Slow food: a Priverno il “Pupillo” che fa bene

Slow food: a Priverno il “Pupillo” che fa bene

Slow food in ascesa. Il 15 febbraio approda a Priverno “Pizza Slow… Food da Pupillo Pura Pizza”. Dalle 20.30 viaggio tra sapori, alla riscoperta della tradizione con uno sguardo al presente.

Mangiare lentamente fa bene. Secondo lo studio pubblicato sul British Medical Journal non divorare i cibi ma assaporarli e masticarli il tempo necessario non aiuta solo a dimagrire ma anche a vivere più in salute.

Se negli ultimi anni lo slow food sembra essersi ritagliato sempre più un ruolo da protagonista nel dibattito culinario, anche nostrano, un motivo c’è. Così, dopo essersi coniugati con la formula “a chilometro zero” ed esser sbarcati anche in diversi autogrill, gli articoli legati al concetto di slow food continuano ad aumentare. E, insieme a loro, diventa sempre più centrale il processo di riscoperta di prodotti artigianali e di qualità.

Dalla voglia di far rifiorire la tradizione facendola sposare con l’innovazione nasce dunque la serata “Pizza Slow… Food da Pupillo Pura Pizza”.

Slow food: a Priverno il “Pupillo” che fa bene

Qualità, tradizione e innovazione

Giovedì 15 febbraio, a partire dalle 20:30, Priverno darà spazio alla creatività.Sarà il pizzaiolo Luca Matracci a portare a tavola i “chiacchietegli di Priverno”, broccoletti tipici appunto della provincia di Latina. E, ancora, la “Marzolina”, il “Fior di Morolo” e la “Steccata di Morolo”, diverse varietà di formaggio tutte caratterizzate dalla cura nella realizzazione e vere eccellenze del territorio.

“Pupillo è un mio progetto”, dichiara Luca Mastracci. “Vedendo nell’ultimo periodo questo territorio privo di buone idee, ho voluto dare una forte impronta alla pizza nella nostra zona”. Come? “utilizzando prodotti di alta qualità e soprattutto locali e artigianali. Io e il mio socio Mauro abbiamo deciso quindi di unire le forze iniziando a selezione prodotti, agricoltori e persone che potessero collaborare con noi.” Collaborazioni che si basano sull’attenzione verso gli ingredienti utilizzati far tornare nella quotidianità i “sapori di una volta” nella loro genuinità. Niente dunque di più lontano dal concetto di omologazione industriale.

“Dopo studi, ricerche e test – continua Matracci – è nata una miscela di farine, poverissima di glutine, che mi ha dato l’impasto che desideravo avere”. Come spiega il pizzaiolo quello realizzato da Pupillo è un impasto “che mi dà una pizza che rispecchia la mia identità, caratteristica per la sua sofficità e scioglievolezza. Ma sono tantissime le eccellenze presenti nella nostra pizzeria. Oggi la nostra attenzione e quella della Slow Food (nda. con la quale la pizzeria attualmente collabora) è concentrata sui chiacchietegli, un prodotto un po’ dimenticato, che noi abbiamo ripreso coniugando tradizione e innovazione.”

Insomma la serata, accompagnata dalla birra del birrificio “Easide”, selezionato nella guida “Birre d’Italia di slow Food”, sembra presentarsi nel migliore dei modi. E se anche le ricerche confermano che mangiare lentamente – e affidarsi a cibi di qualità – fa bene… Non resta che tentare!

Slow food: a Priverno il “Pupillo” che fa bene

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