Pochi minuti, tanti Pasti Caldi al sapore di casa. Dove casa non c’è

Pochi minuti, tanti Pasti Caldi al sapore di casa. Dove casa non c’è

Trenta minuti, il tempo di una “semplice” distribuzione di Pasti Caldi. Da qui è partita la nostra serata alla stazione Termini di Roma, per riportare il sapore di casa proprio lì dove sembra esser svanito.

Una sera in cui con i Pasti Caldi si cerca di portare il sapore di casa anche fra le strade trafficate della Capitale, in un via vai in cui scorre veloce l’idea che i diritti non siano proprio di tutti. Ma c’è chi prova a ricordarne l’universalità.

“Con tutto il rispetto per i grandi marchi che propongono merendine e dessert conosciuti e diffusissimi (e che comunque a volte doniamo), i dolci fatti in casa sono quelli più richiesti e che finiscono subito quando li portiamo”. Con queste parole di Stefano, si chiude la nostra serata di distribuzione di cibo a senzatetto e persone bisognose presso la stazione Termini di Roma.

Stefano fa parte dell’Associazione Pasti Caldi, una realtà nella quale ci siamo imbattuti nell’ambito delle attività di sensibilizzazione proposte insieme all’Associazione Aicem in occasione del 10 dicembre, Giornata internazionale dei Diritti Umani.

Quello di Stefano, Stefano, Antonio e Giuseppe, solo per citare alcuni dei circa 60 volontari tra cuoche e distributori, è un impegno costante. Tra Piazza Venezia, Stazione Termini e la mensa dell’oratorio della chiesa Santa Lucia, l’associazione serve infatti ogni settimana moltissimi pasti a chi ne ha bisogno.

Pasti Caldi è nata come volontariato puro, “in risposta alle necessità che ci capitava di vedere in giro per la città. Una sera di qualche tempo fa, mentre servivamo il cibo a Piazzale Ostiense, si è creata molta confusione, sembra sia uscito addirittura qualche coltello, e a quel punto abbiamo deciso che era arrivato il momento di organizzarci meglio”. Oggi i volontari dell’associazione pagano una piccola quota e sono coperti da un’assicurazione, perché fare volontariato dev’essere un atto consapevole.

Pasti Caldi. La distribuzione

Intorno alla stazione Termini, come in altri punti della città, i diritti sembrano in alcuni momenti essersi persi per strada. Quella stessa strada piena di persone, spesso relegate ai margini, che lottano ogni giorno per ricordare che invece i diritti sono di tutti. Loro tanto quanto di chi, in quella stessa via, corre per andare a prendere un treno, un taxi, a recuperare la propria macchina o a riabbracciare la propria famiglia.

In questo corri corri, noi di OpenMag e Aicem abbiamo deciso di scoprire per una sera, insieme all’associazione Pasti Caldi, i volti di chi in quella strada ha trovato casa. 81 primi, circa 70 banane, dolci, thè e caffè caldo; queste le “armi” di Pasti Caldi alle quali abbiamo aggiunto i panettoncini della pace di Aicem, distribuiti nel corso di dicembre sul territorio attraverso diverse azioni locali per sensibilizzare sul tema “diritti”.

Pochi minuti, tanti Pasti Caldi al sapore di casa. Dove casa non c'è

L’importanza del tempo…

Poco meno di 30 minuti, questo il tempo che abbiamo impiegato a distribuire il cibo una volta posizionati. “E oggi non sono tanti”, ci ha detto Stefano. Infatti qualche bis ci è scappato, insieme anche a qualche risata, chiacchiera e richieste di coperte, “perché qui fa freddo” ci confermano. “Abbiamo messo delle regole, ci si mette in fila e si prende a turno quello che abbiamo portato, quello che le nostre fantastiche cuoche hanno cucinato. E il loro cibo lo riconoscono, sanno che siamo quelli del Cristo Re (ndr Parrocchia dalla quale è nata l’associazione Pasti Caldi, che prosegue grazie al costante supporto di Padre Riccardo). I pasti che portiamo sono cucinati con amore, come se fossero destinati alla propria famiglia.”

…E delle attenzioni

Oltre la necessità, sono proprio l’amore e le coccole riservate – attraverso ad esempio la scelta dei piatti da cucinare – che condiscono momenti di distribuzione come questo conferendogli un sapore di casa, a volte dimenticato e perciò tanto importante quanto il bisogno di mangiare. E come a casa, anche qui si mescolano storie, umori e caratteri diversi, momenti di quotidianità.

“Raramente ci dicono la provenienza o il nome e noi non lo chiediamo perché non ha importanza. Ma ci sono persone che conosciamo da tanto, c’è un ragazzo per esempio che mi chiama “no maiale” perché una volta si era convinto che la pasta che avevamo portato non fosse coi peperoni ma con il maiale (che non utilizziamo come altri alimenti perché ci preme particolarmente includere tutti nella distribuzione). Ho passato tutta la serata a dirgli che il maiale non c’era, non c’era verso di convincerlo! Oggi appena mi vede lo sento da lontano, al richiamo del suo no maiale.”

Pochi minuti, tanti Pasti Caldi al sapore di casa. Dove casa non c'è
Stefano, Stefano, Antonio e Giuseppe

Il supporto

“Le persone in difficoltà sono tante e vediamo che di anno in anno aumentano. Forse si dovrebbe fare di più a livello istituzionale, anche se capisco che non sia facile. Per questo noi col volontariato nel nostro piccolo cerchiamo di fare il più possibile”. Stefano conclude così il suo racconto e il tempo che ci ha dedicato dopo il momento di distribuzione. Ma ci dà anche altre interessanti informazioni.

Sono tante infatti le realtà che cercano di contribuire con generosità e partecipazione attiva per ristabilire una “normalità” che alla fine forse non esiste neanche altrove. Tra i nomi ci fa quello di Eco Evento, Vanni, la pasticceria Dolce Mascolo, che contribuiscono ogni volta che possono. Così come utili sono le raccolte nei supermercati di zona. E ci lascia con un’ultima notizia: “ci ha contattato la Barilla, verso metà di gennaio dovremmo andare a Parma con un pullmino che dovrebbero riempirci gratuitamente di pasta e dolci”.

Presente e futuro

Con questo spirito di solidarietà diffusa ci salutiamo, sempre più convinti che per far sì che i diritti umani tornino ad essere, appunto, di tutti la strada è molto lunga. Ma provando a percorrerla insieme, aggregando durante il cammino quante più persone, forse questa goccia può riempire il mare.

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