Twin Peaks, part 11: il passaggio della Loggia Nera

Twin Peaks, part 11: il passaggio della Loggia Nera

Tre filoni narrativi rendono l’undicesimo di Twin Peaks rivelativo di quel tanto che basta per rimanere di nuovo a bocca aperta. Lynch e Frost si divertono, noi pure. Cast sublime.

Mentre Gordon (David Lynch) trova l’entrata della Loggia Nera nel Sud Dakota grazie alle coordinate, obiettivo di Fake-Cooper, i fratelli Mitchum, nei pressi di LA, chiariscono tutto con Dougie-Cooper, ormai chiaramente aiutato dalla Loggia Nera che, in un modo o nell’altro, riesce a tirarlo sempre fuori dai guai. Tutti vogliono Dougie-Cooper morto ma nessuno ci riesce.

A Twin Peaks, nel frattempo, Truman e il vice sceriffo Hank consultano la mappa del Maggiore Briggs, scomparso nella “zona” (The Zone, così la chiamano negli USA, è il punto in cui si entra e si esce dalla Loggia Nera) notando nuovi simboli svelati, si fa per dire, dalla solita telefonata criptica della Signora col Ceppo.

Tre coppie, tre filoni narrativi, tre indagini.

La trama

Dougie-Cooper l’ha fatta grossa. Con le sue stranezze e guidato dalla Loggia Nera è riuscito a fermare un giro di delinquenza legata al settore assicurativo. I fratelli Mitchum (Robert Knepper e Jim Belushi), proprietari del Casinò, erano ormai decisi ad ucciderlo ritenendolo colpevole del mancato risarcimento ma, grazie ad un sogno rivelatore e una torta di ciliegie (mossa strategica della Loggia Nera), il nostro buffo Dougie si salva ancora una volta. Oltre alla torta, sicuramente utile gli sarà tornato l’assegno di risarcimento consegnato ai fratelli Mitchum. C’è chi rema contro i due fratelli ma non è di certo Dougie come qualcuno (non si sa chi) voleva far credere, del resto come si può temere un tizio che insegue in modo goffo un vassoio con i caffè?

A Twin Peaks, Truman e il vice sceriffo Hank, consultano la mappa del Maggiore Briggs. Hank conosce bene quei simboli, merito anche delle rivelazioni della Signora col Ceppo, tiene per sé i segreti più confusi e rivela a Truman il percorso da seguire.

Storia e non-sense

Difficile senza le coordinate trovare “The Zone” ma c’hanno pensato gli altri due protagonisti di questo episodio di Twin Peaks: Gordon e Alpert, l’FBI più strampalata della storia delle serie tv ma comunque perfetta per un contesto non-sense come quello dell’opera di Lynch e Frost.

Sarà Gordon ad andare nel punto preciso dove è localizzato il punto d’accesso alla Loggia Nera e sarebbe finita male senza l’intervento di Alpert che tira fuori dal luogo delle coordinate il collega, quasi assorbito dalla Loggia Nera e ormai alle prese con i “Woodsmen”, caratteristici omini sporchi con la barba presenti nella zona che appaiono a chi ha l’animo poco gentile (la Loggia Nera la vede chi prova odio o rancore; per i “buoni” c’è la Loggia Bianca, questo lo sappiamo dalla seconda stagione). Gordon vede sia la Loggia Nera che i woodsmen, Lynch dovrà chiarire (si spera) questo passaggio.

L’episodio fila via che è un piacere, non senza aggiungere le solite scene dedicate alle famiglie disastrate di Twin Peaks. Dopo la famiglia Horne conosciamo meglio la famiglia Briggs: Bobby, ormai un poliziotto ben diverso dal giovane delinquente delle precedenti stagioni, è il padre, Shelly la madre ancora alle prese con relazioni poco raccomandabili e Becky la figlia impazzita che vuole sparare al marito infedele.

Tutto nella norma. Già, Norma.

La sua faccia quando vede Shelly e le sue torte ci ricordano la mancanza del detective Cooper, quello vero, abile a trovare soluzioni e a rimediare agli errori che spesso compie la natura umana.

Attendiamo la part 12 di Twin Peaks, in onda domenica 30 luglio, per conoscere l’evolversi di questi tre filoni narrativi che porteranno inevitabilmente allo scontro tra Loggia Nera e Loggia Bianca e in più c’è Diane, sempre più misteriosa e apparentemente vicina a Fake-Cooper.

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