Natale 2020: sentimenti contrastanti al tempo della pandemia

Natale 2020: sentimenti contrastanti al tempo della pandemia

Il Natale sta arrivando e come ogni anno c’è chi lo aspetta con ansia e chi lo vive in perfetto stile Grinch. Questo sarà diverso dagli altri, ma non per questo meno sentito.

Natale sta arrivando…

Se quasi un anno fa speravamo che per questo Natale avremmo ricevuto in regalo “la fine del coronavirus” ebbene, dobbiamo ricrederci. La pandemia ha forse “leggermente” rallentato il suo corso, ma non è sparita. Si vede però una luce in fondo al tunnel: già a fine novembre viene comunicato che alcuni vaccini sono già pronti e c’è chi, come la Gran Bretagna, non perde tempo nel cominciare la campagna di vaccinazione.

Eppure siamo nel periodo più atteso dell’anno: il Natale! Possiamo non rinunciarci del tutto?

Per prima cosa, dobbiamo partire da noi stessi. Cerchiamo di decorare casa nostra sia dentro che fuori, per sentire un po’ di più l’atmosfera natalizia. Pensate che in tanti avevano già fatto l’albero a novembre! E capiamo anche chi non se la sente, visto come è cominciato il 2020 e come si sta concludendo.

Come ci si organizza in Italia…

Sembra essere questo anche il dilemma di molte città, che non vorrebbero mancare di rispetto a chi ha sofferto a causa del Covid, ma non vogliono nemmeno negare la gioia del periodo ad un’altra fetta della popolazione.

Emblematico il caso di Salerno, famosa per le sue “Luci d’Artista”, che richiamano visitatori da tutta Italia e dal mondo. Purtroppo, causa Covid, l’evento non si potrà tenere con le modalità degli anni scorsi, per non creare assembramenti. Eppure, la giunta comunale installa comunque delle luci nell’area del centro perché “Convivere col virus non vuol dire non vivere, ma vivere rispettando le regole”. A Salerno non rinunciano allo spirito natalizio, senza contare che parte dei fondi che sarebbero serviti per le Luci d’Artista, quest’anno sono stati reindirizzati per chi ne aveva più bisogno.

Nemmeno a Milano si rinuncia allo spirito natalizio. Il Comune quest’anno si lancia nell’iniziativa, “Il Natale degli Alberi”, che prevede alberi nei punti più importanti della città. Quindi, non solo il classico albero di Piazza del Duomo (quest’anno sponsorizzato Coca-Cola), ma anche tanti altri alberi, ognuno con un tema preciso. In particolare, vogliamo evidenziare quello di Piazzale Cadorna, fatto di bauli, in onore dei lavoratori dello spettacolo, tra le categorie più colpite dalla pandemia.

La Capitale si distingue per la mole di iniziative messe in campo, soprattutto per i più piccoli. Il caro, vecchio, “Spelacchio”, ritorna in quel di Piazza Venezia, illuminato e più bello che mai e ogni municipio di Roma avrà il suo albero dedicato. Per i bambini, è prevista un’iniziativa in collaborazione con il Bioparco di Roma, nel giorno della Befana, festa molto sentita da queste parti. Particolare l’open bus che porterà la musica natalizia in giro per Roma durante i giorni di festa.

Una cosa che sicuramente mancherà quest’anno, sono i mercatini. Dal nord al sud della penisola, questi sono ormai una tradizione, soprattutto per trovare dei regali di Natale un po’ più particolari. Il Trentino Alto-Adige, capitale italiana dei mercatini, è la prima regione a rinunciarci, a malincuore, a ruota tutte le altre, proprio per evitare i famosi assembramenti.

…e in Europa!

Ma c’è chi non rinuncia alle tradizioni e perciò, trova una maniera alternativa di poter mettere in atto ciò che vuole. Dobbiamo andare in Germania, vera patria dei mercatini di Natale, dove i tedeschi hanno tirato fuori il meglio di loro.

Siamo a Landshut, in Baviera, non troppo lontano da Monaco. Qui un oste, si è inventato il mercatino drive-thru. Che cosa significa? Che il mercatino c’è lo stesso, ma gli assembramenti non si creano, visto che la gente lo visita in auto. E così si compra il glu-wein (vino cotto) o la consueta zuppa di fagioli, un po’ come al McDrive, e poi si consuma in auto.

O ancora, sempre in Germania, a Kalskar, nell’ovest, l’idea è alquanto pittoresca. Il villaggio di Natale del paese sorge infatti attorno al forno di raffreddamento di una vecchia centrale nucleare! 2,5 km di villaggio, visitabile sempre in auto e sempre a passo d’uomo.

Natale c’è, anche se non si vede!

Insomma, al Natale, pur con tutti gli avvenimenti negativi di questo 2020, non si rinuncia. Sicuramente sarà più ristretto a livello di economia, di famiglia e di decorazioni, ma non sparisce, proprio perché c’è bisogno di gioia e speranza in questo momento, per quanto ci sembrino lontane.

Anche noi vi auguriamo un sereno e felice Natale!

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