tornano alla mente le immagini crude di una religiosità inquietante e opprimente. Si avverte immediatamente l’opulenza dei quadri intrappolati in dogmi di un tratto di storia bigotto e arretrato.

Ma la sua pittura non è questo!

Pur essendo stato un preraffaellita, l’insieme delle immagini prodotte da questo artista esprimono il languore dell’amor cortese. Donne idealizzate, uno stile romantico in cui emergono la brillantezza dei colori e la cura dei dettagli.

Tutta la vita di Rossetti, seppur breve, è stata un viaggio a metà strada tra la pittura e la poesia. Spesso infatti le sue magnifiche opere non si sono raccontate solo attraverso immagini dipinte ma anche grazie alle parole allusive delle sue poesie. L’intera opera di quest’uomo ha visto il superamento del classicismo dell’Ottocento e il ritorno all’antica purezza della letteratura cortese.

Per questo le belle donne hanno rappresentato per Rossetti la chiave di lettura della sua pittura preraffaellita. Esse sono state per lui una vera fonte d’ispirazione. La maggior parte delle sue opere raffigurano infatti immagini femminili. Spesso ricorrono i volti di tre donne, Elizabeth Siddal, Fanny Cornforth e Jane Morris, le quali non devono essere intese come mero studio di ritratti ma anzi come la rappresentazione della mitologia e della letteratura europea.

La rivincita dell’arte medievale rivive così nelle opere di Rossetti, il quale ha deciso di raccontare miti, leggende, racconti di un patrimonio letterario europeo. Tuttavia la letteratura italiana ha profondamente cambiato l’animo di questo pittore. Per Rossetti l’arte di Dante Alighieri è stata un’altra grande fonte d’ispirazione. Infatti tutta la sua produzione artistica ha risentito fortemente l’influenza di Dante. Il legame tra il pittore e il vate, padre della Divina Commedia, ha comportato la realizzazione di dipinti in cui la protagonista delle tele è stata Beatrice.

Il link tra l’amor cortese della letteratura medievale e il languore della bellezza femminile nei dipinti di Rossetti ha cambiato l’arte medievale. Si è arrivati così alla realizzazione di opere in cui poesia e pittura si sono unite nei dipinti preraffaelliti. Una vera rivincita dell’arte medievale che per troppo tempo è stata schiava di dettami e principi ottusi.

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