Assassinio di Walter Tobagi

Il 28 maggio 1980 a Milano, viene assassinato da componenti della Brigata XXVIII marzo il giornalista del Corriere della Sera Walter Tobagi.

Il terrorismo di sinistra in Italia fu rappresentato dal primo e più pericoloso gruppo che si costituì nel 1970, le Brigate rosse. Inizialmente le Brigate rosse promossero proteste armate nelle fabbriche del nord contro i sindacati e gli imprenditori. In seguito l’azione brigatista si rivolse contro il potere politico. L’acuirsi del terrorismo si ebbe in un periodo in cui l’Italia stava attraversando una forte crisi economica e sul piano sociale si stava aggravando la disoccupazione giovanile. Le BR iniziarono a colpire magistrati, membri delle forze dell’ordine, professori universitari, giornalisti. Parallelamente rafforzarono la loro struttura clandestina e agirono con ferimenti, rapimenti e assassini.

L’azione brigatista culminò con il rapimento di Aldo Moro avvenuto il 16 marzo 1978 a Roma e la sua uccisione. Le azioni terroristiche aumentarono nei due anni successivi, facendo altre vittime, tra cui l’operaio comunista Guido Rossa, il giurista Vittorio Bachelet e il giornalista Walter Tobagi. Quest’ultimo aveva seguito per il Corriere della sera tutte le vicende riguardanti gli anni di piombo, occupandosi della diffusione del terrorismo in varie città e criticando il pentitismo. A sparare furono Mario Marano e Marco Barbone, componenti della Brigata XXVIII marzo.

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