LoveMyself.it, la rivincita del mondo wellness alla pandemia

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Siamo arrivati ad un nuovo appuntamento con “A lei per lei” e questa volta ci addentriamo nel settore dello sport e del benessere con la protagonista Luana Manni, insegnante e coreografa di danza con 30 anni di carriera alle spalle, che ha realizzato una piattaforma dedicata al mondo femminile, Lovemyself.it e un altro progetto nascente dedicato alla danza chiamato DanceinRome.com.

Solitamente gennaio è il mese dei buoni propositi, il periodo in cui tutto sembra possibile, soprattutto nell’affrontare nuove ed entusiasmanti avventure.

Eppure ora, salutando finalmente il funesto 2020, ci ritroviamo con un nuovo anno a cui dare il benvenuto, dove tutto sembra diverso e tutto non deve essere incominciato bensì ricostruito. Inutile dire che un atteggiamento del genere potrebbe portare ad avere forti, fortissime aspettative; ma mai come in questo 2021 dobbiamo rimanere attaccati alla realtà e al concreto, per poter edificare, se possibile meglio di prima, con più consapevolezza e costanza.

Ed è questo il caso di Luana Manni, classe 1973, studi ed esperienze a New York, fondatrice della compagnia di Danza LM Dance Company e direttrice della LM SCUOLACCADEMICA, che ha visto con l’arrivo della pandemia sfumare tutti gli sforzi e le conquiste raggiunte in tanti anni di lavoro.

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Luana Manni, insegnante e coreografa

Il Covid ha messo a rischio parecchie realtà e tra le più colpite vi sono quelle dedicate all’attività sportiva e al benessere. Come hai reagito a questo fortissimo cambiamento?

È stata proprio una botta in testa, il mio settore è stato fra i più danneggiati: sport e danza sono stati per più tempo chiusi con una piccola pausa di un mese di riapertura (tra settembre e ottobre 2020). Inizialmente, appena è accaduto tutto con il conseguente lockdown, ho cercato di mettermi subito in moto e capire cosa ne pensasse il resto del mondo. Sentivo i miei colleghi che dicevano “vediamo questa settimana come va, ci prendiamo al massimo qualche giorno di pausa e faremo delle lezioni registrate per i nostri allievi e gliele mandiamo”. La prima cosa che ho pensato è che non fosse la modalità adatta per il nostro lavoro, era molto triste ridursi a svolgere le attività così. Ad una mia collega confessai che era necessario pensare a qualcosa di più “forte” e alternativo, perché ai ragazzi sarebbero mancati gli stimoli.

Da lì ho iniziato a pensare che era arrivato il momento di realizzare qualcosa di diverso altrimenti nulla sarebbe cambiato dato che il nostro settore era stato massacrato dalle misure prese per contrastare la diffusione del Covid. Ma non solo questo, in Italia è sempre stato svalutato il lavoro di insegnante di danza sia il livello artistico e culturale. Tutto questo oltreoceano non succede. Fortunatamente ho avuto la fortuna di studiare e lavorare all’estero…

Infatti le tue esperienze fuori dai confini nazionali sono numerose, soprattutto nella città che non dorme mai, la meravigliosa New York. Com’è stato tornare in Italia e proporre un format artistico che nessuno prima conosceva?

Traumatico. E pensare che proprio a dicembre del 2019 ero a New York come ambassador per ritirare il premio internazionale del Festival FiniDance! Sarei dovuta tornare poi ad agosto del 2020 per lavorare come coreografa a NYC per esportare questo incredibile progetto in Italia. Il fatto è che ho avuto sempre un legame forte con l’Italia, nonostante le proposte che nei miei 30 anni di carriera ho ricevuto dall’estero. C’è sempre stato qualcosa che non mi ha mai convinta a vivere in America, a New York. Sia perché non riuscivo a lasciare tutto quello che avevo creato qui in Italia, sia per una questione di vivibilità, di paesaggi, di clima. Ho scelto l’Italia anche per avere una vita più a contatto con la natura.

Ma a livello lavorativo la nostra categoria è davvero lasciata a se stessa in Italia, non esiste purtroppo un valore culturale che la supporta e di conseguenza il nostro lavoro qui è sottovalutato. Per questo parlo di “trauma” riferendomi al mio ritorno in Italia dopo gli studi in America, dove mi sono sempre sentita allineata con quello che faccio e ho un sacco di stimoli dall’ambiente esterno.

In Italia per riuscire a fare bene il mio lavoro, ho sempre dovuto crearmi da sola gli stimoli adatti.

Ed è così, grazie a questi stimoli, alle idee innovative e al duro lavoro che ne consegue, sono nate anche le due piattaforme, LoveMyself.it  e Danceinrome.com…

Esatto, nonostante il nostro settore sia completamente fermo, non ho voluto limitarmi a fare qualche lezione su Zoom con gli allievi… Sentivo che dovevo andare oltre!

Ho voluto continuare a mantenere i miei stimoli, non fa parte di me stare con le mani in mano. Ad un certo punto bisogna anche prendere le redini manageriali dei propri progetti: la danza non è semplicemente la mia vita ma è anche lavoro. Ho sempre voluto creare dei format che vanno ben oltre i soliti canoni della scuola di danza. Per questo nascono queste due piattaforme.

La prima che è nata è LoveMyself.it con Veronica Fabi: abbiamo investito tantissimo per creare qualcosa che vada oltre questo periodo, che possa adeguarsi alla vita post-Covid, perché sapevamo che non saremo più state le stesse persone, anche dopo la pandemia. La digitalizzazione sarà sempre più preponderante così l’abbiamo dedicata al mondo della Donna. La seconda piattaforma appena nata è Dancerome.com, è stata proclamata come la prima piattaforma della danza in Italia, con artisti e coreografi anche internazionali che fanno lezioni live o classi registrate per veri e propri video corsi.

Nonostante questi due progetti e il fatto che il mondo digital stia diventando sempre più forte, vengo ancora vista come una “marziana” sia degli utenti sia da buona parte del mio settore purtroppo…

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Immagino che questa situazione faccia parte degli ostacoli che hai dovuto affrontare per creare le piattaforme…

Gli ostacoli sono stati enormi. Lavoro a questi due progetti da marzo, notte e giorno. Sto investendo sia in termini di soldi (ho assunto uno staff che fa il servizio clienti, professionisti che si occupano del marketing e dei social), sia in termini di tempo (aggiornandomi continuamente sulle novità del settore grazie a webinar e corsi online). Nonostante questo, la fatica e l’investimento, bisogna ripartire e non piangersi addosso. Consiglio vivamente a tutti di assumere questo atteggiamento, nonostante sia difficile.

Come ogni cosa c’è anche l’altra faccia della medaglia, le opportunità che queste due piattaforme hanno creato per il tuo lavoro e i tuoi allievi….

Assolutamente, ti dirò di più, proprio la notte di Capodanno, pensando ancora di più come poter aiutare in questo periodo così difficile, ho deciso di dare proprio su Danceinrome.com la possibilità di usufruire delle lezioni sulla piattaforma in maniera totalmente gratuita a tutti gli allievi che hanno problemi economici e non possono provvedere alle spese per i lori studi di danza.

Essendo una formatrice, ho molto a cuore la situazione dei ragazzi e questa piattaforma mi ha dato la possibilità di essere utile in questo senso. La pandemia ci ha dato davvero un input per cambiare le cose che non vanno e fare di meglio.

Il primo passo è riconoscere gli errori e imparare da essi.

Quali sono gli obiettivi che le due piattaforme, LoveMyself.it e Danceinrome.com, vogliono perseguire nel tempo?

Come prima cosa creare delle opportunità. Nel caso di Dance in Rome, l’opportunità di studiare con grandi professionisti del settore che si collegano in lezione live da New York, senza doversi spostare. I partecipanti, una volta che il mondo tornerà alla normalità, potranno poi riunirsi e partecipare ad eventi, conferenze del settore. In questo modo si creeranno per loro anche sbocchi lavorativi, magari con compagnie internazionali.

Nel caso di LoveMyself, parliamo di benessere della donna. La piattaforma è dedicata a tutto il mondo femminile per aiutare le donne a ritagliarsi un momento per sé, nonostante gli impegni, le responsabilità continue e lo stress giornaliero. Tutto questo grazie alla modalità semplice ed efficace con cui sono stati costruiti i pacchetti delle lezioni!

Non guardiamo solo al benessere fisico, ma anche a quello psicologico e mentale, infatti le figure che lavorano alla piattaforma stanno diventando sempre di più e molte sono psicoterapeute, nutrizioniste, make up artist.

Com’è lavorare con un team come il tuo, prevalentemente a quote rosa?

Mi sono sempre trovata bene, ti dico la verità. Tutte le persone che ho affianco nella mia vita privata e nel mio lavoro mi dicono “le donne ti stimano molto” e questo per me è un grandissimo complimento. Ho sempre avuto un grandissimo rapporto con le donne, nonostante da piccola fossi un po’ un maschiaccio. Mio padre mi raccontava che alla scuola elementare mi mettevo sempre vicino ai maschietti perché non sopportavo le bambine che stavano lì a spettegolare.

Per me è fondamentale collaborare con le donne, avere una competizione sana che porti un valore aggiunto e non un conflitto. Sono sempre stata attorniata da donne fantastiche: belle non solo fuori, ma soprattutto di animo.

C’è qualche donna nella tua vita o anche una figura femminile del passato che ti ha ispirata in tutto il tuo percorso?

Un’icona nonché un punto di riferimento per me è stata Debbie Allen, l’insegnante di danza di “Fame”, della famosa serie televisiva. Per me è sempre stata una fonte di ispirazione, di energia, di positività. Nella sigla della serie, Debbie Allen diceva “non si ottiene nulla senza sudore”, un messaggio fondamentale che non bisogna dimenticare.

Debbie Allen, insegnate della serie tv Fame

Cosa consiglieresti ad una donna che vuole intraprendere la tua stessa strada, realizzando un brand tutto suo come LoveMyself.it e scommettendo su di esso?

Se due anni fa qualcuno mi avesse detto “Sarai direttrice di due piattaforme online” non ci avrei creduto, mi sarebbe sembrato davvero strano! Eppure gli eventi mi hanno portato a questo e io accetto sempre le sfide e sono stata pronta a rischiare con questi due progetti.

Quello che mi sento di consigliare a chi vorrebbe intraprendere questa strada è di non arrivare a questa decisione senza aver fatto uno studio dietro molto accurato. Bisogna essere pronti anche a lasciare da parte tanta vita privata, perché soprattutto in fase di lancio non hai mai un giorno di stacco. Se una persona sente di avere un’attitudine e vuole mettersi alla prova perché no, secondo me è giusto farlo e darsi un’opportunità.

 

Bisogna essere pronti a sudare per ottenere qualcosa, soprattutto un cambiamento.

La pandemia ci ha dato l’input necessario o, se vogliamo utilizzare parole più dure, “una vera botta in testa”. Una volta finito il dolore, però, bisogna reagire e imparare da esso.

Le attività possono essere ripensate secondo le modalità più consone e attuali grazie alla digitalizzazione, persino nel mondo del fitness, della danza e del benessere in generale.

Le crisi aprono sempre le porte al progresso e al cambiamento e molte donne imprenditrici come Luana Manni e le altre protagoniste della rubrica “A lei per lei” sono pronte a farlo e ad assumerne il rischio.

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