La piccola poesia della vita, tra rivelazione e rivoluzione

La piccola poesia della vita, tra rivelazione e rivoluzione

Un viaggio alla scoperta di se stessi e delle risposte a domande che non sapevamo neanche di avere. È “ La piccola poesia ” di Elia Caprera, che sarà presentato al Caffeina Festival di Viterbo il 2 luglio.

Sogno e realtà, danza e lettura. Si prospetta come un mescolarsi di sensazioni e arte la presentazione de La piccola poesia di Elia Caprera, in programma al Caffeina Festival di Viterbo, nella serata di chiusura del 2 luglio.

Il contesto è quello di una grande festa della cultura, “a caccia di stelle danzanti” nel suggestivo scenario dell’estate viterbese. Il romanzo edito da Ghaleb, che sarà presentato durante la serata, è il racconto di un percorso: quello compiuto da un ragazzo che si accinge a diventare padre.

Cosa si prova di fronte a un cambiamento tanto grande?

È quello che probabilmente si chiede il protagonista del libro, che ci condurrà attraverso un viaggio interiore. Un viaggio che inizia di notte, in un vagone di un treno con un’aria troppo fredda e la vana speranza di trovarvi – prima o poi – una connessione wi-fi. L’autore ci catapulta così in questa storia, attraverso un linguaggio semplice ma che richiama una serie di immagini: talvolta rassicuranti e conosciute, altre enigmatiche e tutte da (ri)costruire di pagina in pagina.

Un racconto ai confini della realtà e del sogno, che tiene il lettore incollato alle righe che scorrono per tentare di capire dove andrà a finire, per attraversare inconscio e paure alla ricerca di risposte, per analizzare la propria vita senza quasi rendersene conto e scoprire di aver acquisito nuove consapevolezze una volta chiuso il libro.

Tra sogno e realtà

La piccola poesia della vita, tra rivelazione e rivoluzioneLa storia si snoda inserita in uno scenario onirico, difficile da spiegare se non con il supporto di un linguaggio che ricorda, in alcuni punti, proprio quello della poesia alla quale fa riferimento il titolo. Leggere questo libro, il primo di Elia Caprera, significa scoprire una storia nascosta, quella che ognuno di noi si porta dentro, prima di trovare il modo di scoprirla. Ed è per spiegare meglio questo percorso di rivelazione che la presentazione al Caffeina Festival sarà uno spettacolo alla ricerca di un rapporto il più possibile empatico con il pubblico. Oltre alla lettura di alcuni passi, alcune parti dell’opera saranno affidate alla danza dell’artista, coreografa e ballerina Gioia Tarulli, in un balletto che cercherà di spiegare attraverso il linguaggio del corpo le parti salienti del libro.

Dunque un esordio che non lascia nulla al caso, quello di Elia Caprera, che commenta: “la vita stessa è un viaggio pieno di possibilità. A volte difficili da interpretare ma concesse a tutti. Ciascun istante è padre di un pensiero, ogni pensiero una potenziale rivoluzione”.

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