Vi raccontiamo oggi la passione di Stefania Mattiuzzo per le passiflore, un genere botanico che merita maggior conoscenza.
In primavera ho avuto il piacere di incontrare la regina delle passiflore Stefania Mattiuzzo, con cui ho visitato splendide serre di Latina, dove coltiva le sue piante grazie all’aiuto dell’amico Davide.
Stefania come e quando nasce la tua passione per le passiflore?
Da esperta di diversi generi botanici, amante delle tropicali e poi, clematis e thunbergie, da quindici anni ho finalmente recuperato il vecchio amore per le Passiflore, nato ai miei diciotto anni dopo aver ammirato la mia prima P. caerulea.
La mia creazione n.1 è stata la P. “Gocce di cielo”, rustica e profumata. Sappiate che ci vogliono minimo due anni per vedere risultati degli incroci!
Nella vita, in realtà , mi occupo di tutt’altro, bilanci e buste paga, ma porto avanti senza sosta la mia passione per questo genere, che comprende 1700 tra varietà e specie diffuse in tutto il mondo.
Ad essermi di ispirazione fu l’incontro col mio amico Davide dieci anni fa. E quante meraviglie osserviamo ora passeggiando nelle sue serre!
Domanda difficile: quali sono le tue specie preferite?
La mia P. ‘Pandora’, presente nel mondo in tante collezioni e giardini privati, sposa alla perfezione la rusticità con i caratteri delicati di specie tropicali che sono presenti nei suoi geni. Risultato molto difficile da ottenere, soprattutto per una pianta molto facile da gestire.
Una sfida personale la sto portando avanti con un gruppo molto delicato, quello delle Tacsonie, impossibili da coltivare nelle nostre estati calde, cercando di acclimatare e diffonderle al meglio.
Nei giardini Londinesi di Kew ho potuto ammirare alcune specie Arboree rare. E’ sempre interessante viaggiare e andare alla scoperta di qualcosa che non avevamo ancora avuto modo di vedere.
Che consigli vorresti darci per una coltivazione al meglio?
La vita delle passiflore dipende dalla radice: dopo l’acquisto non rinvasare subito e non toccare i pani di terra, soprattutto se acquistate in un vivaio serio, che sicuramente ha provveduto ad utilizzare terriccio professionale fertilizzato a lenta cessione.
Si moltiplicano da seme, talea di fusto e spesso anche da radice.
Ad una concimazione azotata a inizio stagione ne segue una di fosforo e potassio una volta a settimana a metà dose raccomandata, durante tutta la bella stagione per favorire la fioritura e la fruttificazione. I frutti hanno un importante contenuto nutraceutico.
Annaffiature solo abbondanti ma ripetute soltanto a terriccio asciuttissimo.
Si abbinano con altri rampicanti come ipomee, clematis, parthenocissus e thunbergie.
E’ vero che alcune sono resistenti al freddo?
Il mio lavoro di ibridazione si concentra su mix genetici di piante rusticissime con le tropicali. Alcune perdono la parte aerea ma ripartono dal piede a primavera, coltivabili quindi in tutta Italia.
Gli sbalzi termici possono portare a cambi di colore.
Qual è il peggior nemico delle passiflore?
Le passiflore muoiono paradossalmente più per eccesso di cure che non per mancanza!
Quindi, per risponderti, il peggior nemico è il ristagno idrico: queste piante necessitano di un ottimo drenaggio con terriccio leggero e sabbia di pomice. Meglio se poi si usa un vaso alto tipo quelli che si usano per le clematis.
Attenzione anche al ragnetto rosso se l’ambiente è molto secco e controllare sempre che non siano preda delle intemperie senza protezione.
Anche poche ore senza acqua nelle giornate torride ne determinano il declino, e lo dico ahimè per esperienza personale!
Che ci dici della Passiflora International Society?
Per sei lunghi anni, fino al 2022, ne sono stata la tesoriera, prima (ed unica) rappresentanza italiana. In questo contesto ho partecipato a diversi raduni internazionali annuali. E per diversi anni ho collaborato anche con la rivista Giardini.
Da quest’anno però ho deciso di concentrarmi su nuovi obiettivi botanici, professionali e personali.
Quali sono alcuni dei tuoi ibridi?
Smentiamo che l’ibrido sia sterile, la maggior parte di loro è autofertile!
Per citarne alcuni: “Pina”, “Araba Fenice”, “Terra dei Miracoli”, “Trilli”, “Natale” (dedicata al mio Papà ).
Se uno dei nostri lettori volesse approfondire l’argomento, hai testi o siti di riferimento da consigliarci?
Si, come testi consiglierei la lettura di: Passiflora di Bettina Ulmer (in inlgese) e Passiflora di Vanderplanl John (sempre in lingua inglese).
Su FB unico gruppo italiano: Passiflora the Italian Group.
Grazie Stefania per il tempo dedicatoci.
Grazie a voi e a presto!