Chiara Ferragni con la sua partecipazione al festival di Sanremo ha suscitato non poche polemiche in particolare per la sua ultima decisione: il progetto di devolvere tutto il suo compenso ad un’associazione che si occupa di difesa delle donne.
Chiara Ferragni ha parlato spesso di violenza sulle donne sui social affermando di esserne stata vittima lei stessa. Non solo violenza fisica, che è più facile da riconoscere, ma anche psicologica.
Tutte le donne in un modo o nell’altro sono state vittime di violenza e proprio per questo è importante parlarne e far si che ci sia sempre maggiore educazione su questo tema.
Spesso infatti, dice l’imprenditrice, è difficile anche rendersene conto. Bisogna che i campanelli d’allarme, quando si sentono determinate frasi, scattino subito.
Si è iniziato davvero a parlare di questo negli ultimi anni, prima si cercava di giustificare certi comportamenti dicendo “è geloso, è possessivo” ma nessuno di questi atteggiamenti va realmente sopportato.
La Ferragni stessa ha detto di aver subìto da diverse relazioni modi di fare tossici che non ha riconosciuto, complice forse anche l’eccessiva giovinezza. Questa è una delle questioni che l’ha più convinta a devolvere i soldi a questa associazione e a parlare di questo tema: mettere in guardia anche tutte le persone più giovani perché spesso si cerca semplicemente di normalizzare.
Un altro aspetto di cui ha deciso di parlare è quello della violenza economica: per Chiara Ferragni essere indipendente economicamente è sempre stato fondamentale ma ancora troppe donne sentono di dover necessariamente dipendere dallo stipendio di un uomo, di dover stare a casa a badare ai figli senza che questo sia realmente il loro desiderio.
Il progetto è stato però contestato da molti principalmente perché “la beneficenza si fa ma non si dice”.
Ma è davvero così?
I pareri sono tanti e discordanti.
Secondo il giornalista Emilio Mola assolutamente no. Anzi parlarne, sponsorizzarla ed annunciarla fa sì che tutti possano interessarsene e conoscere nuovi progetti. Secondo il giornalista l’unica colpa la hanno quelli che puntano il dito contro coloro che la beneficenza la fanno.
E chissà magari un giorno la beneficenza diventerà virale e tutti la faranno…
Dall’altro lato abbiamo Selvaggia Lucarelli che invece si fa paladina del: “la beneficenza si fa in silenzio, il resto è palcoscenico”, come cantava Vasco Rossi. Secondo la giornalista questa, infatti, sarebbe solo l’ennesima mossa mirata di Chiara Ferragni per pulirsi la reputazione. In particolare, dopo lo scandalo del pandoro Balocco.
Ma cosa è successo esattamente con il pandoro?
Le cose non sono chiarissime.
Partiamo dal principio. A novembre Chiara Ferragni ha annunciato una collaborazione fra lei e Balocco: un pandoro con zucchero a velo rosa griffato. I soldi di questo progetto sarebbero stati donati all’ospedale Regina Margherita.
L’influencer, però, posta la foto con il pandoro aggiungendo come hashtag #adv che serve ad indicare che quello è un contenuto sponsorizzato.
Sul sito di Balocco non c’è nessun collegamento diretto tra le compravendite del pandoro e la donazione all’ospedale, nessun riferimento alle percentuali, in poche parole c’era poca trasparenza in questo progetto.
Balocco afferma che farà la società stessa una donazione a fine delle vendite, l’ospedale afferma che riceverà una donazione ma non sa di quanto. Se questi soldi siano andati davvero in beneficenza o meno probabilmente non lo sapremo mai.
Secondo molti il problema principale, nel caso di Sanremo come in quello del pandoro, è che si cerca sempre un motivo o un modo per criticare l’imprenditrice.
Quindi, se avesse dichiarato di fare beneficenza qualcun altro ci sarebbero state meno polemiche?
Probabilmente sì. Si litiga da sempre sul fatto che la beneficenza si faccia ma non si dica ma sicuramente se ad annunciarla è Chiara Ferragni le critiche aumentano in modo esponenziale.
Sono molti oltre a lei i personaggi famosi che hanno dichiarato di aver fatto beneficenza per le cose più disparate, eppure in questi casi i consensi sembrano aver superato le critiche. Fra le star più famose che hanno devoluto moltissimi soldi alla beneficenza c’è sicuramente Rihanna, che durante la pandemia ha donato cinque milioni di euro per aiutare le vittime di Coronavirus o George Clooney che ha deciso di aiutare la ricostruzione di un paesino francese. O, ancora, Sandra Bullock e Angelina Jolie, entrambe da anni attive nella beneficenza.
Una differenza fra questi vip, fatta eccezione per Rihanna, e Chiara Ferragni?
Non hanno dichiarato subito di aver fatto beneficenza ma solo dopo anni o, come nel caso di Clooney, lo hanno dichiarato terze parti. Quindi il problema è davvero solo questo? Non bisogna dire che si fa beneficenza? In realtà no perché poi una volta saputo molte star hanno continuato a farla, a dichiararlo e a ricevere consensi.
E allora perché questo odio per Chiara Ferragni?
Non si può piacere a tutti e questo è sicuro ma in questo caso si è fatto largo un pensiero per il quale complice è l’invidia verso un tipo di vita molto diverso dal proprio aumentata dall’ostentazione continua sui social.
Chiara Ferragni, a differenza di molti, ha saputo sicuramente sfruttare il momento, ha saputo adattarsi ad una società in movimento cogliendo quali erano le nuove tendenze. Rimane il fatto che alcune questioni che hanno riguardato l’influencer non sono del tutto trasparenti, ma il dubbio rimane: forse il suo personaggio è particolarmente criticato anche (e soprattutto) per quello che rappresenta, cioè una donna che si è creata un business da sola e che ha saputo sfruttare le sue competenze.
A cura di Elena Massaro