Il 2020: un anno di cambiamento nel settore della Moda

Il 2020: un anno di cambiamento nel settore della Moda

L’avvento del Covid-19 è stato un vero tsunami che ha trascinato dietro di sé molti settori, tra cui il mondo della Moda.

Un anno pieno di cambiamenti

L’anno che ci siamo lasciati alle spalle sarà per sempre ricordato e sicuramente studiato a scuola dai nostri nipoti. Il settore della moda è stato duramente messo alla prova e in questo articolo cercheremo di fare il punto su questo strano 2020.
Con l’avvento della pandemia, i grandi rivenditori fisici sono stati costretto ad abbassare le saracinesche e chiudere definitivamente molti negozi; lasciando così campo libero ai grandi siti di e-commerce.
Le grandi catene di fast fashion hanno subito un contraccolpo, a beneficio del mondo del second-hand, gli abiti usati.

I siti di E-commerce

La moda è lo specchio della società e come tutti noi, in questo 2020, è stata travolta dall’emergenza sanitaria. La pandemia ha accelerato alcuni dei cambiamenti già in atto, come l’investimento di risorse nel digitale e una maggiore attenzione verso il prodotto che acquistiamo.
Il digitale è ormai parte essenziale della nostra esistenza. La moda si serve del digital in tutte le sue fasi, dalla progettazione alla commercializzazione dei prodotti. Durante i mesi di lockdown sono state tante le realtà che hanno deciso di investire nell’e-commerce chiudendo tanti punti vendita.
Un caso tra tutti è il gruppo Inditex, che ha abbassato le serrande di 1200 negozi.
La forzata riorganizzazione del business si è rivelata per il momento la strategia vincente per non chiudere l’anno con il bilancio in rosso.

La moda second-hand

Il vintage è la vera tendenza del 2020. L’anno appena terminato ha fatto segnare un aumento del 104% sulle ricerche relative agli abiti di seconda mano. Tanti nella fascia di età tra i 20 e i 40 anni si stanno rivolgendo al mondo dell’usato e/o del vintage.
Comprare usato consente di pescare in un bacino ampio e variegato qualcosa di personale e originale, lo fa chi ricerca un capo prezioso e chi desidera uno stile che non ricalchi quello di tutti.
Sono tanti i brand che hanno siglato accorti con le piattaforme e-tailer specializzate nella vendita di second-hand. Gucci con The Real Real, ma anche Zalando, aggiungeranno una sezione dedicata ai vecchi capi. Il vintage include anche il recupero dei pezzi iconici proposti dai brand.

Conclusioni

Come dichiarato da Giuseppe Pasceri, CEO di Subito, a commento della ricerca condotta da BVA Doxa per Subito: “I cambiamenti delle abitudini di vita nel corso di quest’anno hanno portato a riconsiderare le proprie priorità. I dati dell’indagine confermano come la second-hand sia un’opportunità per molti, in questo periodo critico, e abbia avuto un ruolo importante nella ricerca di soluzioni e nuove alternative per gestire le proprie esigenze, diventando una nuova tendenza che continuerà a crescere anche nei mesi a venire.”
Oltre alle possibilità di guadagnare o risparmiare, la second-hand ha ampliato la sua diffusione grazie a una maggiore consapevolezza del valore delle cose, in un concetto di economia circolare sempre più importante nel mondo in cui viviamo.

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