La concorrenza e il mercato digitale

di Andrea Giuricin*

Ogni volta che mettiamo in connessione  le persone, diamo una  spinta al commercio. Abbiamo visto i risultati conseguiti attraverso lo sviluppo delle reti ferroviarie, delle autostrade ed ora con Internet.

L’internet mobile ha contribuito a lanciare nuove industrie e a modificare quelle esistenti, dai media all’assistenza sanitaria.

Il mercato digitale è più competitivo che mai. Stiamo connettendo quasi tutto a Internet e il settore delle telecomunicazioni è al centro di questa espansione. Ma per offrire tutti i vantaggi dell’economia di Internet, dobbiamo essere in grado di affrontare le sfide che si pongono.

La flessibilità, elemento fondamentale di  questo mercato in crescita, è essenziale.

primer-ministro-Jean-Claude-JunckerDa un punto di vista  normativo, le autorità dovranno capire – ed incoraggiare – un mercato unico digitale. Come Jean Claude Juncker, candidato presidente alla Commissione europea per il Ppe, ha detto la scorsa settimana durante la sua visita in Finlandia: “La prima cosa da fare è ripensare l’applicazione delle nostre regole in tema di concorrenza nei mercati digitali”. E’ difficile per qualsiasi azienda – piccola o grande, nuova o affermata – avere successo in un mercato con una regolazione frammentata. Uno dei maggiori deterrenti agli investimenti e all’innovazione per le aziende di telecomunicazioni sono le politiche non necessarie o incoerenti tra i diversi paesi che creano inefficienze e prevengono le economie di scala. La tecnologia cambia troppo rapidamente. Senza modelli normativi incentrati sul futuro, alcuni paesi saranno lasciati indietro nel mercato globale.

Le fusioni avranno un ruolo importante per consentire alle aziende di telecomunicazioni di competere. I costi stanno diminuendo gradualmente, ma, allo stesso tempo, il settore necessita di ingenti investimenti in infrastrutture. Il consolidamento del mercato aiuterà grazie alle economie di scala e ai benefici per il consumatore. I regolatori dovrebbero essere disponibili a questi sforzi.

L’accesso ai dati sarà cruciale. Per consentire un mondo globale e la connettività in qualsiasi momento, i dati dovranno superare i confini nazionali. I dati sono la linfa vitale del commercio internazionale. Politiche di interoperabilità tra paesi e regioni contribuiranno a permettere il flusso di informazioni dal punto A al punto B, essenziali per qualsiasi azienda che voglia espandersi a livello globale.

Le opportunità fornite dal “mobilizing everything” sono infinite. Un mercato digitale globale porterà ad una maggiore sintesi. I regolatori devono favorire l’integrazione verticale tra gli operatori del mercato e l’integrazione orizzontale, in particolar modo geografica, in modo da ridurre la frammentazione.

Il mercato digitale è già globale, ma la regolamentazione deve andare oltre le barriere locali.

* Professore di Public Finance e Mobility Management presso l’Università di Milano Bicocca e Fellow dell’Istituto Bruno Leoni

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