Alternative alla “zuppa di Renzi”?

Ricordate la celebre scena del film Forrest Gump, in cui il caro Bubba spiegava i mille usi del gambero? In questi giorni i media stanno facendo qualcosa di simile con la figura di Matteo Renzi, uomo di sinistra, che però qualcuno fatica a considerare tale, ma che invece tale deve rimanere, altrimenti Destra e Sinistra non avranno più ragione d’esistere.

E così oggi abbiamo: “Renzi arrosto, bollito, grigliato, al forno, saltato, c’è lo spiedino di Renzi, Renzi con cipolle, zuppa di Renzi, Renzi fritto in padella, con la pastella, a bagnomaria, Renzi con le patate, Renzi al limone, Renzi strapazzato, Renzi al pepe, minestra di Renzi, stufato di Renzi, Renzi all’insalata, Renzi e patatine, polpette di Renzi, tramezzini con Renzi… e questo è tutto mi pare”.

La domanda sorge spontanea: se uno non “mangia” Renzi, perché è allergico ai cibi di Sinistra, che deve fare? Il dibattito politico risponde: “Questo passa la casa”. Nessuno mette indubbio la qualità della bistecca alla fiorentina, nonché le sue proprietà nutrienti. Ma non dobbiamo dimenticare che uno dei punti di forza del cibo italiano è anche la sua variété.

Abbandonando le metafore culinarie e riapprodando alla realtà, non farebbe male all’Italia la reintroduzione nel dibattito politico e televisivo di un po’ di Destra, giacché la pluralità di opinioni è alla base di una buona democrazia. In molti Paesi europei essa è al potere. Qui invece da noi per anni ha avuto un’accezione negativa e in alcuni casi si è preferito addolcirla aggiungendo un innocuo centro davanti.

In un momento storico in cui la Sinistra è diventata la prima paladina degli imprenditori, un ex ministro del Partito Radicale (antimilitarista) è stata in prima linea per la risoluzione del caso Marò, e un neo Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione (di Sinistra) si è dichiarata contraria all’aborto, in quanto “fallimento etico, economico, sociale e culturale”, bisognerà iniziare a riconsiderare quali sono le basi ideologiche di una nuova Destra moderna; evidentemente non razzista e non omofoba, sempre che punti alla sua sopravvivenza.

Nelle scuole si continua a insegnare agli alunni che esistono partiti politici che corrispondono a determinati ideali. Il meccanismo ormai è andato in tilt e il “tutti insieme appassionatamente, purché seduti in Parlamento” sta creando non poca confusione nella testa di chi non riesce più a costruirsi un proprio credo politico. La gioventù centrista, mista e tecnica, che la nostra classe dirigente sta seminando, riuscirà ad appassionarsi a una politica  arida di ideali in futuro?

L’obiettivo non è ostacolare a priori la “zuppa di Renzi”, ci mancherebbe, bensì mantenere vivo il dialogo tra le parti, evitando da qui a qualche mese di assistere ai lunghi monologhi del rappresentante di una sola parte politica. Il protagonismo estremo, che punta i riflettori su un singolo individuo, sta alla democrazia come il pastore al suo gregge. Va bene che gli uomini sono “animali politici”, va un po’ meno bene invece che questi giungano alla condizione di belare, tutti, allo stesso modo.

A cura di Silvia Di Pasquale.

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