Firenze, la sede prescelta per la sfilata Cruise. Dopo varie “tribolazioni” Gucci torna a casa e investe nel restauro del giardino Boboli.
Firenze dice sì dopo il no altisonante di Atene. “Il Partenone non si svende”, “La moda non è degna di un simile luogo..”. La vicenda ha diviso l’opinione pubblica e noi di Openmag ne abbiamo parlato proprio qui.
Ritorno alle origini
Ma la moda non si arresta, anzi, trova nuove strade da percorrere. E, metafore a parte, le scelte si rivelano addirittura migliori. Infatti Gucci torna a casa, torna in quel di Firenze, il capoluogo fiorentino che gli ha dato i natali.
Negli scorsi anni per la sfilata Cruise erano state scelte altre mete prestigiose come Westminster Abbey a Londra e l’Art District di New York (palcoscenico che ha consacrato l’esordio del nuovo designer Alessandro Michele).
Dopo aver vagato per posti lontani e anche oltreoceano, è giunta l’ora di tornare agli antichi albori, di rimpatriare nella culla del Rinascimento, nel posto in cui tutto ebbe inizio. Firenze.
Alessandro Michele ammette di ispirarsi molto all’arte fiorentina per le sue collezioni e quale migliore vademecum può esserci se non quello del patrimonio artistico-culturale di questa città?
La location e il restauro
La sfilata Gucci Cruise si terrà il 29 maggio e verrà ospitata presso la Galleria Palatina di Palazzo Pitti, nello specifico presso le Sale dei Pianeti.
L’annuncio è stato dato da Marco Bizzarri, presidente e ceo di Gucci assieme al direttore degli Uffizi Eike Schmidt e dal sindaco Dario Nardella. La maison di moda è disposta a pagare (oltre l’affitto delle Sale di Palazzo Pitti di oltre 200 000 euro) anche due milioni di euro in restauro.
La scelta per questo importante finanziamento è il Giardino Boboli di Firenze. Un meraviglioso locus amenus che potremmo definire la Versailles italiana. Peccato che del grande giardino mediceo di 33 ettari oggi ne sono fruibili meno di venti.
Gucci fa di più, per tenersi al passo ha già iniziato il restauro del “viottolone” (il viale dei cipressi piantati a metà del Seicento e affiancati da numerose statue).
E con una punta di ironia il ceo di Gucci, Bizzarri, ripensando al no della Grecia, lancia una piccola frecciatina: “Evidentemente il bilancio greco è più solido di quello italiano…”
La moda è patrimonio della nostra cultura, poiché rappresenta la ricerca del bello, la raffinatezza dei gesti, l’unicità dello stile, che la tradizione italiana ha sempre ricercato sin dagli albori artistici.
Perché una sfilata dovrebbe sminuire tutto questo?
Di certo, un palazzo antico o un giardino seicentesco non perdono certo di valore se ospitano una sfilata, una celebrazione e un inno alla bellezza.
Infatti, dato che la sfilata potrà ospitare più di 300 persone, dislocate in diverse aree artistiche (ciò prevede che non sarà, forse, solo la Sala dei Pianeti il palcoscenico per il fashion show di Gucci) il direttore degli Uffizi Eike Schmidt è sicuro che “ non ci sarà alcun pericolo per le opere. Anzi, sarà più sicura di una normale apertura gratuita domenicale”.
Atene, Atene… credo che Firenze ti abbia servito un bello schiaffo morale.
Proprio sicura che rinchiudersi nell’auto-celebrazione di un’antichità che non comunica per niente con il moderno sia la giusta soluzione?