La via del Sol Levante, il racconto del Giappone in moto

la via del sol levante

La Via del Sol Levante è il diario di viaggio di Mario Vattani, in moto in solitaria in Giappone, alla scoperta dei luoghi più insoliti

Dunja Popin, è una giovane artista trapiantata a Roma da Belgrado che dipinge prevalentemente acquerelli. Ma soprattutto è l’autrice della copertina di La Via del Sol Levante (Idrovolante Edizioni), nuovo lavoro editoriale di Mario Vattani, ex console italiano a Osaka che torna in libreria ad appena un anno di distanza dal suo primo romanzo Doromizu. Acqua torbida (Mondadori).

La presentazione

E proprio pensando alle persone che hanno letto Doromizu, e gli hanno fatto tante domande sul suo Giappone, lo scrittore ha deciso di raccontare un viaggio che ha fatto davvero, e di compiere questa nuova entusiasmante avventura fatta non solo di parole.

“Con la sua prosa vivida e coinvolgente, ci accompagna in un Giappone insolito e misterioso; un viaggio in moto tra sogno e realtà, quello di Vattani che per certi versi ricorda “On the Road” di Jack Kerouac in un percorso attraverso il tempo, la storia ed il sogno.” Così lo storico Giordano Bruno Guerri ha aperto la presentazione del libro che si è svolta mercoledì nella sede del Circolo degli Esteri della Farnesina.

A metà fra il saggio e non-fiction novel, il libro riscopre un’altra Italia in Estremo Oriente attraverso un solitario viaggio in moto di un diplomatico italiano che decide di raccontarsi e raccontare il suo sogno di trasferirsi a Tokyo. Tra una tappa e l’altra del suo percorso solitario nei luoghi meno conosciuti delle isole giapponesi, la narrazione ricostruisce la storia dei rapporti tra Italia e Giappone all’inizio del ‘900, incontrando alcuni protagonisti meno noti fino alla tragica conclusione del secondo conflitto mondiale.

Il Libro

«Due nazioni giovani – si legge nella nota di presentazione del romanzo – che si affacciano avventurosamente sul Novecento, antagoniste alla visione decadente di un mondo allora dominato dai grandi imperi coloniali, fino alla tragica conclusione del secondo confitto mondiale». Ecco così che tra samurai e signori della guerra, tra buddha di bronzo e principesse imperiali, ci si imbatte nella colonna con l’Aquila che celebra, in italiano, «lo spirito del bushido», omaggio della Roma del primo fascismo agli eroi della Tigre Bianca, 20 giovanissimi samurai che fecero seppuko durante la guerra Boshin. O nel ricordo di un legionario giapponese a Fiume. O ancora nella guerra coraggiosa quanto sconosciuta vicenda di un pugno di marinai italiani in Giappone.

L’Autore

D’altra parte, fa sapere l’autore dal suo profilo Fb, ʺSolo da quando è finalmente uscito “La Via del Sol Levante” mi accorgo della sensazione diversa che si ha tra il raccontare una storia, e portare invece il lettore direttamente in viaggio con sé, dentro il proprio casco, dietro i propri occhi, nei propri ricordi. C’è qualcosa di molto intimo e originaleʺ.

La pubblicazione è inserita nelle celebrazioni ufficiali del 150° Anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia. Il 25 agosto 1866, infatti, Italia e Giappone firmavano il Trattato di amicizia e di commercio che auspicava “pace perpetua ed amicizia costante tra Sua maestà il Re d’Italia e Sua maestà il Taicoun, i loro eredi e successori” e tra i rispettivi popoli, “senza eccezione di luogo o persona”.

L’augurio dura tuttora!

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