Frugali e vigorose, meno rigide dei loro cugini lupini, sono erbacee perenni dai grandi cespugli, perfetti in prati naturali e nei giardini.
Selvatiche e vigorose, le baptisie (famiglia Papilionaceae), in agosto sono in piena fioritura: originarie della costa orientale del Nordamerica, vivono bene la dove vengano garantite 5-6 ore al giorno di sole ed una buona umidità atmosferica.
Sono erbacee perenni che spuntano in marzo, e già due anni dopo la piantagione, formano un grande cuscino tondeggiante, alto e largo più di un metro, con numerosi steli e foglie alterne e tripartite, con la fogliolina centrale un pò più lunga.
Sul fogliame verde chiaro e dorato spiccano, da maggio ad agosto, secondo le condizioni climatiche e la varietà, infiorescenze a spirale lunghe 10-13 centimetri con fiori papillonacei simili a quelli dei lupini, radi e nei toni del blu, celeste, viola o giallo.
Ad essi seguono baccelli verdi che completano la maturazione in ottobre, lunghi al massimo cinque centimetri.
Cure e tecniche di coltivazione delle baptisie
Clima: le baptisie resistono bene fino a meno venti gradi sotto zero, e possono sopravvivere anche al caldo delle nostre zone meridionali, purchè sia sempre presente una buona umidità atmosferica.
Terreno: grazie alla lunga radice fittonante, dopo il primo anno si adattano a qualsiasi terreno, anche argilloso ed arido.
Irrigazioni:nel primo anno dopo l’impianto è importante che il terreno non si asciughi eccessivamente: il suolo deve risultare fresco, ma non fradicio; negli anni successivi si interviene solo in caso con irrigazioni di soccorso.
Concimazioni: in autunno o d’inverno, si somministra una manciata di cornunghia o stallattico pellettato, da incorporare bene al terreno con una rastrellatura.
A fine febbraio o marzo si aggiunge un cucchiaino di concime a lenta cessione.
Esposizione: preferiscono il sole pieno, nell’Italia centrale, la mezz’ombra al pomeriggio.
Potatura e moltiplicazione
Se non si vogliono far maturare i frutti, ma si desidera avere un bel cespuglio tondo e denso, appena si formano i baccelli tutti gli steli vanno recisi, eliminando anche le due-tre foglie sottostanti.
Nell’occasione si effettua anche una potatura verde per conferire un aspetto ordinato, spuntando i germogli dei rami disordinati che ricadono di lato, e accorciando i getti cresciuti troppo.
Tutte le baptisie si riproducono per lo più per talea, da effettuarsi in giugno; si possono anche seminare in settembre, su una terrina riempita con terriccio da semina, coprendo con un velo di terra.
Varietà e cultivar
Sono oggi numerose le varietà di baptisie con cui abbellire i nostri giardini, grazie all’opera di ibridatori europei ed americani negli ultimi anni; tra le tante, sono degne di nota:
Baptisia “Indigo spires”
Baptisia australis minor ” Blue pearls”
Baptisia x variicolor “Dutche Chocolate”
Baptisia x variicolor “Twilitie”
Baptisia “Carolina Moonlight”
Baptisia “Lemon Meringue”
Curiosità sulla specie
Sono piante che danno il loro effetto scenografico migliore in coltivazione, abbinate a peonie e rose di medio sviluppo, o a graminacee ornamentali, come il Miscanthus sinensis.
Nel loro luogo d’origine, le sopracitate praterie americane, si accompagnano con erbacee perenni come monarde, echinacee, rudbeckie.
La specie Baptisia tinctoria si usa invece per l’estrazione di pigmenti e coloranti.
Per ogni gusto… Una Baptisia!