Maschera social, tra salute mentale e finzione

Social media

I social media, in particolare Instagram e TikTok fra i più giovani, hanno assunto un ruolo predominante nella nostra vita quotidiana; sono dei canali per esprimere noi stessi, connetterci con gli altri e condividere le nostre esperienze. Ma la “liberazione” passa anche da qui?

Dietro le immagini perfette e i post felici sui diversi social si nasconde spesso una realtà molto diversa, soprattutto quando si tratta di salute mentale. Vogliamo oggi partire proprio da qui.

Viviamo infatti in una società governata per molti aspetti dai social, nella quale spesso l’apparenza risulta più importante dell’essenza. La realtà diventa una sorta di gabbia e l’unico modo per uscirne è mostrarsi meglio di altri, talvolta a discapito di se stessi. La sensazione è che si abbia paura, in alcuni casi su queste piattaforme, di mostrarsi veri: mostrare le proprie debolezze o insicurezze diventa simbolo di fragilità. E per quanto sia abbastanza sdoganato il concetto di salute mentale e accettazione di se stessi, sui social spesso la voglia di apparire felici è maggiore di qualsiasi altra realtà.

Le persone si trovano quindi costrette a dover scegliere tra il desiderio di sembrare felici e di avere successo e la realtà dei loro veri sentimenti.

Il continuo fingersi felici online può mettere a dura prova la salute mentale di chiunque. Il bisogno di essere accettati e apprezzati porta molte persone a creare una versione idealizzata di se stesse, nascondendo pensieri e sentimenti reali dietro una maschera digitale.

In particolare su TikTok è celebre una ragazza, Polina.Nioly, che racconta la sua vita da nuova multimilionaria ostentando ricchezza e raccontando tutti i giorni i suoi acquisti folli. Il profilo, all’inizio realistico, risulta poi man mano sempre più finto e sono ormai in parecchi  quelli che la considerano una truffatrice ma sono in netta maggioranza coloro che la reputano una “eroina” e vogliono a tutti i costi apparire come lei.

La maschera dei social media

Il problema si aggrava quando il confronto con gli altri diventa una parte integrante della vita di ognuno. I ragazzi tendono a confrontare le loro vite con quelle apparentemente perfette degli altri, spesso ignorando il fatto che ciò che vedono è solo una piccola parte della realtà.

Si crea in questi casi una sorta di pressione interna: bisogna mostrarsi sui social. Felici, con amici, festaioli. Tutto per non cadere nell’oblio e rischiare di venire considerati “sfigati”.

L’approvazione degli altri diventa una dipendenza che inevitabilmente porta ad un senso di vuoto e insoddisfazione, alimentando ulteriormente i problemi di salute mentale.

I continui post di influencer che pubblicano foto delle loro vite perfette non aiuta. Sui social sembra andare tutto per il meglio, non è necessario parlare dei problemi personali e tutto deve essere portato all’eccesso.

Dal verso opposto…

Al contrario, l’eccessiva presenza sui social può portare ad altri eccessi. Soprattutto i giovanissimi sono infatti talmente abituati a mostrare qualsiasi cosa che non distinguono più la realtà dalla finzione e, pur di avere approvazione, tendono a postare anche i momenti più privati. E così anche il video in cui si piange finisce online per cercare commenti di conforto da persone che non si conoscono e che non possono davvero consolare né tantomeno capire. Il solo ricevere molti mi piace o commenti si trasforma in una sorta di gratifica.

Esiste un modo corretto di raccontare e mostrarsi

Non bisogna però ignorare che esiste il modo corretto di parlare di sé e di salute mentale sui social e che è presente una crescente consapevolezza dell’importanza di promuoverla positivamente sui social media. Molte piattaforme stanno adottando misure per offrire risorse di supporto e promuovere proprio contenuti che favoriscono il benessere mentale. L’hashtag #mentalhealth ad esempio è stato usato per 43,9 milioni di contenuti su Instagram e ben 59,5 milioni su TikTok, e prova che sono sempre di più gli influencer e le persone che sensibilizzano sul tema. Ultimamente anche tanti vip stanno portando sempre più alla luce il problema della salute mentale mettendola al pari di quella fisica: un esempio lampante è quello di Fedez che ha raccontato la sua esperienza con la depressione, ma non è il solo.

Tra i profili più famosi profili “non vip” troviamo, invece, Lospaziogiusto, una pagina Instagram dove raccontarsi, supportarsi e sfogarsi in modo totalmente libero. Famosa sui social è anche Emergenzaborderline dove Federica Carbone, la creatrice della pagina, racconta il suo percorso per vincere il disturbo borderline; Psicoexplorer, invece è una psicoterapeuta che si occupa di ansia, panico e crescita personale dando consigli soprattutto ai più giovani.

Quindi i social media possono essere uno strumento potente per connettersi e condividere esperienze, ma anche esercitare una pressione significativa sulla nostra salute mentale.

 

A cura di Elena Massaro

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