Morte di Napoleone

Il 5 maggio del 1821 moriva Napoleone Bonaparte sull’Isola di Sant’Elena durante l’esilio.

Napoleone si arrese definitivamente ai suoi nemici nel 1815 dopo la disfatta di Waterloo. Aveva la possibilità di fuggire negli Stati Uniti, ma per fare ciò si sarebbe dovuto travestire ma considerava disonorevole questa opzione. Tra le richieste ai suoi nemici c’era quella di far salire al trono di Francia suo figlio Napoleone II. Richiesta bocciata e quando le forze nemiche entrarono a Parigi restaurarono la vecchia monarchia con Luigi XVIII.

Il 15 luglio del 1815 Napoleone si arrese salendo sulla nave  HMS Bellerofont. I patti erano che sarebbe stato deportato in Inghilterra o Stati Uniti per condurre una vita da privato cittadino. Ma gli inglesi non rispettarono i patti e il generale francese fu fatto sbarcare, insieme ad un gruppo di fedelissimi, sull’Isola di Sant’Elena, un possedimento britannico nel bel mezzo dell’Atlantico tra Africa e America.

Il Conte de las Cases scrisse le memorie di Sant’Elena durante l’esilio. Esilio duro per Napoleone a causa del disprezzo che nutriva nei suoi confronti il governatore dell’isola Sir Hudson Lowe.

Napoleone soffriva di forti dolori allo stomaco a causa di quello che si rivelerà un tumore che lo porterà alla morte il 5 maggio del 1821. La notizia della morte giunse in Europa solo alcuni mesi dopo. Alessandro Manzoni ne scrisse un’ode di getto in onore dell’ex imperatore: Il cinque maggio. Tra i suoi desideri c’era quello di essere sepolto vicino la Senna ma per alcuni anni la sua tomba restò a Sant’Elena fin quando il corpo fu riesumato e riportato in Francia nel 1840 dove ricevette i funerali solenni.

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