Splendide amamelidi, regine dorate dell’inverno

Splendide amamelidi, regine dorate dell'inverno

Sul finire dell’inverno sbocciano le amamelidi, arbusti dai fiori bizzarri e profumati. Adatti ai climi freschi, sono presenti in diverse varietà.

Le amamelidi (famiglia delle Hamamelidiacee) sbocciano tutte insieme, sui rami in inverno ancora nudi, e durano anche per piu’ di un bimestre, perchè il freddo ne inibisce la maturazione, frenandone l’accrescimento.

Anche i rami recisi, se vengono portati nelle abitazioni al chiuso, possono continuare a fiorire per anche venti giorni, donando gradevole profumo all’intera stanza.

Da noi la pianta è nota come “Arbusto dell’Epifania”, proprio perché la fioritura è all’apice nei giorni di gennaio.

I fiori delle amamelidi, dalla forma curiosa ed insolita in natura, hanno quattro petali nastriformi, leggermente ondulati, che assumono forma di ragnetto, arricciandosi col vento gelido.

Hamamelis x intermedia
particolare del fiore ghiacciato

A seconda della varietà, del clima e della latitudine, sbocciano da novembre a marzo.

Belle anche le foglie, più o meno ovate ed appuntite e simili per aspetto a quelle del nocciolo, che assumono splendide tonalità di colorazioni autunnali. Raggiungono nei nostri climi una altezza massima di quattro-sei metri, assumendo un portamento armonioso, perchè comunque di base ramificano poco.

Le specie più nuove e coltivate

Hamamelis mollis è senza dubbio la specie piu’ diffusa nel nostro continente, arrivata nel 1902 dalla Cina.

hamamelis japonica
hamamelis japonica

Tra le sue varietà più note,“Pallida” è la più nota: i fiori, grandi e giallo chiaro, si aprono tutti insieme, all improvviso.

Dal Giappone viene Hamamelis japonica, con fiori giallo più scuro e petali più arricciati, che assume splendide tonalità di fogliame giallo aranciato a partire da fine settembre.

Di aspetto più contenuto le uniche due specie nordamericane: Hamamelis virginiana e Hamamelis vernalis.

Molto belli anche gli ibridi di Hamamelis x intermedia: “Jelena”, “Diane” e “Livia” sono tre splendide varietà, rispettivamente dalla tonalità rosse, arancio e rosate, che furono selezionate da una giardiniera e botanica slovena d’eccezione, Jelena de Belder, che dal 1998 al 2003 fu vicepresidentessa della prestigiosa Royal Horticultural Society inglese.

Consigli di coltivazione

Le amamelidi sono molto rustiche, e possono essere coltivate fino ad un’altitudine di ottocento metri.

Per quanto riguarda il terreno, è meglio fertile, fresco, leggero non calcareo; solo Hamamelis virginiana, di origne americana, sopporta un suolo calcareo ed anche argilloso!

L’esposizione è consigliata soleggiata, anche se, in pianura, se fa molto caldo, meglio la mezz’ombra!

Propagazione: per innesto, se si vogliono conservare le caratteristiche delle piante madri, oppure per seme, anche se la crescita in questo caso è più lenta ed occorre qualche anno prima di vedere la fioritura.

La potatura invece deve essere il più contenuta possibile, limitandosi ad eliminare i polloni basali e la pulizia dei rami secchi all’interno della chioma.

Costi e curiosità

Per un esempio, indicativo, dei costi delle amamelidi: un alberello alto circa un metro e mezzo è in vendita a meno di quaranta euro, mentre alta circa un metro ed ottanta, più o meno il doppio.

Vale quindi la pena di provare la coltivazione di questi insoliti arbusti, non si rimarrà delusi dalle loro molteplici virtù appena descritte.

Considerare, sempre, che prediligono maggiormente le più fresche temperature delle nostre zone settentrionali.

Infine, da ricordare le proprietà emollienti dell’interno della corteccia delle specie statunitensi, già conosciute ed impiegate da secoli dagli indiani d’America.

corteccia
corteccia sminnuzata

 

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