Gabriel Paletta, difensore argentino del Parma ce l’ha fatta, parteciperà ai mondiali con la maglia azzurra dell’Italia. Noi gli chiediamo solo una cosa: rasati.
Ciao Gabriel, noi non ci conosciamo, o almeno non ci conosciamo personalmente, ma ti seguo, magari non dai tempi del Banfield ma del Liverpool si. Esperienza non fortunatissima quella inglese, Benitez diceva un gran bene di te, ma dopo tre apparizioni sei tornato in patria, in Argentina, a Buenos Aires, sponda Boca e li hai giocato molto e hai riguadagnato una seconda possibilità per tornare nel calcio che conta in Europa. Nel 2009 eri ad un passo dal Palermo, ma la trattativa saltò. Sarebbe stata una squadra ideale per un sudamericano che arriva in Italia, la Sicilia ha qualcosa di argentino, o più probabile l’Argentina ha qualcosa di siciliano visti i tanti emigrati. Tra tutti i nostri connazionali c’era pure il tuo bisnonno nato a Crotone. Doppio passaporto quindi. Dal cognome erano evidenti le tue origini, ma non si era mai parlato di nazionale azzurra, hai pure vinto un mondiale con la seleccion under 20, ma di Argentina A nulla. Nel 2010 arrivi comunque in Italia, a Parma, magari meno latina di Palermo ma sempre Italia. Difensore centrale forte fisicamente e roccioso diventi punto di riferimento e uomo mercato degli emiliani. Sono passati 4 anni ma da Parma non ti sei mosso ma qualcosa è successo. Fanno notare a Prandelli che hai passaporto italiano e quindi convocabile. Arrivi dunque in nazionale come oriundo alla tenera età di 28 anni. Come Thiago Motta, o altri casi come Ledesma e lo scandaloso Amauri, tutta gente che non sarebbe mai stata convocata dall’Argentina e dal Brasile. Ma di questa faccenda dei naturalizzati ne abbiamo parlato già in passato. Ormai è inutile. Ti appresti a giocare un mondiale con la maglia dell’Italia e quindi non possiamo stare li a fare polemica. Poi se il CT Prandelli preferisce un Paletta non in formissima al seppur non eccelso ma sano Ranocchia qualche motivo ci sarà.
Gabriel, anzi concedimi di chiamarti Gabriele, visto che nelle tue vene scorre sangue calabrese, una cosa però ce la devi concedere, ti chiediamo un favore per il bene di tutta l’Italia calcistica: tagliati i capelli. Tagliali perché non abbiamo nulla contro i calvi, anzi, ma non accettare di perderli per un uomo è la cosa peggiore. Lo sappiamo che non è facile, non è neppure giusto, perché alcuni si e altri no? In base a cosa i geni dei capelli decidono di morire verso i 30 anni sfigurandoci la testa? Spesso molti tuoi colleghi dotati di incredibili chiome invece le maltrattano, si fanno delle cose assurde in testa, vedi Balotelli. Usano kg di gel e litri di olio per ungerli . Poi sono arrivati i doppi tagli, rasati sotto e lunghi sopra, e creste di tutti i formati.
Ma tu caro Paletta hai il problema inverso, a zero sopra e lunghi sotto. Uno spettacolo non bellissimo che per ora abbiamo “ammirato” solo dentro i confini nazionali, chi ti dice che dietro l’esclusione del Parma dall’Europa League non ci sia questa cosa? E metti che in Brasile anche quelli della Fifa si irrigidiscono per la tua pettinatura? Già tecnicamente non partiamo favoriti,quindi per favore cerca di fare quello che è nelle tue possibilità, chiedi a Bonucci o Chiellini la macchinetta dei capelli e fallo.