Sport senza confini: all’Olimpico giocano i migranti

Sport senza confini all’Olimpico giocano i migranti

Dopo i grandi eventi sportivi, l’Olimpico torna ad aprirsi alle iniziative rivolte al sociale con “Sport senza confini”, il torneo dell’inclusione e dell’amiciza.

Otto le squadre composte da rifugiati e migranti, provenienti dai CAS (Centri Accoglienza Straordinaria) e dagli SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) di Roma e del Lazio daranno vita venerdì 9 giugno, a partire dalle ore 9, al 2° Torneo dell’Amicizia, manifestazione che rientra nel progetto del CONI Lazio “Sport senza Confini”, finanziato dalla Regione Lazio. Il progetto è frutto di un protocollo d’intesa CONI – Regione, che prevede una serie di eventi nel corso del 2017, finalizzati a favorire lo sport di cittadinanza e l’inclusione sociale.

Dopo il Cascina Cup, in collaborazione con la COOP sociale “Tre Fontane” la FIGC e le prefetture di Roma, Frosinone e Viterbo, torna in campo la solidarietà:  19 sono infatti i Centri Accoglienza e Protezione per richiedenti Asilo e Migranti che aderiscono all’iniziativa offrendo questa opportunità ai loro ospiti. Per chi spera in un futuro nel nostro paese, ovvero per i circa 1000 spettatori presenti sugli spalti e per i quasi 200 che si alterneranno in campo, sarà una giornata di educazione alla cittadinanza attiva, mettendo in pratica uno dei percorsi di partecipazione alla vita sociale.

Il Torneo.

Il rettangolo di gioco verrà diviso in due, per ottenere due campi dove si affronteranno quattro squadre da 8 giocatori in partite da 20 minuti a eliminazione diretta con finale e finalina. Una formula che permetterà a tutte le squadre di giocare tre volte. A fare da cornice all’evento, un’orchestra di tamburi e percussioni e un gruppo vocale composti anche questi da rifugiati e richiedenti asilo e il coro della scuola “I.C. Belforte del Chienti” di San Basilio, quartiere romano con profonde contaminazioni interculturali.

Gli organizzatori.

Il presidente del CONI Lazio, Riccardo Viola, ha detto: “Iniziamo nel modo migliore, con un’iniziativa di grande valore sociale, un percorso con la Regione che nei prossimi mesi ci vedrà insieme, compagni di sport per la promozione della pratica sportiva. E’ una festa e una maniera per far sentire accolti questi ragazzi, grazie allo sport e al calcio in particolare, forse il solo linguaggio universale. Poi c’è la cornice. Spettacolare.”

“Il pallone è così: tante facce diverse cucite insieme in una forma unica, identica da qualunque parte la si guardi. Mi sembra una bella immagine di come le nostre storie e le nostre provenienze siano, alla fine, solo facce diverse di una stessa umanità.” afferma Rita Visini, assessore allo sport e alle politiche sociale della Regione, che continua “La Regione Lazio è orgogliosa di lavorare insieme al Coni Lazio per un progetto che vuole abbattere i muri della diffidenza e del pregiudizio, non solo verso i migranti ma anche nei confronti di tante persone fragili delle nostre comunità. Ci riusciremo grazie alla straordinaria capacità dello sport di superare tutti i confini”.

Marco Zonnino, Presidente Cooperativa Tre Fontane: “Con vivo piacere aderiamo, per il secondo anno consecutivo, al progetto Sport senza Confini. L’idea di realizzare attraverso lo sport un momento di reale condivisione all’insegna della spensieratezza, dell’aiuto reciproco e del contrasto a ogni discriminazione, ci è parso essere il modo migliore per celebrare la prossima giornata Mondiale del Rifugiato, per non far si che la parola accoglienza resti un sostantivo privo di significato”.

Noi di OpenMag, che siamo sempre attenti a queste manifestazioni, saremo presenti all’iniziativa per raccontare le storie e colori dell’integrazione.

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