La bravissima Virginia Raffaele ha trovato una nuova “vittima”, la neo ministro per le riforme Maria Elena Boschi.
In Italia c’è satira e satira, imitazioni e caricature. Virginia Raffaele è una che sa fare il suo lavoro, restano indimenticabili le sue versioni di Belen, Nicole Minetti, Francesca Pascale ecc. Imitazioni rese ancora più realistiche da un aspetto fisico che non ha nulla da invidiare rispetto agli originali. A Ballarò l’abbiamo vista nei panni di Maria Elena Boschi, la toscana, giovane del PD, fedelissima di Matteo Renzi, da qualche settimana ministro per le riforme e i rapporti con il parlamento. La Boschi grazie anche alla sua bellezza si è guadagnata una presenza massiccia sui social, una pagina su facebook la venera con foto e versi, scritti per esaltarne ed elogiare la grazia e il fascino (Boschi incantati). Il video di Ballarò non è piaciuto a molti, è stato considerato addirittura attacco sessista verso l’esponente del governo, considerata più oggetto che testa pensante. Tra le più indignate la presidente Boldrini. Mentre si discute ancora di legge elettorale ci si scandalizza per l’imitazione fatta da una donna ad un’altra donna, fattore che esclude l’aggravante sessista. In realtà non sappiamo se la Boschi se la sia presa o meno con Virginia Raffaele, sarebbe una cosa sciocca. La satira fa bene fin quando non va ad insultare ma va a sottolineare e ingrandire alcune caratteristiche di un personaggio pubblico fa bene. Per il bene dell’Italia ci auguriamo che confermi pure la bravura. Però se bisogna dire che la Boschi è brutta lo diciamo, ma mentiremmo sapendo di mentire. In Italia funziona così, se non sei cesso in automatico sei meno intelligente e viceversa, ma in questo ultimo caso potremmo fare decine di esempi che smentiscono che brutto/brutta sia sinonimo di bravo/brava, onesto/onesta
