Rinnovabile: la sfida per la comunità sarda

Rinnovabile: la sfida per la comunità sarda

Vi portiamo oggi in Sardegna, alla scoperta delle proteste e dei pro e contro dell’eolico… Secondo le istituzioni e la comunità locale.

Pro e contro del rinnovabile

Negli ultimi anni, la discussione sull’impatto ambientale dell’energia rinnovabile è diventata sempre più accesa. Da una parte, le fonti rinnovabili come l’eolico e il solare offrono vantaggi energetici innegabili, contribuendo a ridurre le emissioni di gas serra e a promuovere una transizione ecologica. Dall’altra, i loro impatti sul territorio, sul paesaggio e sui beni archeologici e identitari di una regione come la Sardegna hanno sollevato dubbi e preoccupazioni tra i cittadini.

La protesta

Un gruppo di comitati sardi si è riunito nella giornata mondiale del vento per protestare contro “gli appetiti delle multinazionali dell’energia rinnovabile. Contro la speculazione, contro l’attacco al territorio, al paesaggio, ai beni archeologici e identitari di un’Isola che ha già concesso troppe servitù allo Stato”. Tra i loro principali punti di discussione c’è la proposta di potenziamento del Parco eolico Nulvi Ploaghe. Secondo la Regione Sardegna rappresenta un interesse prevalente rispetto alla tutela dei beni archeologici e paesaggistici.

Questo ha scatenato la reazione dei comitati, che temono per la salvaguardia di siti come la Basilica di Saccargia e i nuraghi della zona. Un altro nodo cruciale è la quota di 6,2 gigawatt assegnata alla Sardegna per la produzione di energia rinnovabile, ritenuta eccessiva dalla popolazione locale. Questo obiettivo, imposto dall’alto senza un adeguato coinvolgimento della comunità, rischia di alimentare un senso di alienazione e di mancanza di partecipazione nelle scelte che riguardano il futuro della regione.

Protesta del rinnovabile

La comunità secondo Byung Chul Han

In questo contesto, il pensiero del filosofo Byung Chul Han sul senso di comunità assume una particolare rilevanza. Han sottolinea come il nostro tempo sia caratterizzato da un “momento di fuoco di paglia” creato dai social. Le persone si uniscono intorno a una causa o a una protesta, per poi disperdersi rapidamente. Questa mancanza di un radicamento comunitario autentico rischia di compromettere la capacità dei cittadini di influenzare le decisioni che riguardano il proprio territorio.

Per affrontare la sfida dell’energia rinnovabile in Sardegna, è quindi fondamentale sviluppare un dialogo aperto e inclusivo tra le istituzioni, le aziende e la comunità locale. Solo attraverso un approccio partecipativo alle esigenze della popolazione, sarà possibile trovare un equilibrio tra gli obiettivi energetici e la tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale sardo. In tale contesto, è compito delle istituzioni e delle aziende locale immergersi nella comunità e ascoltare i dubbi e le preoccupazioni dei cittadini.

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