Il fairplay secondo Fognini: “Zingaro di merda” a Krajinovic

Fabio Fognini ci ricasca. Insulta pesantemente il suo avversario. Il tennista italiano non è nuovo a reazioni esagerate, eccone alcune

Sembra che oggi alcuni atleti italiani amino farsi ricordare più per il loro carattere “particolare”, poco “fair”, che per i risultati portati a casa. Un modo di approcciarsi allo sport che è diventato ormai un fenomeno quotidiano nel calcio e che piano piano sta contaminando anche altri sport. Il modello Cassano o Balotelli, con le loro intemperanze e il loro atteggiamento più che sfrontato, ha confuso anche chi ha fatto del tennis la propria passione e il proprio lavoro.

Fabio Fognini, numero 15 al mondo nel renking ATP, ha dimostrato ancora una volta un comportamento caratteriale che poco si accosta a uno sport che ha per bandiere la rettitudine e il rispetto reciproco. Certo, atteggiamenti irruenti e sfacciati ci sono sempre stati fin dall’origine, scene di panico e nervosismo anche, ma non è mai mancato per un solo istante quel rispetto dell’avversario che ha reso il tennis uno sport nobile. E il bianco che ancora gli organizzatori di Wimbledon esigono dagli atleti ne è la più candida dimostrazione.

https://www.youtube.com/watch?v=XuvF5UUu0PA

Ma torniamo al nostro Fognini in versione Balotelli. Il tennista ligure è impegnato contro il serbo Filip Krajinovic per il primo turno del torneo di Amburgo che l’anno scorso lo ha consacrato campione. Fognini non sta giocando bene e si vede. Alla vigilia della partita pochi avrebbero scommesso su Krajinovic, numero 149 del mondo ed entrato nel tabellone principale dopo le qualificazioni. Fognini è in grande difficoltà. Sbaglia anche le giocate più semplici e piano piano cresce in lui un senso di irrefrenabile frustrazione. Il nervosismo schizza alle stelle fino a quando, mentre cammina verso il fondo del campo, si lascia andare stizzito a un “Serbo di merda”. Un epiteto che non è sfuggito alle telecamere che stavano seguendo il match e subito parte il tam tam per la rete. Ma non è tutto, perché poco dopo viene pubblicato un altro video in cui si vede Fognini che spacca con un calcio la racchetta durante il cambio di campo. Ma quest’ultimo, perdonatemi, è meno eclatante perché nella lunga storia di questo sport non sono mancati gesti “vandalici” e il cui Gran Maestro è stato per molto tempo John McEnroe.

https://www.youtube.com/watch?v=-4ChrkrJ3ow

Appena il giovane tennista italiano si è accorto della gaffe, giusto per ricorrere a un eufemismo, e della viralità del video sulla rete, si è scusato pubblicamente scrivendo sul suo profilo Tweet: “Bene, dato che è la cosa più importante di cui parlare non mi vergogno a dirlo: ho sbagliato – scrive sul suo profilo Twitter – Non volevo offendere nessuno. Conosco Filip molto bene e chi fa sport sa che a volte si va oltre dicendo cose senza senso. Spero che voi giornalisti riportiate anche questo”.

Una presa d’atto che, seppur apprezzata da una parte del tifo azzurro, di certo non lenisce un comportamento sportivo che nella sua (ancora) breve carriera si è lasciato andare più volte a esternazioni fuori luogo. Come a metà aprile durante il torneo di Montecarlo quando, davanti a una platea attonita e incredula, ha iniziato a litigare e insultare il padre seduto in tribuna. Colpevole, secondo lui, di metterci la faccia solo nei momenti di gloria. Oppure l’anno scorso a Wimbledon, quando per una chiamata sbagliata si buttò prima a terra e poi discusse con l’arbitro gridandogli un “Ma che cazzo fai?”.

Epilogo di queste tre sceneggiate? Incontri persi. E meno male che sul suo profilo Wikipedia si legge: “Oltre che come sportivo è noto anche per il suo impegno attivo contro ogni forma di razzismo e discriminazione etnica”. Sarà…

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