Elogio del trekking: l’arte del camminare

elogio del trekking: l'arte del camminare

Alla scoperta del trekking. Dall’escursione domenicale ai cammini di più giorni: quando la bellezza di stare sui propri piedi è quella di andare.

a cura di Serena Ruggiero

La montagna entra a far parte della mia vita negli ultimi anni dell’università, quando. con alcuni amici, ho iniziato a sperimentare il trekking. Ogni volta che si organizzava la giornata di cammino, ero travolta da una strana frenesia: i libri di sociologia nel Quechua lasciavano posto al pranzo al sacco, agli spuntini nutrienti da condividere con gli altri (frutta, frutta secca, cioccolato), al sacrosanto collo in pile e alla felpa da infilare una volta che si arriva in cima.

“L’arte del camminare”

Durante un trekking, una volta sulla vetta, si è un po’ stanchi e il cappuccio si conferma una piacevole coccola in simil-cotone nella quale nascondersi per un po’. Unica vera esigenza che sia possibile avvertire in quel momento. Perché, quando si cammina in mezzo alla natura, non ci sono troppe necessità, se non qualche sorso di acqua e un buon ritmo nei passi.

Non ci sono corse, non c’è gara, nessuna elaborazione di pensieri superflui, a volte nemmeno troppe parole.

Passo dopo passo, si attivano filtri che la vita routinizzata non permette di tenere ben presenti e non ci sono palazzi che coprono il cielo immenso e azzurro.  Si apprezza quanto il calore del sole sia accogliente e quanto il fresco dell’ombra sia rigenerante. I piedi, lo strano gioco tra le nuvole e il sole, la fatica della salita e la prudenza nella discesa, sembrano incontrarsi in un unico naturale meccanismo armonioso.

Camminare è viaggiare e non visitare

Preda abituale del fascino nella natura e vittima irrecuperabile dell’acquisto e dell’utilizzo di accessori e abbigliamento tecnico, ho rifinito il mio kit da walker e provato la mia prima esperienza di cammino: il Cammino degli dei. E’ molto comune associare l’idea di cammino a quello di Santiago (che conto di fare) ma scoprire sentieri così vicini al posto in cui viviamo continua a essere una scoperta da non sottovalutare (Via Francigena, Cammino dei briganti, Cammino di San Benedetto, Cammino di San Francesco tra i più conosciuti). Camminare nei luoghi non è visitarli ma viverli provandoseli addosso e avere tutto il tempo per percepirli con ogni senso: è guardare con una lente d’ingrandimento. Molti di essi, in tutto il mondo, passano per posti che probabilmente non si visiterebbero se non a piedi.

elogio del trekking: l'arte del camminare
Trekking Castelluccio di Norcia e Monti Sibillini, Giugno 2016

Camminare perché…

Camminare è un processo in divenire. Gradualmente, un walker impara a conoscere la fatica ed è consapevole che dovrà conviverci e, quindi, imparare a gestirla. Il corpo (che sopporta anche il peso di uno zaino, se non anche quello di una tenda) si stanca ma, allo stesso tempo, si allena. Ogni giorno, infatti, i muscoli e il respiro continueranno a ringraziare, nonostante la somma di stanchezza fisica e di piccoli inconvenienti tipici durante un cammino (le vesciche,  tutto sommato, se appaiono, significa che si sta facendo un buon lavoro). In una sola giornata di trekking, si può percorrere per qualche ora un sentiero, imparando che arrivare in vetta non può essere considerato un obiettivo.

Il vero cammino

Dopo la fatica per raggiungere il punto alto della montagna, infatti, si può avere l’impressione che lo sforzo fisico sia finito e, invece, poi tocca alla discesa (che necessita di attenzione e muscoli tesi). Camminare per più giorni, invece, significa essere costanti e, talvolta, sposare quasi a pieno il ritmo naturale del giorno e della notte. A letto presto e in cammino, di nuovo, alle prime luci del giorno: attraverso un meccanismo così elementare è possibile ricongiungersi a una specie di condizione primitiva che è ciò che manca di più una volta terminato il proprio percorso.

Che sia di poche ore o di qualche settimana, il cammino è una nuova occasione per riattivare ogni parte del proprio corpo e poter conquistare un pezzo di maggiore fiducia in se stessi.

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Trekking nel Wicklow National Park, Dicembre 2016

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