Italiani popolo di santi, poeti e… Campioni! Le storie e la gioia di una lunga e vittoriosa estate italiana fra musica e sport.
“Buonasera signore e signori…”
È cominciata così, ben prima dell’estate, con quei ragazzi un po’ romani e un po’ danesi che hanno vinto Sanremo con la canzone forse meno sanremese di tutta le kermesse. I Maneskin hanno così staccato il pass per l’Eurovision Song Contest di Amsterdam. Contro ogni previsione, sono loro i campioni della musica europea. L’Italia torna sul tetto dell’Europa musicale, grazie ad una rock band formata da giovanissimi.
Grazie a questa canzone, scalano le classifiche non solo nazionali ed europee, ma addirittura mondiali. Sono primi nel Regno Unito e anche negli USA, per diverse settimane, davanti a veri e propri cavalli di razza come Ed Sheeran. Insomma, era solo giugno ed eravamo già tutti “…Fuori di testa…”.
La febbre europea è contagiosa…
Sulle note di questo brano, l’estate italiana avanza con le sue ondate di caldo torrido e con una manifestazione sportiva più che attesa: EURO 2020/21. I ragazzi di mister Mancini promettono di mettercela tutta, per riportare almeno un po’ di spirito sportivo, dopo la pesante batosta dei mondiali di Russia. Passiamo il girone a punteggio pieno, ma c’è chi ha da dire che “l’Italia ha giocato solo con le squadrette, uscirà presto”. Parola di Patrick Vieira, ex alfiere della Francia, vista anche quest’anno come favorita. Ebbene una delle “squadrette” da noi battuta per un sonoro 3-0, la Svizzera, batte (ed elimina) la Francia ai rigori, con la stellina Mbappè che sbaglia quello decisivo.
E ancora, nell’avvicinarci alla finalissima contro l’Inghilterra, “…la gente purtroppo parla…” per citare i ragazzi di cui sopra. Molti degli ex giocatori inglesi affermano che l’Italia nulla può contro la completezza della rosa inglese. I tifosi inglesi cantano che “la coppa sta tornando a casa” (che poi, quando mai c’è stata?) e tutti i cosiddetti “esperti” danno gli azzurri per spacciati.
Tutti “zitti e buoni” dopo quel 13 luglio…Ma non è ancora finita!
… Come quella di medaglie!
E’ il turno di Tokyo 2020, anche questo evento rimandato causa covid e vissuto quest’anno senza la cornice del pubblico. La spedizione italiana è la più numerosa di sempre e anche la più fruttifera con ben 40 medaglie guadagnate. Un record che supera le 36 di Roma 1960.
Un’Olimpiade indimenticabile, segnata da tante medaglie, forse pochi ori, ma tanti insegnamenti. Inizia con un Gregorio Paltrinieri che, nonostante la mononucleosi, prende un fantastico bronzo negli 800 stile, pur di non vanificare un allenamento di 5 anni. Prosegue con il quarto d’ora più incredibile dell’atletica italiana: Gianmarco Tamberi vince l’oro nel salto in alto, pari merito con Mutaz Barshim, seguito subito dopo da Marcell Jacobs nei 100 m piani. Il punto più alto toccato dall’atletica italiana, condito da un meraviglioso gesto sportivo e dall’incredulità di un ragazzo che, ha rivelato, nemmeno voleva correre tanta era l’ansia.
Arriviamo così alla 4X100 in cui, nell’ultima frazione, Filippo Tortu fa un recupero incredibile. Su chi? Ma su un inglese ovviamente! La telecronaca internazionale è da gustare con un “Not Italy again!” (“Non l’Italia ancora!”) disperato. Anche in questo caso, le parole arroganti rivolte ai nostri atleti torneranno ai mittenti. Si cerca di mettere in ombra un’esecuzione perfetta con il fantasma di droga e doping, in particolare a Jacobs. Peccato che l’atleta dopato risulterà il quarto inglese, squalificato e con probabile revoca della medaglia a tutta la squadra.
Un’onda che non si ferma
Anche la paralimpiade non è da meno in quest’estate italiana. Partiamo con la pioggia di ori nel nuoto! Come quello di Simone Fantin, oro e record del mondo 100m stile libero, categoria S6. Sempre stile libero, sempre 100m, sempre oro, stavolta al femminile e porta il nome di Giulia Terzi. La storia si ripete con le compagne Xenia Palazzo, Vittoria Blanco e Alessia Scortechini nella 4×100, sempre stile libero e sempre oro. In ogni caso, sono tanti anche gli argenti e i bronzi, quasi che l’acqua sia la loro seconda casa.
Bebe Vio, sempre energica e nostra portabandiera, oro paralimpico nella scherma, rivela di non essersela passata troppo bene ma ce la fa. Superato quell’ostacolo, che minacciava la sua stessa vita, tutte le energie vengono rivolte alla sua amata scherma.
Nei 100m femminili, Ambra Sabatini, Martina Caironi e Monica Contraffato firmano una fantastica tripletta azzurra. Chi l’avrebbe mai detto? La Caironi non si ferma alla prima medaglia e acciuffa l’argento anche nel salto in lungo.
Emozioni settembrine
Le ondate di calore non si attenuano nemmeno a settembre, quando, forse per anche solo una settimana, abbiamo pensato che l’autunno avesse spalancato le sue porte ma…Una nuova ondata si manifesta sull’Italia e con essa ritorna anche quel motivetto che dice “e anche se la strada è in salita, per questo io mi sto allenando”.
Allenamento che la prima volta si è dovuto arrendere a delle avversarie troppo forti in un caso e ad un ciclo finito nel secondo. Eppure, l’epilogo è stato identico e allo stesso modo emozionante. Parliamo delle nostre nazionali di pallavolo, fuori dalle Olimpiadi, pur essendo fra le favorite. Egonu e compagne battono la Serbia (la stessa che le aveva eliminate a Tokyo), con un sonoro 3-1 e una vittoria che mancava da 12 anni.
I ragazzi invece, sono tutti “nuovi”. I veterani infatti, come Zaytsev e Juantorena, hanno lasciato dopo una lunga carriera e dopo l’eliminazione durante le Olimpiadi. Nessuno forse crede in questa “nuova” e giovane Italia. Nessuno a parte loro stessi e il loro allenatore: Ferdinando “Fefè” De Giorgi. Arriviamo in finale un po’ a sorpresa, contro la Slovenia, eppure questi ragazzi dimostrano di sapere cosa fanno e portano a casa un meritato oro europeo.
Ma i successi italiani sembrano non volersi fermare e l’estate con loro: campioni nel ciclismo a crono, con un impressionante Filippo Ganna, che aveva già stupito con tutta la squadra alle Olimpiadi, battendo la favorita Danimarca. Si riconferma Campione del Mondo di categoria.
In più, tutte le chicche giunte durante le ultime settimane: campioni di nuoto pinnato, campioni del mondo di pasticceria (e non poteva essere altrimenti!) e vittoriosi nel cricket, manco a dirlo, contro l’Inghilterra!
Estate italiana senza fine
Insomma è stata un’estate da record è vero, ma soprattutto un’estate in cui abbiamo capito che, noi italiani, quando ci mettiamo in testa una cosa, siamo più che capaci di ottenerla. “Scusami ma ci credo tanto, che posso fare questo salto” come dicono i Maneskin.
Un salto lungo quattro mesi, in cui abbiamo imparato tanto. Abbiamo imparato a lasciarci scivolare addosso le critiche, anche quelle feroci, che nulla hanno a che vedere con lo sport. Abbiamo imparato a condividere le vittorie con i nostri avversari, piuttosto che lanciarci in una sfida infinita, rimanendo così, umani. Abbiamo imparato che nella vita ci sono delusioni, ma possiamo rialzarci, affrontarle e uscirne migliori.
Grazie quindi a tutti questi ragazzi e ragazze, per averci fatto vivere un’estate “da campioni” e averci mandato “fuori di testa”, facendoci vivere delle emozioni bellissime, che speriamo continuino per un po’, come una lunga e calda estate italiana.