Trekking: esperienza di viaggio per tutti (parte 1)

Da oggi Openmag vi porta alla scoperta di alcuni dei trekking più belli del pianeta, introducendo prima alcune nozioni fondamentali a riguardo.

Chi ama camminare e fare trekking sa che non c’è modo migliore per scoprire il mondo; chi ama viaggiare sa che è difficile dimenticare la sensazione inebriante della scoperta di nuove terre e di nuovi paesaggi.

Sarebbe quindi opportuno conciliare le due cose, viaggiare camminando a piedi per il mondo, anche se mentre cresce il desiderio nascono alcune domande, come ad esempio se sia sufficiente riempire lo zaino e partire, quali siano i rischi nelle varie zone del pianeta (animali selvatici, clima, altitudine solo per citarne alcuni), e se serva in effetti o meno una buona dose di esperienza.

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percorso di un trekking

Dalla scelta al viaggio…

In realtà aprire le porte del mondo non solo non richiede obblighi supplementari, ma offre al contrario la possibilità di attingere ad un serbatoio più vasto.

Allargando lo sguardo a tutti i continenti, si ha dinnanzi la possibilità di scelte favolose, quasi impensabili: c’è chi magari vorrà spingersi ancora più in alto per soddisfare la sete di quote elevate, altri preferiranno giorni e giorni in riva al mare, ed infine c’è chi sceglierà la comodità di un rifugio o ostello , piuttosto che un più spartano campo tendato.

Per quanto possa sembrare incredibile, oggi, nell’epoca di internet, non è così facile scovare nel mondo dei lunghi trekking da poter seguire in totale libertà, sentieri ben segnati che non comportino necessariamente l’appoggio e l’organizzazione di una agenzia specializzata.

Un trekking piuttosto che un altro? Va scelto però con cognizione di causa: imporsi sempre dei limiti da non superare, ad esempio non saltare soste se si è principianti, valutare bene la progressività delle tappe, nonché la loro lunghezza giornaliera, ma anche il numero di giorni previsto per compierlo ed il dislivello giornaliero da affrontare.

Da non sottovalutare anche il peso e la capacità del proprio zaino, equipaggiamento corretto (prevedere sempre a portata di mano un cambio di vestiario asciutto ed impermeabile) e le provviste, almeno sempre calcolandole per un giorno in più tra due tappe successive.

Alla scoperta degli itinerari…

Vediamo oggi uno dei più scenografici trekking: quello di Milford track, nell’isola meridionale della Nuova Zelanda.

E’ un fantastico itinerario di soli cinquanta chilometri nel cuore del Fiordland National park, accessibile a quasi tutti gli escursionisti, in quanto privo di oggettive difficoltà, e proprio per questo richiede prenotazione con buon anticipo delle strutture ricettive locali, perché molto frequentato nella bella stagione australe (novembre-aprile).

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lungo il percorso
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milford track

Foreste lussureggianti, acque limpide (e ricche di fauna ittica, per la gioia dei pescatori), e cascate punteggiano l’ itinerario, in cui è possibile osservare il rarissimo ed endemico Kea, pappagallo di montagna.

Il tempo medio di percorrenza è in genere di quattro giorni, arrivando e partendo dal livello del mare, con altitudine massima raggiunta di mille metri circa.

Per maggiori informazioni a riguardo, utile consultare il testo ” New Zealand, the Great Walks” (Alex Steward; 2009).

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