Prendiamo questa volta in esame un argomento da sempre caldo: quello delle amichevoli nazionali. A farne le spese, nel nostro campionato, soprattutto Atalanta e Inter. Ma andiamo a vedere cosa sono queste amichevoli, a cosa servono e soprattutto, quanto servono?
Rabbie “amichevoli”
“Dobbiamo pagare un conto salatissimo alle Nazionali. Partite che non servono a nulla, né dal punto di vista tecnico-tattico, né dal punto di vista del ranking. E poi, fermare tre volte in due mesi coppa e campionato mi sembra troppo! A questo punto, facciamo disputare gli incontri nazionali in un solo mese!”. Di chi è questo sfogo così piccato e soprattutto, con chi c’è l’ha chi sta parlando?
Le parole vengono direttamente da Gian Piero Gasperini, allenatore dell’Atalanta che, al rientro dalla pausa nazionali, è costretto a fare a meno della sua punta di diamante: Duvan Zapata. Ma allora perché prendersela con la nazionale? Perché Duvan, proprio durante un impegno con la sua Colombia, si infortuna e mancherà dal campo per un bel po’. Assenza dunque pesante per Gasperini e i suoi, come abbiamo potuto notare in campionato e anche in Champions.
Non solo Atalanta…
Ma la partita in questione cade sotto accusa soprattutto per essere un’amichevole, una delle famose amichevoli nazionali che servono a riempire un buco tra due partite ufficiali o dopo le partite ufficiali e la ripresa dei campionati. Altra vittima eccellente, peraltro giocatore del campionato italiano e nella stessa partita è Alexis Sanchez. La partita era infatti fra Colombia e Cile, terminata per uno zero a zero e anche l’Inter deve pagare pegno, a quanto pare. Già provata dall’assenza di Sensi, la squadra di Conte deve rinunciare per un po’ anche ad un altro punto cardine dell’attacco, Sanchez appunto.
Insomma, una partita che, tanto alla Colombia quanto al Cile non serviva a molto. All’Atalanta e all’Inter però, gli attaccanti servivano eccome e il fatto che la partita non avesse alcun significato apparente, fa solo montare tanta rabbia in più. Certo è, che non deve essere facile per gli allenatori dover rinunciare ad un proprio calciatore sulla base di un incontro senza valore. Le amichevoli nazionali sono spesso cadute nell’occhio del ciclone proprio per questo motivo. C’è chi richiede quindi l’eliminazione di questo tipo di incontri.
C’è differenza fra amichevoli e amichevoli
In Europa, per esempio, la UEFA è riuscita ad eliminare le amichevoli, o meglio a trasformarle, rendendole “di valore”, se così si può dire. Con l’avvio della nuova Nations Cup infatti, quando si fa la pausa nazionali, dei classici tre incontri due sono di qualificazione per gli Europei o i Mondiali (vanno infatti sotto il nome di European Qualifiers) e l’altra è un giornata di Nations Cup. Se poi, come accaduto proprio durante l’ultima pausa, la Nations Cup si è già conclusa, le partite sono solo i classici due incontri di qualificazione. Ecco allora che, l’amichevole “europea” ha assunto nuovi contorni. Ora non ci sono “partite in più”, che devono riempire buchi temporali e televisivi, ma ci sono partite che sono connesse ad un’altra competizione, valevole anche per il ranking e anche in ottica mondiale.
Pochi altri invece le difendono, forse perché inguaribili romantici del mondo del calcio e quindi restii al cambiamento. Per altri ancora: “Come farebbero le nazionali senza le amichevoli, ad esempio, pre-mondiali? Come capirebbero a che livello sono?”. Parliamo di quelle partite che cadono proprio qualche settimana prima del mondiale o dell’europeo e simili, che si chiamano infatti test-match, perché sono delle prove di verifica, degli esami. Per esempio sicuramente l’Italia, prima di esordire il 12 giugno a Roma, affronterà qualche altra squadra in amichevole per vedere a che punto è la preparazione e mettere qualche minuto nelle gambe. Quindi ci sono delle amichevoli che un valore ce l’hanno.
Ma, tornando a Gasperini, se leggiamo con attenzione le sue parole, è proprio con le amichevoli “tappabuchi” che se la prende. Una squadra come l’Atalanta, che tanto bene ha fatto negli ultimi campionati, deve poter contare su tutti i suoi giocatori, soprattutto su quelli come Zapata che possono anche risolvere la partita. E l’Inter, che sta lottando seriamente per le prime posizioni, non può fare a meno di gente come Sanchez e delle sue giocate. Insomma, entrambe le squadre devono rinunciare a due dei loro punti di forza, semplicemente perché la nazionale li ha convocati per una partita che, tutto sommato, poteva anche non tenersi.
Che fare?
Abbiamo anche il rovescio della medaglia, quello in cui le nazionali si lamentano perché i club mettono troppi paletti ai calciatori. Però, quando accadono cose del genere, appare chiaro che la ragione penda più da una parte, che dall’altra. Nel club ci si gioca per tutto l’anno, in nazionale quattro, forse cinque mesi in un anno. E allora, forse dovremmo pensare che ha ragione Gasperini? Dovremmo abolire le amichevoli e far giocare le nazionali in un mese? O forse, tutto sommato, è meglio che le cose rimangano così come stanno?