Greta Thunberg, l’attivista del clima a Piazza del Popolo

greta thunberg

Il “Venerdì per il futuro” romano si avvicina. Il 19 aprile 2019 anche la Capitale scende in piazza con Greta Thunberg, la protagonista della rivoluzione.

Greta Thunberg e la “rivoluzione del clima”

Lo “sciopero del clima” di venerdì 19 aprile a Roma, presso Piazza del Popolo, sarà una mobilitazione promossa dai ragazzi di tutto il mondo e da una giovane donna di 16 anni che ha acceso la miccia del cambiamento. Greta Thunberg ha iniziato infatti la sua crociata il 20 agosto 2018 davanti al Parlamento svedese, con un cartello raffigurante lo slogan: “Sciopero scolastico per il clima”.

A seguito delle elezioni, ha continuato a manifestare ogni venerdì, lanciando così il movimento studentesco internazionale #FridaysForFuture. L’adolescente svedese chiedeva più concentrazione da parte dei politici nei riguardi del problema dell’inquinamento che sta piegando il pianeta e le generazioni future. Greta Thunberg è stata così proposta per il premio Nobel per la pace da tre parlamentari norvegesi come riconoscimento per la sua lotta contro la situazione climatica.

Greta, nata a Stoccolma il 3 gennaio del 2003, combatte da quando è nata contro la sindrome di Asperger. Si tratta di un disturbo pervasivo dello sviluppo imparentato con l’autismo ma che non porta ad avere alcun tipo di ritardo, cognitivo o di apprendimento. La malattia le fu diagnosticata all’età di 11 anni e dal quel momento la bambina iniziò a soffrire di una sorta di mutismo selettivo.

L’attivista arriverà a Roma mercoledì 17 aprile e riceverà udienza da nient’altri che Papa Francesco. Il giorno successivo, Greta Thunberg è attesa in Senato dalla Presidente Elisabetta Casellati per sensibilizzare la politica e l’opinione pubblica italiana sul tema dei cambiamenti climatici. Frattanto, per l’atteso 19 aprile, è già partita la raccolta fondi per l’allestimento, in Piazza del Popolo, di un palco alimentato da 128 biciclette.

Il mondo dei bambini

Prima di Greta altri piccoli eroi si sono battuti per cause molto più grandi di loro. Il pakistano Iqbal Masih fu il simbolo della lotta contro il lavoro minorile. Suo padre lo aveva venduto per 12 dollari e  Iqbah iniziò a lavorare come schiavo in una fabbrica di tappeti. Dopo la sua fuga nel 1992 furono chiuse numerose fabbriche in Pakistan che sfruttavano bambini e cominciò il suo attivismo contro il lavoro minorile. Nel 1995, mentre era in bicicletta, venne ucciso a colpi di pistola all’età di 13 anni.

Malala Yousafzai, anch’ella ragazza pakistana, nel 2012 venne brutalmente aggredita, di ritorno da scuola, con un colpo di pistola sparato da un talebano che le colpì la testa ferendola. La ragazza era accusata di essere “il simbolo degli infedeli e dell’oscenità. Nel 2013 ha tenuto un discorso durante l’Assemblea della gioventù delle Nazioni Unite, a New York e nel 2014 venne insignita del Premio Nobel per la pace diventando a soli diciassette anni la più giovane vincitrice di un Premio Nobel.

Che siano i giovani ad aprire gli occhi agli adulti?

L’esempio di Greta Thunberg e di tutti i giovani guerrieri fa ben sperare. Forse il futuro non è così oscuro, magari c’è linfa nuova sotto le macerie che attende di essere liberata. Intanto la mobilitazione per il 19 aprile è partita e accanto a Greta venerdì prossimo saranno tanti a manifestare, e anche il nostro editore Aicem non mancherà.

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