Coloriage: il laboratorio in cui l’integrazione passa attraverso l’artigianato

Coloriage: il laboratorio in cui l’integrazione passa attraverso l’artigianato

Si trova a Roma la sartoria sociale Coloriage, in cui l’integrazione passa attraverso l’artigianato e una produzione più ecoresponsabile.

Per i romani il nome Coloriage risulterà familiare. Prima il concept store nella galleria principale della Stazione di Roma Termini, poi la collaborazione con la bottega di AltroMercato presente a Via di Ripetta. Ma com’è nato questo progetto poi trasformatosi in impresa sociale? Ce lo racconta Valeria Kone, cofondatrice del laboratorio con artigiani rifugiati e migranti.

Coloriage: il laboratorio in cui l’integrazione passa attraverso l’artigianato
Valeria Kone – Credits: @Coloriage Laboratorio

Associazione Terià

Nel 2018, Valeria fonda l’Associazione Terià L’obiettivo associativo è quello di promuovere l’artigianato come elemento di integrazione. Le persone che si rivolgono a Terià provengono da paesi a basso reddito nei quali svolgono principalmente attività artigianali e la sartoria su misura è più diffusa del prêt-à-porter. Una volta in Italia, la difficoltà di vedersi riconoscere le proprie capacità e competenze, li porta spesso ad accettare lavori dequalificati. Diviene così fondamentale per Terià sviluppare dei progetti di formazione, educazione e sensibilizzazione che abbiano al proprio centro l’artigianato come elemento di integrazione.

Ma Terià vuole essere qualcosa di più, unire alla propria anima umanitaria quella imprenditoriale. Trovare un modo per coniugare il design europeo con la multiculturalità che la contraddistingue.

Nasce così nel 2019 Coloriage, la sartoria sociale nella quale collaborano stabilmente sei persone.

Wax e design

Qual è la chiave del suo successo? Creare dei capi e accessori che uniscano l’essenza delle persone che li cuciono con sartoria e design europei. Non a caso la maggior parte dei prodotti è double face, proprio a voler rivendicare l’unione di culture e tradizioni differenti.

Inoltre, è fondamentale rendere questi capi accessibili ai più senza però comprometterne la qualità. Ogni prodotto Coloriage è lavorato con tessuti di alta qualità, nello specifico con il wax, il tessuto africano per eccellenza, sempre in cotone 100%. Uno dei progetti che Valeria e il suo team vogliono implementare è Koori, una scuola di tessitura e tintura tradizionale del cotone che Terià gestisce in Mali. Sebbene la selezione dei tessuti presso aziende africane avvenga con estrema attenzione, avere una collezione fatta con tessuti provenienti dalla produzione interna permetterebbe infatti a Coloriage di tracciare totalmente la propria filiera e continuare a sostenere il proprio progetto. In tal modo si andrà ad agire sia da un punto di vista sociale – sostenendo l’occupazione di sarti – che da quello ambientale, monitorando il percorso che i filati fanno dalla loro creazione.

Quali progetti per il futuro?

Dal 2019, la sartoria non si è mai fermata. Il concept store, che è stato presente a Roma Termini nel 2021, ha reso visibile il progetto e gli ha permesso di farsi conoscere anche da persone provenienti da altri paesi. Implementare l’e-commerce ed esportare anche fuori dall’Italia le proprie creazioni e il proprio messaggio è nella lista delle cose da fare nel prossimo futuro.

Per Valeria un altro punto della To do List è quello di migliorare dal punto di vista della sostenibilità ambientale. In questa direzione, vi è stata già l’ideazione e la creazione di prodotti plastic free e zero waste e l’atelier di upcycling, riuso creativo di abiti usati. Reinventare i nostri capi inserendo degli inserti in wax, può essere un’ottima idea per sostenere il progetto Coloriage e non contribuire all’impatto negativo dato dall’acquisto di nuovi capi!

E allora se il progetto vi ha affascinato come ha incuriosito noi…  Le loro creazioni vi aspettano nel laboratorio alla Città dell’Altra Economia (aperto al pubblico ogni sabato, e gli altri giorni su appuntamento!), nella bottega AltroMercato di Via di Ripetta, nei bookshop del Macro di via Nizza e del Palazzo delle Esposizioni, e online.

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