Dal 27 Aprile al 25 Maggio al Teatroinscatola di Roma la rassegna “Non fiori ma opere per Bene” omaggia Carmelo Bene a sedici anni dalla sua scomparsa.
Un noto proverbio italiano recita così: “Di bene in meglio”. È un detto che solitamente sfoggia la sua vena ironica, rovesciando il significato letterale secondo una prospettiva al negativo, e proprio per questo, per la sua carica canzonatoria e sarcastica insita nel gioco di parole, si addice perfettamente a chi fa “bene” di cognome: Carmelo Bene.
Di Bene in meglio… Di meglio in Bene.
Carmelo Bene, attore, regista, drammaturgo, scrittore e poeta scomparso nel 2002, riassume in sé la “summa” del talento artistico italiano. Artista grandioso e figura pubblica controversa, spesso al centro di grandi polemiche, risulta impossibile ricordarlo slegato dalla sua poetica teatrale, che ha influenzato la recitazione contemporanea per tutto l’arco del 900.
La lotta di Bene si rivolge in particolare contro il naturalismo e la drammaturgia borghese, cioè contro le “classiche” (tradizionali) visioni del teatro. Rivendica perciò l’arte attoriale innalzando l’attore da mera maestranza ad artista-personificazione assoluta del complesso teatrale: è l’attore, con la scrittura di scena, a fare teatro hic et nunc, trasformandosi oltretutto in una vera e propria “macchina attoriale”: autore, regista, attore, scenografo e costumista di se stesso.
La testimonianza viva del genio artistico.
Rendere omaggio ad una figura del calibro di Carmelo Bene a sedici anni dalla sua scomparsa è sicuramente un’impresa ardua ma d’altra parte doverosa. Lo dimostra la kermesse che verrà inaugurata questa sera al Teatroinscatola di Roma, e che si protrarrà con una serie di appuntamenti diversi fino al 25 Maggio.
Ideatore della rassegna “Non fiori, ma opere per Bene” è Lorenzo Ciccarelli, Direttore artistico del Teatro, che gestisce da più di un decennio un luogo artistico da sempre connotato da una sua particolare programmazione fatta di rassegne, eventi, spettacoli, laboratori artistici fuori dalla consuetudine e dalla routine del “solito teatro”. Qui convergono parallelamente danza, musica, teatro, poesia, arte, proiezioni, installazioni e performance. Un laboratorio internazionale quindi in cui si uniscono esperienze artistiche differenti, sembra essere il luogo perfetto per ospitare una manifestazione dedicata al promotore dell’arte “fuori dagli schemi”.
Una kermesse come inno all’arte dura e pura
Dal 27 Aprile al 25 Maggio una serie di appuntamenti, dalla proiezione di film alla Jam session a cui sono invitati a partecipare artisti di ogni genere, testimonieranno l’influenza che ha avuto Carmelo Bene nel decostruire il concetto classico di arte stessa.
La rassegna sarà inaugurata questa sera con la proiezione del Docu – Film “Tracce di Bene” a cui seguirà l’incontro con il regista Giuseppe Sansonna. Il documentario, presentato al Festival del Cinema di Roma 2017, nasce dal recupero di un’inedita intervista confidenziale, in cui Carmelo Bene narra la propria vita all’ intimo amico Giancarlo Dotto in un ipnotico flusso di coscienza; rievocherà così un Salento immaginifico e una Roma in pieno fervore culturale, che lo consacrerà come artista, e ripercorrerà gli incontri decisivi della sua vita: quelli con Albert Camus e Pier Paolo Pasolini.
La parola, oltre che gioco artistico e burlesco, si trasforma così in testimonianza viva e diretta di un artista, spesso incompreso e incomprensibile, che ha consacrato tutta la sua esistenza alla ricerca di un concetto puro di arte.