Murales e parole a Roma. Crescere “viaggiando” a scuola

Murales e parole a Roma. Crescere "viaggiando" a scuola

Viaggio fra arte, murales e parole. Nel II Municipio di Roma i ragazzi dell’Istituto Comprensivo Sinopoli Ferrini hanno provato a farlo nonostante la pandemia.

Riscoprire solo con uno sguardo valori, storia e diritti è possibile. Come? Parlando ai più giovani in modo diretto e non per forza convenzionale. Un esempio in questo senso è il linguaggio dei murales, dell’arte di strada. Colori che lanciano un messaggio più forte, spesso, di qualsiasi parola.

Partiamo da qui per raccontare il percorso realizzato nel Municipio II, che si è arricchito di laboratori, dibattiti e momenti di confronto.

La presentazione

Il gioco delle culture e Anime multiculturali, così l’artista Alessandra Carloni ha voluto titolare i due murales realizzati all’interno delle sedi dell’Istituto Comprensivo Sinopoli Ferrini, in via di Villa Chigi e in via Mascagni. Presentate nella mattinata del 18 maggio, le opere nascono, in collaborazione con FluOevents Aps, durante un laboratorio ludico-didattico. E si inseriscono nell’ambito del progetto “Immigrazione ed Integrazione per conoscere i diritti di cittadinanza europea”, finanziato dalla Regione Lazio e promosso dal Forum del Terzo Settore del Lazio in collaborazione con il Municipio II di Roma Capitale.

Una diversa prospettiva – dicevamo – dalla quale partire per raccontare questioni spesso dibattute ma, altrettanto di frequente, troppo stereotipate e poco approfondite. Così Alessandra Carloni ha voluto far riflettere i ragazzi che semplicemente camminano ogni giorno nei corridoi della loro scuola. In un modo nuovo. Il gioco delle culture e Anime multiculturali parla infatti di accoglienza, multiculturalità, del valore del viaggio e della conoscenza come percorso di crescita personale e comunitaria. Tutto attraverso immagini e colori.

Murales e parole a Roma. Crescere "viaggiando" a scuola

Il progetto

Oltre i due murales, il progetto ha coinvolto ragazzi in un percorso ben più lungo e strutturato. Dal 13 aprile al 19 maggio si è tenuto infatti un laboratorio di giornalismo che ha coinvolto alunne e alunni di due classi della Scuola media Sinopoli, la 2H e la 2C, con la supervisione delle docenti Valeria Mustilli, Alessandra Caldarola e Vanessa Colangiuli.
«Il laboratorio, rimodulato alla luce delle problematiche e dei limiti dettati dalla pandemia, si è focalizzato sui temi dell’immigrazione, dell’integrazione e dei diritti di cittadinanza», spiega Francesca Danese, portavoce del Forum Terzo Settore del Lazio. Un lavoro che avviene nel 150esimo anniversario della proclamazione di Roma Capitale, il 3 febbraio 1871.

Il territorio

«La breccia di Porta Pia – continua la Portavoce – è situata proprio sul confine del Municipio II, quello nel quale sorgono le due scuole individuate dal Progetto. Roma è nata nel loro Municipio (Porta Pia è uno dei confini) e, a sua volta, quel Municipio è sorto grazie alle dinamiche di espansione e trasformazione impresse dal ruolo della città nel neonato Regno d’Italia. Roma ha iniziato da allora una serie di processi di accoglienza e integrazione di nuovi cittadini attirati da tutte le esigenze produttive, burocratiche e simboliche di una città che diviene Capitale e una capitale che assume le forme della metropoli in una manciata di decenni».

Insomma quale modo migliore per riflettere sull’integrazione, se non partire, dal proprio territorio?

Murales e parole a Roma. Crescere "viaggiando" a scuola

Anche la presidente del Municipio Roma II Francesca Del Bello ha parlato dell’importanza del progetto e del luogo che si vive: «sono orgogliosa di ospitare nel nostro territorio, e soprattutto in una scuola, un’opera artistica di grande valore, non solo per la bellezza dei murales ma anche per la storia che raccontano attraverso la partecipazione attiva dei ragazzi e delle ragazze. Attraverso di loro vivono i temi che ci stanno più a cuore: l’importanza di un’Europa dei popoli che metta al centro l’inclusione, il diritto alla cittadinanza, l’integrazione delle diverse comunità nella nostra Capitale che compie 150 anni e che ha da sempre una storia di accoglienza. Un’opera che rappresenta questioni vivaci nel dibattito politico alcune delle quali non più rimandabili come il riconoscimento dello Ius soli».

Negli scorsi mesi, sempre nel II Municipio, è stata inoltre inaugurata l’opera “Il Patto d’Europa”, vincitrice della sesta edizione del MYllennium Award per la categoria MyCITY. Artisti, in questo caso, il duo Howlers Crew (rigorosamente under 30 come da regolamento del premio). Un altro esempio di quanto la creatività trasformi temi percepiti spesso come noiosi o complicati in importanti momenti di condivisione.

Murales oltre la pandemia

Nonostante la pandemia abbia rallentato e scombussolato tante attività di formazione, le attività non si sono fermate. Tornando al progetto, i murales sono riusciti infatti a venire alla luce ugualmente e i laboratori ad esser realizzati coinvolgendo le due classi. «L’opportunità di partecipare al progetto risale ad un momento più spensierato della nostra Storia – ricorda la dirigente scolastica dell’Istituto, Annunziata Di Rosa – nessuna restrizione, nessuna chiusura. Poi la pandemia. E la sensazione che tanti pezzi del puzzle fossero andati perduti». E invece, appena possibile, il lavoro è ripreso, per provare a dare ai ragazzi nuovo slancio e un po’ di quella normalità che sentivano di aver perso.

«Il dialogo con “il mondo fuori” e le realtà multiculturali non si è mai interrotto. Anzi, i murales, le interviste e gli articoli di giornale hanno lanciato un messaggio importante: l’energia dei nostri studenti, sapientemente guidati dai loro docenti, ha superato il “bavaglio” della mascherina e ha fatto venir fuori le voci del passato che si intrecciano con quelle del presente. Tutto nell’ottica di una Scuola che dev’esser legata al Territorio da una comune visione».

Tag

  • accoglienza
  • arte di strada
  • cittadinanza europea
  • diritti
  • integrazione
  • multiculturalità
  • murale
  • street art

Potrebbe interessarti: