Fare Impresa in Europa

Terzo incontro organizzato dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea dedicato all’imprenditoria giovanile. Allo Spazio Europa tante le esperienze e le possibilità presentate per realizzare la propria idea d’impresa.

 Proseguono gli incontri dedicati ai giovani moltiplicatori, promossi dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. Dopo i primi due meeting rivolti ai giovani comunicatori e ai giovani progettisti, stavolta è stato il turno dei giovani imprenditori. Allo Spazio Europa nel cuore di Roma sono stati presentati progetti e opportunità per realizzare la propria startup o il proprio sogno d’impresa, con qualche esempio di buona pratica di alcuni giovani che hanno raccontato la propria esperienza di successo. Il focus dell’incontro è stato incentrato in particolare sulle possibilità di un migliore accesso al credito per gli aspiranti giovani imprenditori, a partire dalle opportunità messe in campo dall’Unione Europea.

“Oggi abbiamo presentato tra le altre iniziative anche il Progetto Cosme, che è stato approvato proprio ieri in Consiglio” ha dichiarato Natalja Montefusco, Responsabile Informazione e Comunicazione della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea “Il progetto è dedicato a facilitare l’accesso ai prestiti e ai finanziamenti delle piccole e medie imprese, e anche delle microimprese, quelle che occupano meno di dieci persone. L’Unione Europea garantirà prestiti fino a 150 mila euro avvalendosi dell’aiuto delle organizzazioni intermediarie di ogni Paese interessato”. Tra le forme più innovative e purtroppo meno conosciute è stato presentato anche il microcredito, uno strumento di sviluppo economico che può diventare fondamentale per la crescita delle giovani imprese. “Noi siamo una struttura pubblica” ha spiegato l’On. Mario Baccini, Presidente dell’Ente Nazionale per il Microcredito “Ci rivolgiamo per mandato parlamentare soprattutto a quelle fasce di utenza di cittadini che sono considerati non bancabili, che non hanno disponibilità di garanzie cosiddette reali. Noi pensiamo che queste categorie non possono essere abbandonate e cerchiamo di sostenerle creando per loro delle garanzie, con fondi, con sistema di accompagnamento, tutoraggio e monitoraggio per arrivare a togliere alla comunità un problema sociale e restituire un’attività funzionale, un contribuente sano che paga le tasse, che ha un’impresa, che ha un lavoro e che quindi non è più un peso per la comunità”. Tra le opportunità di lavoro e formazione in Europa è stato presentato anche il Progetto Erasmus per Giovani Imprenditori, finanziato dalla Commissione europea. “Il programma coinvolge due categorie imprenditoriali” ha spiegato Alessia Musumarra della Confederazione Italiana Agricoltori che rappresenta una delle Organizzazioni Intermediarie in Italia del Programma “ Da un lato abbiamo quella nascente, quindi un giovane imprenditore che intende avviare una sua attività o la ha avviata da meno di tre anni, e dall’altro lato invece imprenditori europei di successo che possono trasmettere in un periodo che varia da uno a sei mesi le loro competenze al nuovo imprenditore; in questo ultimo caso però lo scambio è reciproco perché l’imprenditore con esperienza ha accesso a tutte quelle conoscenze nuove, giovani e innovative che un ragazzo che si affaccia per la prima volta nel mondo dell’imprenditoria gli può trasmettere”. I giovani interessati a partecipare possono accedere al programma iscrivendosi on line. Il requisito fondamentale per essere definito un nuovo imprenditore è la realizzazione di un business plan che dimostri chiaramente la volontà di avviare una propria attività, proprio come ha fatto Daniela Giarin, che ha avuto la possibilità di espletare il programma, lavorando in un’azienda in Germania. “Sono stata in Bassa Sassonia” ha raccontato Daniela “ho lavorato in un’azienda con 90 dipendenti, molto grande.  Sono partita con delle aspettative, per ampliare i miei mercati, imparare di più sul marketing, sulla gestione del personale e questa esperienza ha risposto a pieno a quello che io mi aspettavo, ne sono entusiasta. Lo consiglio ai giovani che vogliono fare impresa, che hanno delle idee e un piano d’impresa ben strutturato, che hanno voglia di mettersi in gioco, di scoprire e aprire la propria mente e assorbire tantissime cose nuove dall’Europa per poi farne tesoro poi per la nostra impresa italiana”.

Ma esistono anche altri ragazzi in Italia che hanno avuto la possibilità di affermarsi, sin dalla più giovane età, come il catanese Jonathan Di Paola, che appena diciottenne è già riuscito a far incubare la propria startup. “A Catania si trova l’acceleratore d’impresa Working Capital, finanziato da Telecom” ha raccontato Jonathan “La mia startup si trova incubata e grazie a questo stiamo crescendo. Siamo un team di sei persone che credono molto nell’imprenditoria giovanile. Il mio progetto è di innovazione sociale e  mira ad avvicinare le persone, vuole riportarle alla realtà tangibile e favorire il networking. Ho vissuto anche a Londra dove ho lavorato a stretto contatto con gli acceleratori londinesi e nella mia scuola e nei licei catanesi sono portavoce di quella che è la possibilità di rinnovare, di cambiare, partendo dal proprio piccolo ecosistema: questo è quello in cui credo”.

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