Andiamo alla scoperta dei ponti tibetani e sospesi del mondo. Da sempre vie di collegamenti, oggi sono creati per il divertimento dei turisti.
Mai come in questo periodo pandemico , ci siamo sentiti tutti un po’ “sospesi”, come i ponti che vi raccontiamo oggi.
Sospeso, come la sensazione che tutto ultimamente si è fermato, andando in standby.
Da qui la voglia ora che la tensione si allenta, ed un timido spiraglio si riaffaccia sulla voglia di viaggiare, di ripartire alla scoperta di nuovi luoghi.
Le persone, per quanto sportive ed avventurose, necessitano di provare forte emozioni, adrenaliniche.
Senza ricorrere a salti nel vuoto , deltaplano o parapendio, una sorta di euforia possiamo provarla anche con la sensazione di essere sospesi nel vuoto, producendo appunto, una positiva scarica di adrenalina che ci fa sentire vivi.
Alcuni ponti italiani
Ci lanciamo nel vivo dell’argomento con alcuni ponti situati nel nostro bel paese.
Iniziamo da quello molisano del comune montano di Roccamandolfi, aperto dal 2020, e visitato personalmente a ottobre scorso, in seguito al racconto entusiasmante di amici escursionisti.
Superata di poco la superstrada che porta a Isernia, ecco che una stradina a tornanti ci conduce al parcheggio in prossimità dell’antico maniero, il castello Longobardo e del ponte, che si raggiunge con una brevissima passeggiata nel bosco.
Il ponte tibetano (ingresso gratuito), che si attraversa in circa due minuti, e realizzato con fitta rete metallica, oltrepassa il canyon del torrente Callora, offrendo un piacevole scenario sui prospicienti monti del Matese.
Ci spostiamo ora più a nord, sempre in Italia, per la precisione in Valtellina, a Tartano.
Soprannominato il Ponte nel cielo, è il ponte tibetano più alto d’Europa (234 metri di lunghezza e 140 di altezza) e mette in comunicazione i due versanti della Val Tartano, sospeso sull’omonimo torrente. L’accesso costa 5 euro agli adulti, free per i bambini.
Una volta terminata la visita, si può fare una piacevole passeggiata verso la diga sottostante.
Ponti sospesi in America
Queshuachaca, Perù
Il suo attraversamento è interpretabile come una sorta di rituale di epoca precolombiana in quanto è l’ultimo ponte sospeso di epoca Inca.
Realizzato in fibra vegetale, e viene ricomposto di anno in anno dalle famiglie Cuzco.
Da più di seicento anni mantengono viva questa tradizione che si svolge nell’arco di quattro giorni circa.
Il ponte è lungo poco meno di trenta metri e nel 2009 è stato nominato Patrimonio Culturale Nazionale, per la sua bellezza e la particolare tradizione che porta avanti.
Ponte sospeso di Ojuela, Messico
Questo straordinario ponte, lungo più di trecento metri, è l’unico accesso ad una città abbandonata.
Si trova in prossimità di Durango, in Messico, dove un vecchio insediamento fantasma è stato aperto al pubblico nel 1991 per offrire questa esperienza particolare.
Due torri sostengono questo ponte di cavi d’acciaio su una scogliera calcarea alta circa cento metri. Adrenalinico!
Capilano Suspension Bridge, Canada
Situato nel Canada occidentale, ad una decina di chilometri fuori Vancouver, svetta a settanta metri di altezza per circa centoquaranta di lunghezza, ed ha una storia antica.
Pochi anni prima del 1900 un ingegnere scozzese che acquistò dei terreni attraversati dal fiume Capilano, decise di costruire questo ponte tibetano, per metterli in comunicazione.
Solo negli anni cinquanta del secolo scorso le funi di canapa e le assi di legno furono convertite in cavi d’acciaio, ed il ponte divenne attrazione turistica.
La visita della riserva in cui si trova richiede dalle due alle tre ore, ed è interessante anche un passaggio al centro storico visitatori, con tanto di totem indiani, antichi abitanti della riserva.
Ponti sospesi in Africa
Il ponte tibetano nel parco nazionale degli Tsingy di Bemaraha, Madagascar
Le foreste di pietra di Tsingy, che si stagliano sopra i pinnacoli calcarei appuntiti come coltelli, sono sovrastati da questo ponte di corda, Patrimonio Unesco dal 1990.
La parola Tsingy, in lingua malgascia vuol dire appunto “lama, coltello”; basta osservare le guglie appuntite per capire il perchè.
L’accesso, esclusivamente accompagnati da una guida, è limitato alla sola stagione secca, da aprile a novembre, quando le piogge non rappresentano un problema per l’escursione.
Ponte sospeso sullo Storms River, Tsisikamma National Park
Situato in Sudafrica, nella zona dell’East Cape, è uno dei gioielli della Garden Route, una delle strade costiere più belle dell’Africa.
Si raggiunge con una breve deviazione dalla strada principale verso l’Oceano.
L’ingresso alla riserva costa 235 Rand sudafricani a persona al giorno (circa 15 euro).
Nel parco ci sono diversi percorsi trekking di varia lunghezza. Uno dei più corti (meno di un chilometro) è quello che conduce fino ai ponti sospesi sul fiume Storms.
Con un pò di fortuna è possibile avvistare animali selvatici nel loro habitat naturale.
E’ ora tempo di smettere di essere “sospesi”, e di lanciarsi in nuove avventure!