Il 26 giugno 1908 nacque a Valparaiso il Presidente del Cile Salvador Allende.

Allende si laureò in medicina e fin da giovane si interessò di politica. Fu infatti tra i fondatori del Partito socialista cileno. Marxista non ortodosso, si opponeva all’ideale leninista, alla dittatura del proletariato e al monopartitismo. Nel 1937 venne eletto deputato e successivamente divenne Ministro della Sanità. In questa veste promosse un sistema sanitario a favore delle classi più povere. Inoltre propose leggi sulla sicurezza per il lavoro nelle fabbriche, leggi sulla maternità e sulla scolarizzazione. Dopo le sconfitte elettorali subite nel 1952 e nel 1958, si candidò per la terza volta alle presidenziali. Primo presidente marxista, fu eletto nel 1970 e governò fino al 1973, quando in seguito al golpe dell’esercito pose fine alla sua vita suicidandosi. Come Presidente avviò la nazionalizzazione delle miniere di rame, delle banche, dei trasporti, delle società che producevano energia elettrica. Fu promotore dello sviluppo della politica sociale che aveva avviato come Ministro. Favorì infatti l’alfabetizzazione, avviò un programma di lavori pubblici, si occupò dei diritti delle donne e dei meno abbienti. Nonostante ciò, l’altissimo tasso di inflazione favorì continui scioperi che vennero fomentati dalle forze ostili ad Allende, portando al golpe militare. Al governo salì dunque il dittatore Pinochet.