La leadership della Regina Elisabetta II in una lunga vita dedicata al servizio del popolo e della famiglia imperiale.
Pur non essendo semplice fornire una definizione univoca di leader, possiamo tuttavia affermare che il leader è una figura di spicco in grado di motivare un gruppo, di ispirare le persone. È colui, o colei, in grado di guidare e rappresentare. Il termine trae il suo significato dal verbo inglese to lead, che ha proprio il significato di dirigere, guidare; ed è proprio dall’Inghilterra che prendiamo il leader di cui tratteremo: la Regina Elisabetta II.
Un buon leader è una persona in grado di comunicare con facilità, prendere decisioni difficili, di motivare e dare il buon esempio asservendo le proprie qualità in favore della moralità e dell’integrità. Oggi possiamo riconoscere diversi leader in diversi ambiti, ma è estremamente difficile trovare un leader che potremmo definire globale; eppure, uno di questi lo abbiamo avuto e perso da poco ed aveva proprio il volto della Regina Elisabetta II.
Il regno di Elisabetta II
Elizabeth Alexandra Mary, vero nome della Regina Elisabetta II, Lilibet per il suo amato Principe Filippo, non era in linea di successione diretta per il trono, quindi trascorre i primi anni della sua infanzia spensierata. Si dedica molto alla lettura ma soprattutto all’equitazione, sport in cui eccelse grazie al suo grande amore per i cavalli.
Quando all’età di dieci anni suo zio Edward decide di abdicare per amore di Wallis, la sua vita cambia per sempre.
Abile soldatessa, sposa il suo grande amore Filippo nel 1947, evento seguito in diretta radio, e diviene regina nel 1952, alla morte di suo padre, ma incoronata solamente nel giugno 1953.
Gli eventi rivoluzionari della Regina Elisabetta
Proprio l’evento dell’ incoronazione fu il primo passo della sua silenziosa ma inarrestabile rivoluzione della corona e della casa reale. Sotto consiglio di suo marito, che si occupò di gran parte dell’organizzazione della cerimonia, la Regina Elisabetta acconsentì a rendere pubblica la sua incoronazione attraverso una diretta televisiva. Il momento era solenne, e per questo da sempre considerato privato; ma la grande intuizione della coppia reale fu estremamente azzeccata. In un mondo che stava cambiando, e una corona che rischiava di perdere fascino, il mondo venne avvicinato come mai prima alle vicende reali.
Proprio per l’importantissimo ruolo di leader politica, ma non solo, ricoperto dalla Regina Elisabetta II, quest’ultima non poteva esprimere le proprie opinioni personali come vuole il codice reale. Questo perché il ruolo del monarca deve essere super partes; il re, o in questo caso la regina, non può toccare argomenti considerati sensibili per l’opinione pubblica. Tuttavia, la regina aveva trovato un escamotage per far capire le sue idee e i suoi stati d’animo lanciando vari messaggi attraverso i suoi outfit.
La rivoluzione femminista
Un primo esempio che dimostra il suo interesse nel far trapelare, velatamente, le sue idee è stato il caso dell’Investitura del Principe di Galles. La Regina Elisabetta era molto abile nel suo ruolo di guida ed esempio, e non mancava occasione per dare il suo contributo, se lo riteneva necessario.
Il periodo era la fine degli anni Sessanta, più precisamente il 1969, nel giorno dedicato a suo figlio Charles, per l’investitura come Principe di Galles, la Regina ritenne essere un’ottima occasione per mandare un forte messaggio. Capì che i cambiamenti culturali di quel periodo erano estremamente significativi e decise, pur mantenendo il suo decoro, di accorciare la lunghezza della sua gonna. Fece così capire che era giunto il momento per la società di aprirsi al cambiamento e concedere maggiore libertà alle donne.
L’incontro con Trump
Un altro esempio dei momenti in cui la Regina decise di manifestare, con l’abbigliamento, il proprio pensiero fu l’incontro con l’allora Capo di Stato Americano, Donald Trump. Furono tre gli incontri nel 2018 con il Presidente Trump. Nel primo la Regina decise di indossare la spilla a forma di fiore regalatole dal Presidente Obama, per cui nutriva grande simpatia e nemico politico di Trump. Nel secondo giorno decise di indossare una spilla a forma di fiocco di neve. Questa rappresentava il Canada, Paese molto spesso deriso dal leader americano. Nel loro ultimo incontro, infine, la Regina indossò una spilla a simboleggiare il lutto, chiaro segno dell’ostilità e dell’antipatia che nutriva nei confronti di Trump.
Il matrimonio di Carlo e Camilla
Quello dell’incontro con Donald Trump, non fu l’unico caso in cui la Regina indossò un simbolo di lutto per rappresentare il suo dissenso.
Un evento molto molto simile accadde tempo prima, esattamente nel 2005, al matrimonio di suo figlio Carlo, ormai Re Charles III, con la chiacchieratissima Camilla Shand.
Ormai al termine degli innumerevoli anni di scandali dati dalla relazione di Carlo con Camilla e della separazione con Lady Diana, e poi della sua morte per molti considerata sospetta, la Regina acconsentì, rassegnata, al matrimonio tra i due. Tuttavia, non perse occasione per mostrare la sua disapprovazione, provato sin dalle origini della relazione tra i due, indossando un paio di guanti neri, usati esclusivamente per le occasioni funebri.
La Regina per il Pride
Torniamo al 2018, quando la Sovrana d’Inghilterra, sempre attenta ai cambiamenti della società, decise che fosse il momento di mandare un nuovo messaggio. Questa volta è un messaggio di speranza e inclusione. Infatti, a giugno, proprio nel mese del Pride, Elisabetta II indossò un cappello sul quale erano presenti delle rose arcobaleno; queste vennero infatti interpretate come un chiaro messaggio di vicinanza nei confronti della comunità LGBTQ+.
La Regina del popolo
La longeva Regina Elisabetta fu molto amata e seguita, non solo per i suoi outfit sgargianti ormai simbolo del proprio umore, ma anche, e soprattutto, per il suo spiccato senso dell’umorismo. Grazie alla sua simpatia la Regina riuscì a conquistare i cuori di tutti, lasciando in ricordo moltissime scene davvero esilaranti.
Il futuro della Gran Bretagna dopo la sua morte
Elisabetta II ci ha lasciati lo scorso 8 settembre 2022, dopo ben 70 anni di regno, il più longevo per la monarchia britannica. La causa della morte è “old age”, ovvero vecchiaia, come riportato dal suo certificato di morte reso pubblico solamente pochi giorni fa.
L’eredità da lei lasciata al figlio Carlo, che detiene il primato di attesa per il trono, è un fardello molto grande da portare sulle spalle. L’ex Principe del Galles, Re Carlo III, inizia il suo mandato poggiando su basi affatto solide per quanto riguarda l’approvazione e l’affetto del popolo, ma non solo; anche le sorti politiche della Gran Bretagna, e del Commonwealth, potrebbero cambiare molto a seguito della morte di Elisabetta.
Il nuovo Re non ha ancora ricevuto la sua incoronazione e già ha commesso diverse gaffe, diventate immediatamente virali. Carlo appare come un re impaziente, impreciso e che perde facilmente il controllo.
Ci si potrebbe dunque chiedere se possa essere in grado di accogliere l’eredità di Elisabetta, o se semplicemente fosse in quei momenti sotto shock per la perdita di sua madre.
Nell’attesa di vedere se Carlo riuscirà a conquistare il popolo e gli appassionati della corona, auguriamo una lunga vita al Re.
a cura di Elisa Paolucci