Dimezzata, ma non eliminata, la “paghetta” per le telefonate dei deputati

I deputati non potranno più ricevere il rimborso forfettario per le loro telefonate ma dovranno presentare un giustificativo di spesa per un massimo di 1200 l’anno, 100 euro al mese quindi. Fino a pochi giorni fa disponevano di 3.098 euro, quindi in un anno 630 deputati spendevano quasi due milioni di euro. Con questa situazione c’è un risparmio di circa un milione e duecento mila euro ma non si capisce perchè il rimborso non sia stato eliminato del tutto. Con le cifre che percepisce un parlamentare non sarebbe difficile sostenere le spese per il proprio cellulare, soprattutto al giorno d’oggi in cui contratti commerciali con diversi operatori garantiscono a cifre inferiori rispetto ai 100 euro al mese di avere migliaia di minuti di chiamate comprese se non addirittura telefonate infinite

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