La nuova missione nello spazio di Samantha Cristoforetti: per quanto tempo ancora legheremo il lavoro agli stereotipi di genere?
Immaginiamo di essere una donna, appassionata allo spazio da sempre. Di aver lavorato per la NASA e per la European Space Agency (ESA). Di aver ricevuto dal Presidente della Repubblica il titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Al Merito della Repubblica Italiana.
Immaginiamo di essere un esempio per molte bambine che da sempre sognano di volare nello spazio proprio perché qualcuna prima di loro ci è riuscita. Come avrete capito stiamo parlando di Samantha Cristoforetti, che da anni ci fa sognare con i suoi voli tra le stelle e che oggi è protagonista della nostra rubrica per trattare un tema molto importante.
AstroSamantha
Il 27 aprile 2022 alle 9,52 è partita la missione spaziale Crew-4 dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Durante la missione verranno condotte indagini scientifiche e di ricerca sugli impatti della microgravità sul corpo umano. Samantha è attualmente in orbita con i/le suoi/sue compagni/e rimarrà a bordo per i prossimi 5 mesi. Ed è proprio questo elemento che ha fatto sì che l’attenzione si spostasse dalla missione dell’astronauta alla sua vita privata.
Samantha è sposata con Lionel Ferra ed è madre di due bambini. La sua partenza per lo spazio ha aperto un tema ancora, purtroppo, attuale: quanto certi stereotipi di genere vengano ancora riversati sulla professione.
Lavoro e stereotipi: quanta strada dobbiamo ancora fare
Prima della partenza spaziale viene pubblicata dalle principali testate giornalistiche una foto di Samantha mentre saluta i propri figli e il marito. Un unico scatto dà il via a una serie di commenti sessisti e stereotipati, fomentati purtroppo anche dalla stessa stampa. Ciò che si recrimina all’astronauta è il fatto che è una madre e in quanto tale non può lasciare i propri figli per mesi. Anche nelle numerose interviste che le vengono fatte, la questione viene messa sotto i riflettori come a voler generare in lei un senso di colpa.
Parliamo della prima donna ad aver lavorato nell’ESA e ad aver raggiunto il record per la più lunga ininterrotta permanenza nello spazio. Eppure del suo percorso si sottolinea solo, ed erroneamente, “l’abbandono” della propria famiglia.
Noi di OpenMag ci chiediamo perché. Perché una donna che ama il proprio lavoro da astronauta è considerata una madre assente per forza di cose. Perché dall’altra parte la presenza del padre si considera quasi innaturale (perché parliamo di padri, non di mammi!). Ci scontriamo ancora con degli stereotipi di genere sia nel privato che sul lavoro. Nelle interviste Samantha lo dice apertamente: attraverso una comunicazione giusta e uno spirito di collaborazione, ogni famiglia può trovare il modo di vivere la propria quotidianità. E soprattutto non vi è motivo di sminuire e/o celebrare solo uno dei due genitori.
Come promuovere l’uguaglianza di genere
Svolgere bene il proprio lavoro o seguire le proprie passioni per una donna o per un uomo non può e non deve essere motivo per generare in lei/lui un senso di colpa verso la propria famiglia.
L’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 5 dell’Agenda ONU 2030 ci parla dell’importanza di promuovere in ogni campo, formativo, lavorativo, familiare, l’uguaglianza di genere.
Crediamo sia fondamentale per i mezzi di comunicazione fare del proprio meglio in questa direzione.
Raccontare le imprese, come quelle di Samantha Cristoforetti, può aiutare bambine e bambini nel sentirsi motivate/i a realizzare i loro sogni.