The Adventures of Alice: niente è impossibile

The Adventures of Alice quando niente è impossibile

Un Bianconiglio che sfreccia tra i visitatori, un Cappellaio che offre del tè tra funghi e libri illustrati.. E’ solo l’inizio di The Adventures of Alice, la mostra in programma fino al 19 marzo al Guido Reni District.

A volte basta varcare un cancello per esser trasportati in un viaggio alla scoperta di posti incredibili. A Roma, fino al 19 marzo, basta oltrepassare quello del Guido Reni District per entrare in una nuova dimensione, alla scoperta del Paese delle Meraviglie. Con la mostra The Adventures of Alice basta infatti poco per sentirsi la bambina curiosa uscita dalla penna di Lewis Carroll e trovarsi a vivere il suo sogno, prendendo un tè col Cappellaio Matto e rendendosi conto dello scorrere del tempo insieme al Bianconiglio.

The Adventures of Alice niente è impossibile

La mostra si presenta infatti come un’esperienza immersiva che svela la magia, gli elementi e i colori della fiaba già dal giardino, in cui il visitatore si ritrova subito dopo aver superato il cancello. Uno scenario che lascia facilmente dimenticare il traffico della città a un passo; e, con qualche raggio di sole, sembra di trovarsi a vivere davvero il “Wonderland” abilmente creato in The Adventures of Alice. Come? Grazie a poltrone dai colori accesi come le comode sedute dello stravagante momento del tè della storia, il famoso cilindro del Cappellaio Matto e poi, lei, Alice, minacciosamente additata da una Regina di Cuori che basta guardare per sentire l’eco di un lontano “tagliatele la testa”.

 

The Adventures of Alice niente è impossibile

Tutto questo prima di entrare nella prima, e unica, sala di spiegazione del Mondo di Alice in mostra fino al 19 marzo presso il Guido Reni District, in occasione dei 150 anni (festeggiati lo scorso 26 novembre) dalla pubblicazione dell’opera di Lewis Carroll.

The Adventures of Alice

Il percorso inizia con una sala non troppo grande, circondata di pannelli dedicati alla storia di Lewis Carroll e ad Alice, quella bambina bionda che spinse il reverendo a scrivere una delle fiabe tra le più conosciute e tradotte al mondo. Al centro un’imponente scrivania che parla già delle meraviglie di Alice: manoscritti con illustrazioni e parti del testo della fiaba, foto e un cilindro. Tutti elementi che richiamano parole e immagini collegate al mondo delle meraviglie, così come le piccole ampolle che chiedono di esser bevute attraverso un nero “Drink me” sul foglio bianco che le accompagna.

Sui pannelli è invece possibile scoprire di più sulla storia – come ad esempio il passaggio di nome da “Alice’s Adventures Under Ground” al “Wonderland” attuale – sulle illustrazioni, sul manoscritto e la sua popolarità. Ma attenzione a non perdersi troppo nella lettura, potreste rischiare di arrivare tardi per l’ora del tè… E della favola.

Un viaggio nell’impossibile

“E’ impossibile”, diceva Alice. E il Cappellaio Matto le rispondeva, di fronte al Ciciarampa, “solo se pensi che lo sia”. Frasi famose, spesso fedelmente riprese dagli adattamenti cinematografici e dal mondo che il racconto di Alice ha generato nel tempo. Frasi che scorrono nella mente del visitatore che, camminando attraverso la mostra The Adventures of Alice, vede sfrecciarsi accanto il Bianconiglio e subito dopo il Cappellaio Matto accoglierlo in una incredibile ricostruzione del Paese delle Meraviglie. Luci basse, funghi (che ricordano quello magico del Brucaliffo) sotto i quali sedersi e gustarsi la storia di Alice raccontata dalla calda voce di Ennio Coltorti. Il tutto con la sensazione di immergersi nelle illustrazioni originali di John Tenniel che scorrono attraverso animazioni multimediali sui grandi libri presenti in sala.

45 minuti (un po’ tantini, forse, sia per i grandi che per i piccoli) in cui le avventure di Alice diventano più reali che mai attraverso le animazioni in alta definizione sugli schermi e le proiezioni sul pavimento. Alla fine il Cappellaio Matto e il Bianconiglio lasciano spazio ad Alice stessa che conduce bambini e adulti verso l’ultima sala, dove i più piccoli possono sbizzarrirsi in una area gioco “delle meraviglie” e i più grandi godersi l’area caffè. Ma solo dopo essersi specchiati negli specchi deformanti.

Un’esperienza particolare, quindi, dedicata soprattutto agli amanti della fiaba che sopporteranno anche i non proprio pochi 12/14 euro del biglietto per il piacere di credere, ancora una volta, che niente è davvero impossibile se lo credi possibile.

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