Var: bilanci di fine campionato con un occhio alla Champions

Var: bilanci di fine campionato con un occhio alla Champions

Il Var durante l’anno e con un occhio puntato sulla Champions League. Ci siamo chiesti com’è andato il primo anno in Italia e perché non tutti ancora lo usano.

Avevamo iniziato la nostra avventura in campionato parlando di Var, cioè la tecnologia virtuale che entra in campo per dare una mano all’arbitro. È giunta quindi l’ora di trarre i dovuti bilanci.

L’avventura della tecnologia è stata travagliata già dall’inizio, con rarissimi sostenitori, che sono solo lievemente aumentati nel corso del campionato. Gli episodi contestati e contestabili sono molti, a partire da quelli che riguardano le squadre retrocesse, che lamentano torti arbitrali avvenuti anche con il Var in campo. La casistica in cui questo speciale organo arbitrale può intervenire è infatti molto limitata e non sempre tutti gli episodi vengono fatti rientrare al suo interno. Anche le squadre della parte alta della classifica hanno fatto sentire la loro voce riguardo al Var, con episodi più o meno dubbi che le hanno svantaggiate. Non ci metteremo ad elencarli perché sarebbero troppi, ma chi più, chi meno, ha avuto da ridire su questa tecnologia.

Dubbi europei

Ricordiamo che le uniche due federazioni europee ad aver adottato il Var sono quella italiana e quella tedesca, anche perché la confederazione UEFA, non l’ha reso obbligatorio per tutti. La contraddizione vuole che invece la FIFA, l’organo che si occupa del calcio mondiale, lo adotterà durante i prossimi mondiali, per tutte le partite.

Perché ne parliamo? Perché la non presenza del Var nella UEFA Champions League ha scatenato non poche polemiche, soprattutto sul versante delle squadre italiane: Roma e Juventus. Entrambe hanno infatti visto la loro qualificazione pregiudicata da torti arbitrali, evitabilissimi col Var in campo.

Var: bilanci di fine campionato con un occhio alla Champions
Roma-Liverpool
Fonte goal.com

Rigori che vengono assegnati per una compagine e non per l’altra, anche se l’episodio è simile, falli di mano in area che avrebbero potuto cambiare il corso degli eventi… Nulla di tutto questo è stato sanzionato, provocando l’ira di chi col Var convive ad ogni giornata di campionato e magari l’ha anche criticato. Le due squadre che si affronteranno in finale, guarda caso, provengono dalla Premier League e dalla Liga, dove il Var non si usa. Fuor di dubbio che siano squadre molto forti, ma forse qualcosa sarebbe andato diversamente, se a livello europeo la tecnologia avesse dato una mano.

Var: bilanci di fine campionato con un occhio alla Champions

Var che divide

Quindi, giunti al termine del primo anno italiano di Var, il giudizio sembra non essere ancora del tutto chiaro. Abbiamo due poli totalmente opposti. Il primo è quello di chi lo vuole, per evitare che accadano episodi come quelli sopra citati, così se l’arbitro sbaglia, in cabina Var possono sempre correggerlo. Ma c’è anche chi, nonostante riconosca che la tecnologia sia utile, non la vuole comunque, visto che l’arbitro di campo può anche infischiarsene della correzione proveniente dalla cabina Var, reputando il suo giudizio corretto. Allora forse è l’intera normativa che va rivista? Qualche modifica potrebbe migliorarne l’uso?

Al primo anno in ogni caso, in Italia sembra almeno aver sortito l’effetto di un minor numero di falli da parte dei giocatori, cosa che significa anche un comportamento più corretto. Quindi qualcosa di positivo c’è stato, perché la confederazione europea non dovrebbe adottarlo allo stesso modo?

Var: bilanci di fine campionato con un occhio alla Champions
Fonte: calciogoal.com

Tag

  • calcio
  • campionato
  • champions league
  • finale champions league
  • liverpool
  • real madrid
  • var

Potrebbe interessarti: